Sogno il giorno in cui lotteremo in piazza per il lavoro e non solo per le partite di calcio ❤

Io ho iniziato a lavorare a 14 anni (negli anni 90 si poteva) ed ho lavorato fino ai 25. Poi ho avuto un tracollo nervoso perché non avevo voglia di lavorare e mi sentivo in colpa. Poi quando mi sono ripreso ho deciso di non lavorare più. Adesso ho 45 anni e sto da dio. Ho girato mezzo mondo ed ho incontrato persone straordinarie. Il lavoro è solo schiavismo socialmente accettato

Bellissimo Video ❤️ Penso che la pandemia e la crisi economica abbiano insegnato alle persone l'importanza di molteplici flussi di reddito, purtroppo avere un lavoro non significa sicurezza finanziaria. Apprezzo molto la trasparenza e dare alle persone una possibilità di combattere durante questi tempi difficili.

Io amo questa persona! È esattamente tutto che penso da anni e che cerco di mettere in pratica, non riuscendo spesso ad arrivare al mio obiettivo. Meno lavoro, più salute psicofisica e più collettività e amore incondizionato. Purtroppo, però, finché i social continueranno a mostrare messaggi e modelli sbagliati, la vedo dura. Ognuno di noi è convinto di essere nel giusto, di seguire la retta via, senza rendersi conto che le sue credenze non sono frutto della sua esperienza di vita bensì il risultato di anni e anni di condizionamenti. La mente umana è troppo debole per accettare tali cambiamenti, e difficilmente si potrà tornare ad uno stile di vita sano per tutti. Nel libero arbitrio, l'essere umano si perde e sceglie sempre la cosa più cool nel presente, senza pensare agli effetti sul futuro. Ma non possiamo nemmeno obbligare le persone a vivere in un determinato modo, non sarebbe corretto... Anche se, in realtà, attraverso imposizioni psicologiche velate, è proprio ciò che fanno da anni attraverso l'uso dei social. Allora mi chiedo, se siete così bravi a manovrare le menti umane e a far fare loro ciò che volete, non potete fargli fare cose costruttive per loro stessi, la collettività, la società? Non sarebbe un beneficio per tutti vivere una vita serena? Purtroppo NO, hanno un costante bisogno di caos, squilibrio, perché nel caos regna la confusione, e nella confusione commetti continuamente errori. E, quando sbagli, loro si arricchiscono. Ecco perché è così difficile cambiare le cose! Che tristezza.

C'è vita SOLO oltre il lavoro.

Quello che dovremmo fare è lavorare (perchè necessario per vivere) ma riuscire a porsi dei limiti. Mi ha colpito molto il discorso del corpo come macchina e della ricarica. La realtá è che il lavoro d'oggi ti inghiotte a tal punto che perdi il contatto con la realtà, con i tuoi limiti, e ... boom. Ne so qualcosa. Bisogna fermarsi prima, imporselo, farsi aiutare, ma non permettere che il lavoro ci inghiotta e non permettere a nessuno di darci il ns. valore umano in base al lavoro che facciamo.

A me piacerebbe vivere in un Paese che ti dia la possibilità di cambiare lavoro quando quello attuale ti distrugge psicologicamente e fisicamente. Essendo un lavoro sicuro tocca tenerselo con la conseguenza di non riuscire a dedicarti anche a cose che ti fanno stare bene ,alla famiglia,ecc ecc . Che amarezza!!!!😢

Mi fa piacere sentire queste cose oggi dato che chi le diceva già 20 anni fa veniva preso per il culo.

