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Ho provato a coltivarle per la prima volta lo scorso anno ed è stato molto divertente.
Intanto si tratta di una pianta esteticamente molto bella, verde, folta e rigogliosa che fa dei fiorellini giallo aranciati molto carini e decorativi (quindi anche solo da piantare come pianta ornamentale, merita). Le arachidi si possono seminare sia direttamente in terra, sia in vaso, in questo caso hanno bisogno di profondità e spazio perchè le arachidi si svilupperanno sottoterra.
Non ha bisogno di particolari cure se non di venir annaffiata con regolarità (poca acqua ma regolarmente) e della giusta posizione (calda e soleggiata).
Il periodo ideale per la semina inizia adesso, la raccolta avverrà poi verso settembre/ottobre (dopo circa 3-4 mesi dalla semina). Già dopo poche settimane vedrete spuntare le prime foglioline. La crescita è abbastanza veloce e raggiungono un’altezza di circa 40/50 cm.
Una volta scelto il posto dove metterle, assicuratevi che abbiano almeno 30 cm di terra morbida dove poter sviluppare le radici e seminate le singole noccioline ad una profondità di circa 4/5 cm.
COSA IMPORTANTE: non usate noccioline tostate, in commercio si trovano le arachidi da semina che sono nel loro involucro ma non sono state tostate (si trovano nei negozi che vendono articoli per l’orto abbastanza facilmente).
Lo sviluppo delle arachidi è molto interessante, infatti i fiori, una volta impollinati, si ripiegano su loro stessi e vanno a toccare il terreno. Da quel punto inizieranno a svilupparsi sottoterra i filamenti alle cui estremità cresceranno le arachidi. Vista la crescita particolare, hanno bisogno di un po’ di spazio tra una pianta e l’altra, non piantate troppi semi in un unico vaso e, se messe in terra, lasciate circa 30 cm tra un seme e l’altro.
Quando la pianta inizia a seccare, vuol dire che è il momento di raccogliere le arachidi. Basterà sradicarla e vedrete che attaccate alle radici ci saranno le arachidi. Scavate bene anche in profondità così da raccoglierle tutte.
Lasciatele asciugare all’aria per qualche giorno per poi decidere come mangiarle (tostate, bollite o “crude”).