La chiamano la “Signora delle comete” perché alcune missioni cosmiche che passeranno alla storia portano la sua firma, quella di Amalia Ercoli Finzi.
Luminare dell’ingegneria aerospaziale nota a livello mondiale, questa donna straordinaria ha percorso e influenzato l’evoluzione tecnologica del Novecento senza perdere mai lo sguardo poetico sul cielo stellato e sull’umanità.
Con lei ci poseremo sui corpi celesti e viaggeremo verso Marte, ma ci spingeremo pure nei ricordi di una vita incredibilmente ricca.
Nata a Gallarate, e dunque a due passi dal Ticino, Amalia Ercoli Finzi è stata la prima studentessa in Italia a laurearsi in ingegneria aeronautica in un politecnico che aveva unicamente i bagni maschili. Già, una pioniera in un mondo accademico dominato dagli uomini e capace di diventare un modello per molte carriere femminili. Anche per questi motivi la comunità scientifica le ha reso tributo dando ad un asteroide il suo nome.
Fra le altre cose, scusate se è poco, ha cresciuto cinque figli. Ma come è riuscita a coniugare famiglia e lavoro? “Con la regola - confessa l’ospite di Damiano Realini - dei tre metalli: salute di ferro, nervi d’acciaio e marito d’oro”.