Quante persone in cerca di consolazione apprezzeranno questo video :)

è molto bello che qualcuno faccia queste riflessioni. Abbiamo così interiorizzato l’idea che la società sia fondata sul lavoro che spesso finiamo col diventare il nostro lavoro, a volte senza rendercene conto. Spero che la civiltà si muova verso un sistema più emotivamente e fisicamente sostenibile. Purtroppo non credo succederà a breve, visti i tempi duri che ci aspettano.

essendo cresciuto negli anni '80, la filosofia lavorativa era più o meno così: fregatene di tutto e di tutti, arraffa tutto quello che puoi che la vita è breve e goditela finchè riesci, del doman non v'è certezza e comunque ci si penserà in seguito, se proprio ci si dovrà pensare... poi sono arrivati gli anni '90 e tutti a dirci che non era più come prima, che dovevamo faticare, sgobbare, buttare il sangue e fare una montagna di sacrifici per poter anche solo campare, al che ho capito che mi hanno preso in giro per circa i primi 20 anni della mia vita, ma sinceramente oramai ero stato abituato a pensare in un certo modo e di cambiare non ne avevo neanche lontanamente l'idea. quindi, alla fin fine chi se ne frega del lavoro in se? è un qualcosa che purtroppo serve per avere i soldi per vivere, altrimenti se ne potrebbe benissimo fare a meno. potessi avere una rendita vitalizia non ci penserei nemmeno lontanamente alla scemenza del "realizzarsi nel lavoro", cavolata inventata da coloro che di lavorare non ne hanno bisogno, mi fregherebbe un ciufolo fritto di lavorare e se qualcuno mi dicesse che sono un peso per la società lo manderei, garbatamente ma direttamente, a vaffa, ma purtroppo nè i miei genitori nè quelli di mia moglie sono ricchi e quindi è da più di 30 anni che mi è toccato lavorare... contando i giorni che mancano alla pensione che si spera arrivi il prima possibile.

Il lavoro sta diventando schizofrenia e superficialità, non posso che desiderare sempre di più il "deep work". Inoltre sono anni che invoco le 6 ore giornaliere, le ho provate grazie al periodo di allattamento di mio figlio e devo dire che mi sembra l'equilibrio giusto di ore tra lavoro e famiglia.

Lavorare per vivere e nn vivere per lavorare, è ciò che dovremmo fare.

Il punto è che nessuno si indigna più, nessuno si ritrova, tutti accettano tutto. La classe media sta scomparendo, oltretutto, e nessuno dice e fa nulla. Abbiamo la mentalità da persone che se non si accontentano di tutto, allora sono delle buone da niente. Non cambierà mai niente così.

Vorrei fortissimamente che le persone non giudicassero in base al lavoro che si fà,invece,soprattutto in questo paese se non lavori o lavori onestamente come cameriere o infermiere o operaio edile sei insultato,maltrattato e persino allontanato dalla stessa massa ,mentre se sei filosofo,ingegnere o professore universitario tutti ti stimano e ti ammirano,pensando che sei addirittura superiore a un povero operaio edile o tassista che deve sputare sangue per portare avanti questo mondo.Ciò che gli esseri umani,nella loro piccolezza e stupidità non riescono a capire è che siamo tutti sullo stesso e identico piano ,io posso fare l'ingegnere o essere un operaio edile o non lavorare,ma se sono una bravissima persona,parlo non di me ,ma in generale,una bravissima persona rimango.Ritornando al tuo video,c'è vita oltre il lavoro,ebbene si,soprattutto c'è tempo per godersi molto di più la vita senza rovinarsi la salute,ma il non lavorare si paga paradossalmente con il prezzo carissimo della solitudine,questo purtroppo perchè per il 90 per cento della gente chi non lavora o fà lavori estremamente duri,non può essere considerato,ma deve soltanto essere allontanato.La colpa di tutto questo,naturalmente,è sempre e comunque dell'essere umano,che con queste sue deviazioni mentali,non ha costruito nè una società,nè niente,ma solo distrutto tutto,come sempre.

Un grazie immenso !!! Complimenti sinceri !!! Avevo proprio bisogno di sentire un ragionamento di questo tipo, bisognerebbe far capire a molte persone che si lavora per vivere, non vivere per lavorare !!!

12 minuti di pura armonia per i nostri spiriti. Grazie ⭐️⭐️⭐️

Io rispondo stancamente bene, nascondendo anche una serie di malanni. 53 anni, lavoro da 36, più vado avanti e più mi sembra che mi stiano rubando la vita.

