Bentornati in un nuovo Caos Indaga: in quest’episodio indagheremo alcuni aspetti che - a prima vista - rendono i Paesi Bassi, ed in particolare Amsterdam, progressisti e tolleranti. Ma sarà davvero così?
Per rispondere a questa domanda, ci siamo concentrati su 3 importanti questioni:
⁃ Quella della trasgressione: Amsterdam è conosciuta come la città dei coffee shop e del quartiere a luci rosse. Si dice, infatti, che la cannabis sia legale ma non è proprio così: le autorità olandesi tollerano il possesso fino a un massimo di 5 grammi di marijuana, hashish o altri prodotti derivati. Prodotti che possono essere acquistati e consumati all’interno di locali autorizzati (i coffee shop, appunto) dai soli maggiorenni. Allo stesso tempo, però, puniscono severamente lo spaccio, così come la vendita e il possesso da parte dei minori. Se la cannabis è illegale, la prostituzione invece è legale. Raccontiamo, quindi, la storia del famoso Red Light District che dal XIII secolo ospita i e le sex worker. La prostituzione, durante i secoli passati, è stata alternativamente legale e illegale (tra influenze religiose ed eserciti stranieri) fino a quando negli anni 2000 è stata definitivamente regolamentata. Oggi, però, il quartiere è in pericolo: i politici vogliono costruire un “grande bordello” in periferia e chiudere le famose vetrine. La questione è divisiva e al centro del dibattito sociopolitico.
⁃ Quella dell’ecosostenibilità: si dice, infatti, che i Paesi Bassi siano ”Green”; che sostengano, cioè, politiche ambientaliste ed ecologiche. Non è proprio così: basti pensare all’inquinatissimo porto di Rotterdam o all’aeroporto di Amsterdam che ospita più di 10mila voli alla settimana! Non solo, gli olandesi hanno la fama di essere abili allevatori e agricoltori, oltre che di esportatori (di fiori, di birra e prodotti alimentari) e questo implica uno sfruttamento intenso delle terre emerse, sottratte al mare. In poche parole, non sono messi bene parlando di emissione di gas serra. Allo stesso tempo, però, sono tra gli Stati mondiali che più investono nella ricerca di alternative ecosostenibili come, per esempio, la carne coltivata - brevettata e sviluppata proprio in Olanda. Non solo, dovremmo anche imparare a costruire piste ciclabili sensate e comode come quelle di Amsterdam e dintorni così da sostenere l’uso della bici piuttosto che della macchina.
⁃ Quella delle politiche progressiste. I Paesi Bassi si sono sempre distinti dal resto del mondo in tema di politiche che sostengano un’eguale considerazione e rispetto dei membri della comunità. Ne sono un esempio le politiche a sostegno del diritto a un fine vita libero e dignitoso: nei Paesi Bassi, infatti, è legale sia l’eutanasia che il suicidio assistito nel caso di malattie irreversibili e che causano profonde sofferenze. Di più, ormai da vent’anni le coppie omosessuali possono sposarsi e adottare, esattamente come le coppie eterosessuali - così come dovrebbe essere! Ricorda, infatti, che uno Stato è democratico se tratta tutti i suoi membri come se fossero uguali e dotati delle stesse libertà.
Finisce così l’indagine sugli aspetti più affascinanti e controversi dei Paesi Bassi, con uno sguardo più approfondito sulla città di Amsterdam. Così come dimostra la campagna, sostenuta dalla municipalità di Amsterdam, volta a scoraggiare il turismo maleducato e casinista, è fondamentale conoscere le leggi e le dinamiche sociali e culturali dei Paesi che si stanno visitando - così da evitare sorprese negative e, allo stesso tempo, per godersi con più consapevolezza il viaggio.
Questo video ha il solo scopo informativo delle norme vigenti nello Stato che abbiamo visitato, sotto forma di inchiesta/reportage.
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00:00 I Paesi Bassi sono davvero così "avanti" e tolleranti?
00:37 La cannabis non è legale (ecco le norme)
01:30 Entriamo in un coffee shop
02:46 De Wallen, l'incredibile storia del quartiere a luci rosse
04:54 Il Red Light District è in pericolo
05:57 Il turismo problematico ad Amsterdam
06:35 I Paesi Bassi hanno davvero a cuore l’ecosostenibilità?
08:35 Le politiche progressiste dei Paesi Bassi: tra eutanasia e diritti LGBTQIA+
09:31 Conclusioni
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