EMD 2019 | Perché non possiamo non dirci sovrani - Carlo Galli

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4 жыл бұрын

Nella sua ricca prolusione al convegno “Euro, Mercato, Democrazia 2019” dedicato al tema “Decommissioning EU” Carlo Galli, ordinario di storia delle dottrine politiche presso l'Università di Bologna, ci ricorda la natura esistenziale della nozione di sovranità.
Tra i molteplici aspetti trattati nella sua analisi, Galli esamina le contraddizioni dell'assetto dell’UE, caratterizzato dall'estrema cogenza nei confronti degli Stati sovrani, aderenti ai Trattati, che tuttavia non corrisponde ad una sovranità dell’Unione.
La sovranità, infatti - ricorda Galli - attiva un rapporto di obbedienza e protezione, aspetto che manca nell'Unione Europea ed in particolare nell'euro, dal momento che questo complesso istituzionale obbliga gli Stati ad attuare determinate politiche (deflazionistiche) e scarica su di essi le responsabilità delle conseguenze di tali politiche.
Lettura consigliata
✅ Sovranità - Carlo Galli amzn.to/2XiuHE0
Intervento tratto dal convegno internazionale "Euro, mercati, democrazia - Decommissioning EU" | Montesilvano (PE), 26 - 27 ottobre 2019
#carlogalli #goofy8 #sovranità
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Пікірлер: 85
@deadlift65
@deadlift65 2 жыл бұрын
Lo faccio vedere regolarmente alle mie quinte liceo scienze umane.
@greenwhitered5969
@greenwhitered5969 4 жыл бұрын
Questo intervento é troppo bello per non dire illuminante. E' la sesta o settima volta che me lo guardo , grazie al Galli é entrato nella mia vita
@mariacristinacarcano2903
@mariacristinacarcano2903 3 ай бұрын
👏👏👏👏
@mariacristinacarcano2903
@mariacristinacarcano2903 3 ай бұрын
Prof. Galli, luce in questo tempo di caos intellettuale ed assenza di guide.
@edoardobarsotti902
@edoardobarsotti902 4 жыл бұрын
Ero là ad ascoltare Galli, in terza fila. Per più di un'ora un'intera platea di centinaia di persone l'ha seguito quasi ipnotizzata, e io tra questi. Un intervento meraviglioso, con applausi che sono durati letteralmente 3 minuti cronometrati. Alla fine, è inutile negarlo, ma il professore aveva gli occhi lucidi e, del resto, come non capirlo?
@marcobianchi312
@marcobianchi312 Жыл бұрын
Sarà la ventesima volta che lo ascolto e la pelle d'oca è la stessa della prima volta
@rinorante8995
@rinorante8995 Жыл бұрын
"Si vive a questo mondo solo per far tornare i conti". Espressione fantastica!!
@ros22ta05gno87
@ros22ta05gno87 2 жыл бұрын
Quando Galli è in giornata di grazia è ineguagliabile, perché unisce cultura e contenuti (che ha sempre) con una dialettica affascinante: e qui era in una giornata di grazia
@salvatoretristano6693
@salvatoretristano6693 Жыл бұрын
Grande relazione che tutti gli Italiani devono ascoltare e stu- diare in tutti i suoi concetti, dai primi concetti all ultima sillaba va ascoltata diffusa. E studiata. GRANDIOSO DISCORSO DEL PROF. CARLO GALLI..... MOLTO VETITUETO DA SEMPRE CHI HA PATLSTO E PARLA DI EU VIOLE IMBROGLIARE IL POPOLO......IMMENSO PROF. GALLI......
@dede2106
@dede2106 4 жыл бұрын
La frequenza degli applausi ed il loro posizionamento dimostra come la platea abbia capito quello che voleva capire. Comunque grande Galli. Un'analisi lucidissima
@silviomondino8371
@silviomondino8371 3 жыл бұрын
concordo pienamente. Forse galli doveva calibrare con piu' attenzione il suo intervento in base alla platea che si trovava davnti. :)
@greenwhitered5969
@greenwhitered5969 2 жыл бұрын
commento a dir poco idiota
@robertocavanna5219
@robertocavanna5219 Жыл бұрын
Grazie prof, un intervento di altissimo livello.