00:59 "Il lavoro in sé non è qualcosa di negativo". Grazie mille, ho trovato queste parole davvero illuminanti. Non so se vi siete accorti che non ci sono più le mezze stagioni, e che i neri hanno il ritmo nel sangue. Potrebbero essere dei temi interessanti per i prossimi video.

Sono poche le persone (specie in Italia) che hanno un lavoro che permette loro di vivere in maniera agiata e contemporaneamente avere anche tanto tempo libero per vivere tutto a 360° con equilibrio, tantissimi lavoratori sono letteralmente incastrati in lavori e attività che fagocitano la maggior parte della giornata e poco poco ci si ferma si viene sommersi da tasse e spese varie. In Italia per la maggiore si lavora per non annegare, vivere è un'altra cosa e purtroppo è diventato un lusso anche quello...

Ti chiami come me 😊 Trovo il tuo discorso molto interessante e spaventosamente vero, viviamo in una società basata sui soldi e il nostro valore dipende dal conto in banca

È molto interessante e molto veritiero,per essere felici dobbiamo essere liberi dal bisogno ma anche liberi di creare, il tempo e gli affetti sono molto più importanti dei soldi ❤

...Mi sembra che parlare di settimana lavorativa corta, di poter vivere senza lavorare, di quanto è bello il mondo e quante altre cose interessanti si possono fare stia diventando sempre di più un'ideologia sapientemente orchestrata a livello globale, esattamente come l'ecologismo spinto. Un strada che si è deciso di intraprendere perchè non si vogliono trovare reali alternative, ma non per scelta consapevole. Un pò come la volpe e l'uva. In una società dove le disuguaglianze crescono sempre di più e la quotidianità t'imbriglia in mille necessità e in mille obblighi - alcuni del tutto inevitabili - rendendoti, di fatto, dipendente da un salario minimo, credo che la distopia e lo statalismo più becero si stiano avvicinando a gran passi. Di fatto questi ragionamenti, anche se ben argomentati, aprono la porta ad un'edulcorazione artificiale del pauperismo dilagante che ci aspetterà negli anni a venire e che renderà una grande fetta di popolazione debole e dipendente da quei pochi che si faranno nel tempo sempre più potenti e più ricchi.

Condivido pienamente e nel mio piccolo ho accettato di smettere di lavorare qualche anno prima proprio perché sono arrivato alle tue stesse conclusioni. Faccio prevalentemente cose che mi emozionano e cerco di dare il meglio di me agli altri. Abbracci

La stessa frase "doversi guadagnare da vivere" fa abbastanza schifo dato che nessuno ha chiesto di nascere e di voler seguire questo schema creato a vantaggio di pochi

Il lavoro rende schiavi, ti fotte il tuo tempo che è la cosa più importante.

L’unica soluzione possibile è la semplicità volontaria estesa a tutto il globo. Smettere di produrre tutto ciò che è superfluo e dividere i turni di lavoro in 6 turni da 4 ore per occupare tutti; producendo solo beni ultili alla sopravvivenza e al progresso. Razionalizzando le risorse a disposizione, avremmo di che vivere senza stress per i prossimi 100 milioni di anni.

Tutto molto bello, poi c’è la realtà.

Non sono d'accordo solo su un punto: Chi vuole abolire il reddito di cittadinanza non lo fa perché pensa che una persona non debba essere un peso, ma lo fa perché vuole prendere due piccioni con una fava: avere degli schiavi disponibili e spendere meno per il welfare e avere quindi più spazio per l'evasione fiscale. Sono invece molto d'accordo sul fatto che sta per iniziare una rivoluzione sociale, ci sono sempre più persone che stavo per ribellarsi non solo alle cattive condizioni di lavoro, ma al lavoro in sé stesso. Aumentano sempre più le persone che si licenziano senza avere un altro lavoro, e lo si vede anche tra gli adulti e tra i professionisti con condizioni di lavoro considerate protette.

