no, vinceranno i bulli e pupe al primo ricambio generazionale )))

@@sputavelenourto9444 àa

Aa

Qqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqq1

@@michelescarpato576Che hai detto...😂😂😂😂😂

Io ho fatto il giro 3 volte, avanti tutta! xD

*bellissimo lavoro

@@nadimashtewi3500preferisco Napoleone III

Sia mai!! Il popolo deve rimanere ignorante...

ANCHE ADESSO. SIAMO IN UN SUPER ÇAUS!

Çaos

@@emilioquintiliano8399Ma io so che Barbero esce in TV specialmente a Rai Storia e A canale Nove pure.

@Eleonoire La RenardDipende non tutto il popolo italiano vuole rimanere ignorante anzi,io sono uno tra i pochi che fa una ricerca approfondita e minuziosa di determinati argomenti.

Si

Senza dubbio al primo posto. L'unico forse capace di reggere un minimo il confronto è Alessandro Magno

@@salvofrat8941 cosa ne pensa di Giulio Cesare?

@@michele436 Buongiorno. Provo a dare un piccolo contributo io, senza alcuna pretesa di comletezza, poi se altri vorranno diranno la loro. Secondo il grande storico Theodor Mommsen, autore della monumentale opera sui Romani, Annibale fu il più grande generale dell'antichità, superiore anche a Cesare ed Alessandro Magno. Subito dopo di loro, a parte Pirro, stimato da Annibale, ci potrebbero stare Pompeo, l'amico e poi nemico di Cesare e soprattutto, Scipione l'Africano, che per molti rivaleggiò proprio con Annibale (fu colui che lo sconfisse peraltro) e che fu di fatto, quello che fece da spartiacque tra l'antica Roma e il periodo glorioso della stessa: con lui, Roma non ebbe più rivali nel Mediterraneo che divenne il famoso "Mare Nostrum". Machiavelli, nel suo "Il principe", dedica un capitoletto proprio alla differenza tra Annibale e Scipione l'Africano. Dovrei andare a recuperare il testo esatto ma in pratica, Machiavelli sosteneva che Scipione non fosse abbastanza duro di polso con i propri soldati e fosse disponibile anche a perdonare troppo certe leggerezze (spero Machiavelli mi possa perdonare, ovunque sia, per la mia sintesi....). Non dimenticherei Germanico, il padre di Caligola, grandissimo generale, amato dai propri soldati, vendicatore di Teutoburgo e morto prematuramente (ancora oggi c'è chi sospetta che fu in realtà un omicidio: ad ogni modo, se non fosse morto, avrebbe potuto diventare anche un grande imperatore). Una differenza importante, però, tra i generali dell'epoca repubblicana e quelli imperiali, (quindi, tra Pompeo, Cesare, Scipione e quelli tipo Germanico) è che i primi erano anche "politici", ovvero, perseguivano una loro politica personale, mentre i secondi, erano più asserviti all'imperatore. Personalmente, sono un grande estimatore di Napoleone, potrei dire che lui è stato il più grande però, ovviamente non sono un esperto militare, provo a buttare alcune considerazioni. Lui ammirava moltissimo Alessandro Magno (da cui mutuò l'usanza di passeggiare in mezzo ai propri soldati nell'accampamento la sera prima di una battaglia) ma anche Cesare. Era idolatrato dai propri soldati. Detto così, forse, potrei azzardare che, stante le differenze delle diverse epoche, Cesare era più "completo" di Napoleone perché anche più "politico" e stratega, mentre Napoleone era formidabile nel capire, guardando anche solo il campo di battaglia, come e dove intervenire, così come era leggendaria la sua rapidità decisionale (che invece non ebbe a Waterloo e che gli costò caro). Però, forse, mancava di "strategia", più nel lungo periodo e soprattutto, di fiuto politico. Intendiamoci, Napoleone ha fatto delle riforme e non era uno sprovveduto tutt'altro, parlo di livelli molto alti e di epoche appunto diverse, ma tanto per semplificare brutalmente, a mio modesto avviso, Cesare difficilmente avrebbe intrapreso una campagna suicida come quella russa. Cesare era brutale con gli avversari ma li graziava se si arrendevano. Per quanto ammiri il genio di Napoleone, la vittoria ad Alesia di Cesare fu un capolavoro. Napoleone commise un grossissimo errore invece con l'embargo alla Inghilterra: a parte che fallì, anche per il "tradimento" della Russia, la sua testardaggine a volere sconfiggere gli inglesi, per molti storici, gli fu fatale. C'è da dire, che Napoleone affrontò da solo praticamente tutte le più grandi potenze europee dell'epoca, infatti Nietzsche lo considerava un "eroe protoromantico". Alessandro Magno lo conosco meno quindi non ci provo neanche ad andare oltre, da quello che so molti storici lo considerano il più grande condottiero. Così come è difficile capire, dopo il ritorno dall'Isola d'Elba, quanto gli avversari avevano capito le tattiche di Napoleone (e quindi, studiate per contrapporsi ad esse) e quanto il generale corso, fosse ormai stanco e poco lucido. C'è anche da dire, che si circondò di generali non all'altezza, come il maresciallo Ney, ma d'altronde, quello passava il convento ormai, non era più ai tempi d'oro quando poteva scegliere. Detto questo, Napoleone, a occhio, direi che è l'unico grande sconfitto della storia che sia sopravvissuto nella memoria e nella storia, più dei propri vincitori. Per tacere della sua influenza, nel bene e nel male. Alessandro di Russia, era sotto ricatto dei boiardi del palazzo che avevano ordito per uccidere il padre, Wellington, dopo Waterloo, tornato in patria, fu premiato e di fatto concluse la carriera militare, Metternick, era l'estremo baluardo di un mondo che di lì a poco, con i moti del 1848, sarebbe imploso. Peraltro, anche grazie a quegli ideali la cui diffusione, volente o nolente, Napoleone aveva favorito. Comunque, un testo fondamentale su Napoleone, il suo genio militare e non solo (non ho seguito tutto il video del professore Barbero, per cui magari l'ha citato) è "Le campagne di Napoleone", di David Chandler. E mi permetto di suggerire un bel libro, di sole 200 pagine, che si legge agevolmente, di Sergio Valzania, "I dieci errori di Napoleone".

