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Cosa faccio se mi denunciano?
Ne parliamo in questo video!
Ciao sono Francesco D’Andria e sono un avvocato penalista.
La domanda è: cosa faccio se mi denunciano?
Molte persone di fronte alla possibilità di essere stati denunciati - pensiamo per estorsione, reati sessuali, stalking maltrattamenti in famiglia - iniziano a pensare a cosa devono fare o dire per discolparsi.
Quindi cosa fare?
Magari andare dai Carabinieri per dire la nostra versione dei fatti? Scrivere o parlare con il Magistrato? O addirittura interpellare la persona che ha sporto denuncia chiedendo un incontro?
Attenzione, se pensi questo o se vuoi fare questo sei ad un passo dal baratro.
Sappi che invece di risolvere il tuo problema lo stai aggravando.
Detto brutalmente: ti stai scavando la fossa con le tue mani.
Cosa dovrai fare?
Semplicemente dovrai adeguarti al sistema.
Sotto il profilo formale, devi pensare che le indagini devono fare il loro corso e in questa fase tu non hai voce in capitolo.
Devi entrare nell’ordine di idee che non puoi fare nulla in quanto, nel corso delle indagini, tu non conosci il contenuto della denuncia e quindi sarebbe dannoso che tu facessi, seppure ti fosse consentito, delle dichiarazioni.
Più precisamente, non conoscendo il contenuto della denuncia se facessi delle dichiarazioni queste potrebbero ritorcerti contro.
Facciamo un esempio.
Un mio assistito viene accusato di un reato odioso all’interno delle mura domestiche perché la figliastra se ne va di casa dicendogli di averlo denunciato.
Ebbene è inutile lasciare una versione ai quattro venti - magari andando dai Carabinieri facendo una controdenuncia per calunnia - dicendo “io non ero in casa dal lunedì al sabato” perché all’interno della denuncia potrebbe esserci scritto che il reato è stato commesso di Domenica.
Quindi farai un buco nell’acqua.
Capisci il senso delle mie parole?
Potresti chiedermi: e se il Pubblico Ministero mi chiamasse per un interrogatorio durante le indagini o alla fine di esse?
Chiaramente ogni caso è a sé e quindi deve essere valutato attentamente, ma sappi che, nella maggior parte dei casi, il Pubblico Ministero una volta che si è innamorato della sua tesi la perseguirà fino alla fine.
Il che significa che, qualora ti sottoponessi ad interrogatorio, egli reinterpreterà le tue parole sempre in un’ottica colpevolista cercando sempre di confermare la sua tesi a scapito della tua.
È come il caso della moglie che crede di essere tradita.
Perché mio marito non mi porta a cena fuori, non mi fa regali e non mi dà attenzioni? È chiaro perché ha un’altra e non ha il tempo di pensarmi.
Perché mi fa regali, mi porta a cena fuori e mi dà attenzioni? È chiaro perché ha un’altra e deve far finta di pensarmi.
Come vedi se c’è una “tesi precostituita” e ci si innamora di quella tesi allora non si cercherà la verità ma si cercherà soltanto la conferma di quella tesi.
Questo significa che non dovrai fare nulla ma aspettare di poter spiegare la tua versione difensiva davanti ad un Giudice terzo ed imparziale.
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