Non serve a niente essere vivi se bisogna lavorare

Che bello ascoltare le parole di chi non ha paura di far emergere le brutture del nostro tempo. Nel mio piccolo penso sia lampante che il mondo del lavoro così come è concepito NON FUNZIONA, sin dai tempi della scuola ho sempre chiesto a chiunque mi stesse intorno perchè le giornate dovessero essere inghiottite dal lavoro. Mai ricevuto una risposta soddisfacente, MAI. E ancora oggi quando ne parlo con amici, colleghi e parenti, a parte qualcuno, viene dato per assodato che lavorare tutte quelle ore e che ci sia una sorta di realizzazione nel lavoro sia un qualcosa di INELUTTABILE. Niente di più sbagliato. A mio avviso, tolti i lavori che hanno una "missione sociale"(ed ecco che forse non è neanche il caso di definirli "lavori") tipo insegnanti, magistrati, professioni mediche, corpi dello stato, un lavoro VALGA UN ALTRO, non ha senso provare a trovare lo scopo della vita o la propria autorealizzazione in esso. A lungo andare, il colpo di coda delle nuove generazioni che hanno deciso di ribellarsi all'inganno del lavoro così com'è concepito oggi + l'avanzare della tecnologia farà sì che alla fine della giostra necessariamente si distribuirà un reddito universale e lavoreranno per scelta e per meno ore in pochi(o comunque un numero utile a soddisfare i bisogni necessari delle persone evitando le distruttive sovrapproduzioni delle aziende). Produrre sempre di più con volumi monstre qualcosa che si sa benissimo che detto volgarmente "avanzerà", sarà un di più e quindi chiaramente inutile NON HA DAVVERO SENSO. Il mito dei soldi, del merito legato ai soldi, del valore legato ai soldi, STA CROLLANDO. Come tutte le convinzioni riconosciute intoccabili dalla società la cui maggioranza non si informa, non ha un pensiero pensante e critico e accetta pedissequamente tutto ed il contrario di tutto pur di non pensare, occorrerà ancora tempo per scardinare tutti i falsi miti e le false credenze, ma piano piano il processo si realizzerà. Il tempo va impiegato DIVERSAMENTE: relazioni, contemplazione, cultura e UN PO' DI LAVORO(il giusto)

D'accordissimo col video

Nel video si dice una cosa fondamentale, ovvero che ogni individuo deve porsi la domanda di che segno positivo lascerà nel mondo in cui vive. Il lavoro e il guadagno sono una surroga di questo obiettivo per me, ne sono un feticcio. Viviamo in una società di massa alienata diceva Débord. Io ho riflettuto a lungo su questa cosa del lavoro, e penso che dovrebbe essere eseguito su base volontaria (perché devo essere infantilizzato? senza lavoro niente denaro, quindi niente casa, niente cibo, niente vestiti, niente istruzione per i figli, etc. etc. ... ecco io questa cosa non la capisco ... le cose che ho elencato in queste parentesi dovrebbero essere diritti inalienabili, non sono cose di cui si può fare a meno o optional che, se sei sfortunato e non guadagni abbastanza, ne puoi fare a meno). Sganciato dal denaro (che NON dovrebbe esistere, così non ci sarebbero disuguaglianze stupide .... ci sarebbero differenze, che è un altro concetto e rimando a Tocqueville per esso). E legato invece alla soddisfazione personale. Non è un caso che fino alla nascita delle democrazie l'unico modo per realizzare il cosiddetto ascensore sociale fosse l'esercito. Insomma, tu potevi 'elevarti' socialmente, solo se ti assumevi il rischio di morire male. Ora esiste il 'rischio di impresa', ma ad esempio negli Stati Uniti se non ho capito male per molti è ancora così. Tra l'altro quando studiavo in università in certi ambienti (non di sinistra ... ) si diceva che l'idea che il lavoro nobiliti viene dal protestantesimo, dall'idea che la ricchezza e il successo siano segni tangibili della grazia divina. Ecco, io vorrei una società più laica ... per completezza ho un lavoro che mi piace, ho tempo libero per coltivare i miei interessi e per ora pare che viva in un discreto equilibrio (non è sempre stato così purtroppo e non so se sarà così in futuro) ma vedere le file da Pane Quotidiano per la crisi o la pandemia (stamattina un mio collega è andato a fare volontariato lì e al ritorno mi ha raccontato un po' di cose, ma ricordo che tempo fa le ho viste coi miei occhi le persone che stazionavano lì davanti, ed erano tante ... ) e di conseguenza la perdita di lavoro e di soldi mi fa salire ancora la carogna. Ricordiamoci sempre che le persone indigenti sono esseri umani, non concetti astratti da rimaneggiare (non lo dico per Tlon ma per molti che leggeranno il mio commento e lo troveranno quanto meno strano in molte sue parti).

