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Non il "frivolo racconto delle vicende dell'alta società moscovita" ma un’epopea, un libro incredibile dove chi legge trova paesaggi e riflessioni ed emozioni che tutti noi proviamo nella vita, descritte magistralmente.
E in mezzo alla neve, alla campagna e alla città, agli spazi sconfinati (n Tolstoj gli spazi sono sconfinati, anche i saloni ce li figuriamo ampi, in Dostoevskij gli spazi sono angusti, bui, addirittura sotterranei) ai balli in grandi saloni, a pelli, stivali, colbacchi, velluti, manicotti di pelliccia si scruta dentro l’animo umano alla ricerca di ciò di cui è fatta la vita, alla ricerca della morte, dell'amore, partendo da una situazione piuttosto infelice che costituisce la prima delle tre tipologie di amore che Tolstoj ci presenta e che corrono tutte in parallelo...