Escursione davvero molto entusiasmante e stupenda dal punto di vista degli scorci e dei panorami che offre, anche se l'impegno fisico e mentale che impone il tipo di salita è importante: molto ripida su pendio a falasco e senza alcuna traccia.
La prima parte del percorso poi presenta una difficoltà aggiuntiva, all'interno della lecceta della Samara, a causa della difficoltà nel rinvenire il sentiero, piuttosto devastato e nascosto dalle molte pietre cadute dai costoni sommitali per colpa del potente sisma del 2016 (attenzione!).
Per il resto è godimento puro: ci si muove in ambienti incontaminati e di rara bellezza, con orizzonti che man mano si fanno sempre più ampi e profondi, toccando il non lontanissimo Gran Sasso, fino alla Majella.
Da evitare nelle calde ed assolate giornate estive, considerando che il versante di salita è completamente esposto a sud e privo di alberi.