Quello che cerco di dire ai miei genitori ristoratori, purtroppo hanno passato il borderline sui ragionamenti

Bravissima, applauso infinito ✅️

Adoro come parla ❤

Ecco dove ho già sentito la tua voceee!!!! "La filosofia di Harry Potter!" Quanto ho adorato quel podcast e quanto adoro questa intervista! Brava Maura!!

Video bellissimo !

Si ma principalmente solo in Italia, il paese dei coglioni. Perché in stati come la Svezia ad esempio si lavora in media solo un ristretto intervallo di ore al giorno e con almeno due giorni di riposo a settimana e fuori dagli orari di lavoro è norma non venir mai contattati per motivi ad esso legati. Li vedi completamente rilassati per strada, senza pensieri né frenesia, come se avessero tutto il tempo del mondo, poi vieni qui in Italia e ovunque ti giri vedi gente che corre anche quando è in giro per svago, come se anche nel momento di riposo ci fosse quasi l'obbligo morale di fare in fretta.

Un autotrasportatore ha una giornata media di impegno di quattordici ore e una pausa di quarantacinque ore il finesettimana. Lo stipendio e' a forfait e non copre nessuna spesa, neanche il rinnovo stesso delle patenti. Sei in un mondo di regole che nessuno, azienda o cliente, ti mette in condizione di rispettare ma ne hai tutte le responsabilita'. E tutte le tue necessità si basano sul cronotachigrafo. Hai voglia a gestirti il tempo libero, hai voglia a gestire lo stress, hai voglia in breve di chiamarla vita.

quando dico che io ho una vita fuori dal lavoro e amo stare a casa in tranquillità vengo subito visto come quello che non fa un caxxo ed etichettato come lavativo perché non faccio 200 ore di straordinario al mese😅

La verità sta nel mezzo

Direi che ha descritto perfettamente la società di oggi.. davvero molto brava, complimenti.

video che spakka!!! brava!!!

👏🏻👏🏻👏🏻

Ma che spettacolo!

Il lavoro, essendo un dovere (visto che non si può campare senza bere o mangiare), misura eccome il valore di un'esistenza ed è naturale (almeno quanto, di nuovo, il bere o il mangiare) essere giudicati in base a quello. Coloro che sono impossibilitati a lavorare lo sono solo ed esclusivamente nella misura in cui non si è riusciti a trovare per loro una "configurazione produttiva" tale da renderli utili per gli altri: è esattamente da questa privazione che dovrebbe procedere il mancato senso di dignità.

❤

Le parole di questo video dovrebbero essere stampate a caratteri cubitali su ogni muro, porta, grattacielo presente su questa terra! Vabè dai mi accontento di ogni muro, porta, grattacielo d'Italia...così che sia più facile non dimenticarcelo mai

Trovare un equo equilibrio tra il massimo di ore lavorabili in giornata e uno stipendio che ti permette di non dover scegliere se mangiare per strada o avere un tetto ma con il piatto vuoto, sarebbe auspicabile. Qua si lavora troppe ore (spesso male e di fretta, senza investire sulla crescita della professionalità) per due soldi (con cui devi pagare le pensioni della vecchia generazione che a 50 anni ha tirato i remi in barca e i rdc di chi non ha voglia di fare un cazzo, spesso comprensibilmente, o di chi la società non riesce/vuole a reintegrare lavorativamente perché ha più di 29 anni) e affrontando anche viaggi della speranza per andare e tornare dal lavoro. Nel giorno libero ti ti riposi col cazzo perché la colf, la segretaria, la badante turnista, l'elettricista ecc non te li puoi permettere. Che senso ha???

