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L’Italia non sarebbe la stessa senza il castagneto, una coltura arborea che l’attraversa dalla Sicilia alle Alpi infondendo al paesaggio collinare un’insostituibile identità.
Sarà perché in realtà il nostro belpaese non ha mai avuto molti elementi unificanti, sarà per la nostalgia di un passato che faceva delle castagne un elemento base della nostra alimentazione, tant’è che in tutti i paesi e le città persiste una vacazione ed un amore atavico nei confronti di queste piante secolari.
Castione, sulle pendici del monte Baldo e dell’omonimo parco naturale, è un esempio di buona pratica di recupero del castagneto a fini economici, ricreativi ed ambientali.
Fulvio Viesi, infaticabile animatore dell’Associazione di tutela dei maroni, ci accompagna in quelli che oggi si chiamano a tutti gli effetti i “sentieri dei castagni del Baldo”.
A piedi o in bicicletta è possibile percorrere sentieri e strade sterrate lungo i castagni più belli di questo altipiano, frutto di un attento lavoro di recupero e conservazione.
In questo modo l’ambiente rurale può connettersi in piena coerenza con le risorse naturalistiche del parco del monte Baldo rappresentate dalle essenze floreali e botaniche, dalle antiche faggete nonché dalle malghe e dai pascoli d’alta quota.
La raccolta dei maroni dop avviene direttamente sulle piante dove esperti “batitori” si arrampicano su questi possenti rami per percuotere i ricci con delle lunghe pertiche per farli cadere a terra.
In questo modo, ci racconta Fulvio Benedetti, esperto castanicoltore, le castagne possono conservarsi per diversi mesi protette nella loro casa naturale fino alla selezione tardiva e la vendita.
L’attività culturale e formativa dell’Associazione per la tutela dei maroni di Castione trova il suo apice nella Festa della castagna che quest’anno si svolge nelle giornate del 22 e 23 ottobre.
All’interno di questa manifestazione, che rappresenta un vero e proprio omaggio alla raccolta di questo pregiato frutto autunnale, si svolgono diversi incontri ed appuntamenti di alto profilo culturale.
Fra questi ricordiamo la premiazione del concorso “Castagne e vino: l’abbinamento eccellente” dove, accanto ad una serie di piatti di altissimo livello realizzati dallo chef Christian Bertol, si confrontano vini e grappe altrettanto eccellenti.
Il risultato, ha affermato il presidente della giuria Paolo Massobrio, è l’accostamento di un’alta gamma di prodotti della gastronomia e dell’enologia all’insegna di ciò che oggi viene considerato il massimo del made in Italy.
Nel corso della festa verrà infine presentato anche il primo concorso di poesia dedicato al castagno, un’occasione per recuperare e rilanciare le suggestioni artistiche e mistiche che derivano da piante che esaltano la natura e la fedeltà alla comunità umana.
Fra le novità gastronomiche realizzare dall’Associazione segnaliamo infine una birra di castagno: un’autentica leccornia da leccarsi i baffi.