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Trovare il tuo posto nel mondo significa anzitutto capire chi sei. Con Paola Maugeri riflettiamo sull'importanza di ascoltare la propria mente e il proprio corpo per conoscere se stessi. Infatti, è solo attraverso una maggior consapevolezza che possiamo scoprire qual è la nostra vocazione. Ognuno di noi ha un posto nel mondo, ed è nostra responsabilità riuscire a trovarlo mettendo a frutto chi siamo e chi possiamo diventare.
Due spunti utili per metterti in ascolto di corpo e mente e capire chi sei:
1) MEDITA: rimani nel presente, presta attenzione alle tue sensazioni corporee e allenati ad accogliere senza giudizio i pensieri che giungono alla tua mente, anche quando negativi.
2) PROGETTA: mantieni viva la dimensione del futuro. Progetta o crea per cercare di reagire al senso di impotenza che sembra pervaderci nei momenti più difficili di vita.
Paola Maugeri è giornalista, cantante e conduttrice televisiva e radiofonica. È inoltre scrittrice di diversi libri e autrice del podcast #PMCONFIDENTIAL.
Di seguito il minutaggio della chiacchierata con i principali argomenti trattati:
0:00 Il concetto di propriocezione
1:51 Trovare il tuo posto nel mondo
3:00 L'importanza della meditazione
4:30 Il rapporto tra mente e corpo
6:05 La capacità di "stare" con i propri pensieri
7:18 Come coltivare l'istinto di vita
LINK UTILI:
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#consapevolezza #conoscitestesso #psicologia
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PM "La propriocezione è la dimensione del nostro corpo nello spazio; l'unico veicolo che abbiamo per questa vita terrena e che trascuriamo, perché siamo così ossessionati dal corpo che lo lasciamo praticamente a digiuno nelle cose più importanti.
Noi siamo la generazione più sazia ma anche la meno nutrita. C'è una grande differenza tra sazietà e nutrimento; siamo ossessionati dalla parte estetica del nostro corpo ma non dalla nostra anima che è all'interno del nostro corpo.
Non sappiamo qual è - ma appunto, attraverso la propriocezione lo possiamo sapere - la nostra dimensione nello spazio. Che posto stiamo occupando? Perché il posto che stiamo occupando la dice anche lunga su chi siamo. Come occupiamo quel posto? Con assertività, con amore, con benevolenza, con gentilezza, con morbidezza, con accoglienza? O lo occupiamo in maniera invece arrogante, con grande tensione nei confronti degli altri?
Ho sempre avuto questa idea, che ognuno di noi ha un posto nel mondo, e se non siamo noi occupare quel posto, lo occuperà qualcun altro. Non per metterci gli uni contro gli altri, ma perché se noi non capiamo qual è la nostra missione, lasceremo che qualcun altro faccia quello che noi potremmo fare. Ed è un peccato perché tutti noi abbiamo un dono."
LM: "Tu credi che questo dono noi lo troviamo mettendoci anche in ascolto della nostra corporeità?"
PM: "Sì, e la meditazione è un grande mezzo per farlo. Noi fuggiamo costantemente dal nostro corpo perché lo portiamo verso qualcos'altro, mentre dovremmo capire che cosa stiamo facendo nel mondo attraverso il nostro corpo. Innanzitutto accettarlo, che non vuol dire apprezzarlo."
LM: "Nel momento in cui porti attenzione al tuo corpo e quindi lo ascolti, ti si aprono poi anche delle finestre mentali. In quest'ultimo periodo in cui abbiamo avuto il corpo un po' legato alla sedia per il lockdown, quello che a me è tornato utile è cercare di tenerlo in forma, di ascoltarlo, quindi di lavorare un po' sull'energy management, quindi sulle buone abitudini. Poi ho trovato utile il fatto di cercare di far correre la testa un po' di più, magari anche in direzioni migliori. Da questo punto di vista, oltre alla meditazione, secondo me un'altra pratica interessante, che non so se tu hai adottato, è la scrittura."
PM: "Io considero la scrittura come un'opera catartica. Perché se tu ci pensi, il fatto di stare fermi in un atteggiamento di calmo dimorare - e non stare fermi perché c'è il lockdown - ti fa sentire il tuo corpo. La scrittura ti fa sentire il tuo cuore, ti fa sentire la tua mente, ed è un mezzo magnifico.
Sai, Luca, tu dicevi di far correre la mente: certo. La cosa interessante, come diceva Sant'Agostino è: fate che i pensieri siano come degli degli uccelli che possono girare intorno, ma non fare il nido nella vostra testa. Quindi i pensieri ci sono, non puoi annullare i pensieri, quello che conta è di stare con i pensieri, non esprimere giudizi”
LM: "Freud parlava di istinto di morte e di istinto di vita. Noi oggi siamo stati circondati da questo istinto di morte. Ecco che allora da una parte il nostro corpo deve reagire scommettendo sull'istinto di vita. Fermarsi quindi è importante nella misura in cui l'istinto di vita è rappresentato dalla progettualità, e fermarsi per entrare in contatto con sé stessi è il punto di partenza per la costruzione futuro. Conosci te stesso anche e soprattutto attraverso la corporeità."