Video molto interessante, siamo cresciuti con l'idea che il lavoro fosse per forza fatica, ma più si va avanti più capisci che il tempo è la valuta più preziosa che esiste

Speriamo se lo ricordino i ristoratori quando vai a mangiare da loro, magari non pulendo bene le stoviglie o servendoti un cibo che non rispetta l'haccp. Questo per farti un esempio che oltre il lavoro c'è sicuramente altro, ma che quel processo lavorativo, molto impegnativo che purtroppo va a discapito della propria vita privata. serve per garantirti un servizio come si deve.

Siamo gia' in una societa' distopica

Insomma chi lavorerà a breve sarà ricco perché nessuno vorrà farlo e potrà alzare i prezzi, pur lavorando metà tempo di prima.

Alla fine forse bisogna smettere di criticare gli altri e fare la propria vita senza scassarsi o scassare i maroni agli altri. Come posso fare a far partire in loop questo video tutte le matttine nel cellulare dei miei amici?

Grande Maura

Il lavoro non è un dovere, i soldi si però. Quanti credi lavorerebbero se non ne avessero bisogno? Se fai ciò che ti piace, ma lo fai stando dietro a scadenze e pressioni esterne, è un lavoro come un altro. Fare ciò che vuoi fare e farlo con piacere significa farlo con i tuoi ritmi e senza pressioni. Pochi sarebbero fannulloni, non ha alcun senso, semplicemente faremmo ciò che ci piace, quando ci va di farlo.

Detto da una filosofa. Le farei provare cosa significa lavorare per campare da povero. Per la maggior parte dei lavoratori il lavoro è una galera. Ho 50 anni e lavoro da 35 e la fornero mi ha detto che dovro lavorare fino a 68 ma come si fa . Spero in una guerra mondiale. Cosi potro riposare.

In Italia non c'è lavoro per tutti, guardando i dati l'offerta di lavoro copre solamente il 63% delle richieste di lavoro. Serve obbligatoriamente una forma di sostentamento, diversamente tutte queste persone facilmente finisco nella delinquenza.

Cit : Si può fare! Sappiamo come farlo! Lo faremo presto! 😂😂😂

Forse basta mollare i social, i guru etc e ascoltare i propri bisogni.. Poi non vedo nulla di sbagliato sia in chi ozia sia in chi vuole andar a mille 16 o più ore al giorno..

Un' analisi critica e oggettiva della situazione é sempre ben accetta ma finché i politici e la classe dirigente non parlerá mai così c'é veramente poco da dire. Ognuno se la deve sbrigare come meglio puó, nessuno vi aiuterá mai a migliorare ne le condizioni del vostro lavoro né il vostro salario.

Lavoro 85 ore a settimana e ne sono fiero

Gli stipendi devono prima essere equiparati a quelli degli altri stati. I soldi non bastano più per vivere... Guarda che anche tu sei una Millennial. Hai figli? Paghi un mutuo? Riesci col tuo lavoro a pagarti tutto? NO! Certo che lavorare per pochi soldi crea disagio.

si, finchè si deve mangiare, avere un tetto sopra la testa e pagare le bollette, il lavoro sarà sempre un dovere. non è un dovere per pochi privilegiati che sono nati ricchi. il lavoro non è il senso della vita, ma finisce per assorbirne la maggiorparte, a meno che la gente non si accetti in massa di vivere consumando il meno possibile e vivendo di poco o nulla.

Se tutti lavorassero come devono lavorare la vita sarebbe piu leggere x tutti no .... ma guarda ci sono realta qua che è na barzelletta....

Per me il lavoro ci vuole.

Quando facevo presente l’aspetto extraprofessionale mi guardavano strano perché non capivano cosa stavo dicendo, non avevano una vita privata con interessi sani, hobbies, studio. Sono i c.d. Carrieristi - e che rompono e basta.

come si chiama il libro di Michael Young?