@@salvofrat8941 A mio parere Alessandro Magno batte tutti di gran lunga, Napoleone si è rovinato con l’invasione della Russia dove è stato letteralmente massacrato dai suoi stessi errori, Alessandro è partito a 18 anni dalla Macedonia e nel giro di 10 anni ha conquistato tutto fino all’India senza mai mai perdere, e chissà dove sarebbe arrivato se non fosse morto a 33 anni...

Per fortuna

Magari, ma purtroppo non è così

ADESSO SI FANNO LE LISTE DI QUELLI CHE NON SI FANNO VACCINARE....I TEMPI CAMBIANO MA LO STILE S' SEMPRE IL MEDESIMO.

Due: Max Gallo - Napoleone E.Ludwig - Napoleone

"Napoleone" di Luigi Mascilli Migliorini", "Napolene il Grande" di Andrew Roberts ma, soprattutto, a mio avviso, imprescindibile, un classico, "Le campagne di Napoleone", di David G. Chandler. Mi permetto di suggerire, infine un ultimo libro, di appena 200 pagine, di Sergio Valzania, "I dieci errori di Napoleone", molto gradevole e interessante.

Credo “On s’engage, et puis on voit”

Mi pare dal 22 ottobre al 21 novembre.. Si inizia a contare i mesi dal 22 settembre, giorno della proclamazione della Repubblica

Il 18 brumaio corrisponde al 9 novembre del calendario gregoriano.

Si li era fatti diventando generale

Con con i beni confiscati alla chiesa

con l'oro di San Giorgio e di Venezia