Basilica della Beata Vergine della Ghiara (RE)
Concerto di 5 campane in Do3 a slancio (motori elettrici per le 4 campane minori, martelli per tutte le campane) con ceppi e telaio in legno.
Campana maggiore: Do3 fusa da Bartolomeo Bolla nel 1632 del peso di 16,24 q.li
Campana seconda: Mi3 fusa da Filippo Dionigi nel 1659 del peso di 8,50 q.li
Campana terza: Sol3 fusa da Bartolomeo Bolla nel 1639 del peso di 5,30 q.li
Campana quarta: Si3 fusa dai F.lli Vincenzo, Paolo e Benedetto Riatti nel 1785 e pesa 3,25 q.li
Campana piccola: Do4 venne fusa dai F.lli Ruffini nel 1743, poi rifusa da Capanni nel 1924 e pesa 1,7 q.li
Questa chiesa fu costruita grazie alle offerte dei fedeli a seguito di un miracolo legato ad una immagine della Vergine che sorgeva nella zona. L'edificio attuale ha sostituito una costruzione più semplice eretta dai frati serviti ai quali sin dal 1313 apparteneva il luogo. Un'immagine della Madonna, dipinta sul muro dell'orto dei religiosi, fu riprodotta in carta da Lelio Orsi (1569) e ridipinta da Giovanni de' Bianchi detto il Bertone (1573) e nel 1596 traslata in una cappelletta. Le cronache dell'epoca riportano la leggenda di un sordomuto, un certo Marchino da Castelnovo Monti, che avrebbe avuto l'uso della parola a seguito di un miracolo della vergine. Un monumento marmoreo esterno, a sinistra di chi osserva la facciata, indica il luogo preciso dove era l'immagine.
In breve tempo il luogo divenne meta di pellegrinaggio e, grazie alle offerte dei fedeli, si decise di edificare un nuovo tempio che potesse contenere il dipinto legato al miracolo. Fu fatta richiesta al duca Alfonso II d'Este di far progettare ai suoi architetti un modello per il nuovo edificio. Ne furono realizzati tre: uno da Giovan Battista Aleotti di Argenta, uno da Cosimo Pagliani di Siena e un terzo da Alessandro Balbo di Ferrara che venne approvato dal duca.
La prima pietra dell'edificio venne collocata il 6 giugno del 1597 dal vescovo Claudio Rangone alla presenza del duca e della duchessa Margherita Gonzaga, demolendo parte del precedente convento e della chiesa dei servi. La direzione dei lavori venne affidata a Francesco Pacchioni, architetto e scultore reggiano. Il nuovo architetto sarà anche il progettista della cupola e l'ideatore degli stucchi interni. Nel 1619 la chiesa era già a buon termine e il 12 maggio venne consacrata.
Le campane della Basilica della Beata Vergine della Ghiara hanno un grande valore storico e sonoro, infatti sono ritenute campane di eccellente qualità.
La Campana maggiore porta le seguenti iscrizioni: “DE SONORAE HUIUS MOLIS STRUCTURA REGII HOSPITIA EXERCENTES
HIPE IMPOSITA COGITARUNT. IIS PETRO BATI:
CUM COENOBITIS PARITER AEDILIS VIRGINES SICUT AUSPIC. NO.
COLLIGENTE BENEFACTORUM LARGITIONES ADIECTAE
BARTHOLOMEUS BULLA REGIENSIS FECIT ITA ET SUMPTIBUS EXPLERE
ANNO SALUTIS MDCXXXII”
La Seconda campana porta le seguenti iscrizioni:
“FACTA SECUNDO REDDIT CAMPÁNA PISTORUM, ANNO DOMINI MDCLIX DIONISIUS LOTARINGUS ME FECIT”
La Terza campana porta le seguenti iscrizioni:
“PIORUM VOTIS BENEFACTORUM,_ LARGITATE FRATRUM, AEDILIUM PROVIDENTIA, PRIDEM CONFLATA, MOX INCURIA PULSANTIUM CONFRACTA, VIRGINE AUSPICANTE REFICITUR
ANNO MIDCXXXIX
BARTHOLOMEUS BULLA RIGIENSIS FECIT”
La Quarta Campana porta le seguenti iscrizioni:
“VIRGINES HOC SONITU GINTES AD SACRA VOCANTUR
FRATRES RIATTI REGIENSES FUNDATORES.
ANNO SALUTIS MDCCLXXXV”
Suonata eseguita con la tecnica a “salto”: ovvero che invece di avere 3 campane negli arti superiori, si hanno 3 campane negli arti inferiori, quindi ciò sta a dire avere le 3 campane maggiori ai piedi (piede destro la terza e piede sinistro salta tra la corda della seconda e della grossa) e le due campane piccole nelle mani. Questa tecnica veniva usata nella prima metà del 1700 prima di adottare il nuovo ed attuale metodo di suono a “sbacioccata”. Con questa tecnica sono nate alcune delle suonate ancora tutt’oggi esistenti, tra cui la “Ninna Nanna” e la “batocchiata del Duca”.
Grazie per la visione e a presto!!