Il mio modo di pensare alla vita, al lavoro e alla comunità riassunto in meno di 12 minuti, complimenti! Ps da Millenials ha centrato in pieno la parola "delusione" e ci aggiungerei un aggettivo "angosciante". Ma una speranza c'è sempre; non dobbiamo mostrare il fianco. Noi giovani dovremmo dare lo schiaffo morale agli allora ventenni yuppie o figli dei fiori guidando il mondo occidentale verso questi nuovi dogmi laici, ci credo e vorrei ci credessimo tutti di più, come un sol corpo, come una comunità sana

Non c'è vita senza lavoro.

io purtroppo ho il problema opposto, non riesco a dare la giusta importanza al mio lavoro. Ci vado solo per prendere i soldi

Il primo minuto è vero di sicuro..

Se creassimo solo lavori pubblici, statali, di 5 ore al giorno, per tutti, e togliessimo ogni azienda privata, staremmo tutti bene. Salario uguale per tutti, ognuno avrebbe tutto, lavorando poco. Il problema è che molti vogliono avere di più degli altri, siamo capitalisti, e quindi che tu sia operaio o medico, dovrai comunque lavorare così tante ore che anche il lavoro più bello diventa stancante.

Onestamente non riesco ad immaginare un mondo dove tutti sono a zonzo, a far niente…Sarebbe disastroso. Bisogna lavorare meno, sono d’accordo, ma non lavorando affatto si rischia altrettanto di sprecare la vita sentendosi inutili … Io per esempio dopo qualche anno di “libertà”, passato l’entusiasmo iniziale, mi annoierei a morte.

Il problema è l'equilibrio tra tempo dedicato all'attività lavorativa e il proprio tempo libero a prescindere. La vita va vissuta in tutti i suoi ambiti fisici e spirituali. Sbagliato dedicare troppo tempo su attivita logoranti e ripetitive che non danno nulla di concreto alla propria persona e cultura. Bisogna lavorare molto meno e dedicare il proprio tempo ad accrescere la consapevolezza della vita in tutte le sue forme.

Il lavoro non è un dovere e il welfare quindi non e un dirittto! Bisognerebbe far si che chi ha piacere di lavorare paghi tasse per tutti quelli che invece non vogliono lavorare ma beneficiare di chi crea valore e sostenamento e ha scelto di lavorare

Una visione un po distorta, se tutti reagissero come te, non avremmo cibo in tavola per mancanza di manovalanza e tutta l'economia va a disintegrarsi. Posso confermare che i lavori da export sono molto inutili per la società, non si migliora niente in questo paese eccetto la ricchezza monetaria. Il problema è che i lavori pubblici non sono seri come quelli privati e lavorano molto male

il lavoro ricopre anche un ruolo importante dal punto di vista protettivo in termini economici,ma anche salutari,puoi avere un'assicurazione mutulistica,sei assicurato se ti ammali,hai le ferie,cresce un capitale esterno al lavoro chiamato liquidazione,inoltre se vengono dati aumenti tu ne fai parte,i tuoi debiti rimangono gli stessi ma il tuo stipendio aumenta di conseguenza i tuoi debiti costano di meno,puoi socializzare con altre persone,puoi farti nuove amicizie a volte vere,non è poi così male lavorare

Il lavoro è bello quando non si lavora troppe ore , con 5-6 giorni alla sett di lavoro ci si rovina la vita e basta. Lavoravo 4gg alla sett 40 ore ed era una meraviglia.

Ah ah ah ah...può essere..

Mille ovvietà sentite e risentite , 0 soluzioni concrete dopo ogni spiegazione o 0 suggerimenti. Purtroppo chi parla così in modo positivo è nato fortunato. Cominciate a spingere su questi discorsi a chi ha le redini.

Il peso che grava sulla società non è chi non lavora ma i grossi prenditori o rentier ai suoi vertici che parassitano tutti, lavoratori o non

Trova il lavoro che ami e non smetterai mai più di lavorare in vita tua

Uno scrittore anche se guadagna poco dovrebbe esser stipendiato quanto meno per tenerlo buono, e se tanto meglio per lui e tanto peggio per chi se n'è privato. La vita umana andrebbe sempre salvaguardata soprattutto quando c'è la volontà di non lavorare e di lavorare su di sé

"Un reddito di base sarebbe lo strumento essenziale affinché, in caso di riduzione dell'orario di lavoro, i lavoratori a basso e medio reddito non vedano ridursi il loro reddito." - Julen Bollain, economista basco specializzato in reddito di base incondizionato

Oggi certi lavori producono consumo.

Analisi precisa, chiara e coincisa, ottimo video, ancora per favore

Il problema e quando gli anni passano, e l ozio nn ti ricarica più

peccato per la musica a massimo volume che credo mi abbia reso sorda

Comprendo il senso complessivo della riflessione, ma credo si stia tralasciando una componente essenziale del lavoro al di là del lavorismo: la necessità di vivere o sopravvivere a seconda dei casi. Dire che è "un modo per essere indipendenti, per emanciparsi" non rende bene l'idea che trova espressione proprio nell'attività lavorativa, ovvero offrire la propria intelligenza, manodopera, competenza, fatica, in cambio di un ricavo che magari per alcuni può anche non essere denaro, ma nella nostra società odierna è soprattutto questo. Il modo in cui si lavora e quello in cui si viene "ripagati", sono tematiche da riportare al centro del dibattito pubblico: dovremmo parlare ogni giorno di sfruttamento e alienazione, di responsabilità politiche verso un capitalismo sempre più cinico e brutale. Per il resto, tutto giusto, ma non dimentichiamo che si lavora per mangiare e vorremo tutti lavorare con passione e/o tranquillità d'animo e non bestemmiando ogni giorno, rischiando l'esaurimento e covando sogni brigatisti. Detto ciò, sono arrivato a questo video mentre cercavo consigli o testimonianze di persone che magari trovano un lavoro attinente con la laurea in filosofia, al di là dell'insegnante o del divulgatore... E niente, già lo so che mi finiranno i soldi e tornerò a raccogliere i pomodori.

Leggermente utopistico come discorso. Ma giusto un pizzico

E non vogliamo aggiungere che non ci sono più le mezze stagioni? 😅

Lo dico sempre, lavoro va bene ma nel giusto, io mi dedico molto al sesso, chiavare mi rasserena ed io amo la serenità

Il trucco è non voler far parte di questa società dal principio Ⓐ

A. Celentano & C. Mori, anni '60: chi non lavora non fa l'amore

Obiezioni. 1) per far bene una cosa occorre applicarsi a quella cosa. Se la cosa in questione è il lavoro, per farla bene ci devi entrare, ti ci devi dedicare, devi investirci del tempo 2) a livello sociale, se non lavori e percepisci un reddito dallo Stato, qualcuno te lo sta pagando con il suo lavoro, che magari costa impegno e fatica, attraverso le tasse. Quindi il reddito di cittadinanza te lo paga qualcun altro che lavora anche per te 3) il rischio dell’uscita dal lavoro sta, a livello psicologico, nel fatto che ci troviamo di fronte a un vuoto da riempire. Se non siamo abbastanza consapevoli, rischiamo di smarrirci nella noia e nell’isolamento, perché il confronto con gli altri ci è sempre necessario per sentirci umani.

Purtroppo ci fanno pagare anche l ' aria che si respira

Secondo me l’essere umano è portato a passare da un eccesso all’altro. Siamo passati dal sacrificare la vita sull’altare del lavoro a non avere voglia di fare un cazzo. Questo è uno degli aspetti più evidenti dello stanco e crepuscolare mondo occidentale. Ma la pagheremo. Anzi,la stiamo già pagando nel confronto coi Paesi emergenti. E poi oh. C’è chi trova un senso della vita nell’amore, chi nel lavoro. Saranno cazzi suoi.

Invidio i ratti di Selye! Ciò mi fa stare bene!