@mitacassan
@mitacassan 4 жыл бұрын
Intervento davvero potente, mette le mani nel sangue. Grazie.
@fabry77100
@fabry77100 4 жыл бұрын
Spettacolare!! E con questo intervento il caro Bagnai si è tolto tanti sassolini dalle scarpe. Un grazie infinito all'onorevole Bagnai e tutto il suo entourage per l'ottima divulgazione.
@paolomnn1967
@paolomnn1967 4 жыл бұрын
COMplimenti per la straordinaria chiarezza dei concetti!!!
@mariooiggam5917
@mariooiggam5917 4 жыл бұрын
Bellissimo ed ineccepibile discorso del bravissimo e coltissimo prof. Carlo Galli sulle attuali ed insanabili contraddizioni economiche della politica europea e mondiale.
@rosannarossi2599
@rosannarossi2599 2 жыл бұрын
Sentirlo oggi, a distanza di tempo, con il tempo covid frapposto, da' la possibilità di apprezzare questo pensiero in tutta la sua portata verificativa. Penso che dovrebbe essere diffuso e offerto alla riflessione di molti. Molti che, voglio sperare, siano ancora in grado di non potersi tirarsi indietro di fronte a ragionamenti cogenti e argomenti chiari ed evidenti
@tiberiobonvicini5595
@tiberiobonvicini5595 4 жыл бұрын
"Il sovranismo produce cambiamento climatico" è semplicemente fa-vo-lo-sa!!
@josemarianoak5834
@josemarianoak5834 4 жыл бұрын
Bellissima argomentazione dall" inizio alla fine .
@polettepetite7950
@polettepetite7950 3 жыл бұрын
Sovranità a mio avviso è alla base di tutto offrire solidarietà. Ammirevole la sua conoscenza profonda.
@ilmelangolo
@ilmelangolo 4 жыл бұрын
moltissime grazie per la pubblicazione! attendiamo il resto!
@armidagargani3685
@armidagargani3685 4 жыл бұрын
Ascolto tutte le sagge parole che ci vengono dette.L'analisi dei fatti è accurata ma nessuno poi si spinge a dirci, in concreto, cosa dobbiamo fare, quale via seguire per trarci fuori dallo sfracello. Parlare di uscita dall'euro? Come? Tentare di "rivedere i Trattati? Come? Interpretare per benino i Trattati? Come? E' il "cosa fare" il punto come sempre. Ogni tanto qualche dotto ci dice "Ci sarebbero tante cose da fare!" Bene: che i dotti ce le indichino. Il professor Galli è stato bravissimo.
@greenwhitered5969
@greenwhitered5969 2 жыл бұрын
Difficile dirlo. Una cosa è certa: trattati che vanno contro la Costituzione sono nulli. Questa è la giurisprudenza, come affermano Paolo Maddalena, Mauro Scardovelli e altri. Già stabilire questo sarebbe una buona partenza oltre a prendere atto del fatto che l'UE non ha finalità di piena occupazione ("L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro") né tantomeno solidali, bensì di stabilità dei prezzi (rapporto di cambi fissi) e concorrenza/competitività, a difesa del Mercato (o per meglio dire di una sua auspicabile stabilità) cioè di imprenditori e consumatori e non dello Stato e quindi dei suoi cittadini. Questi i fatti. Come peraltro è ampiamente deducibile dall'ottimo intervento di Galli. Se gli Italiani poi preferissero una UE allo Stato italiano (essere consumatori piuttosto che cittadini ?!) questo andrebbe quantomeno sancito tramite Referendum così come avvenne nel 1946 quando si scelse fra monarchia e repubblica. Non che questo sia di per sé risolutivo ovviamente, quantomeno salverebbe quel po' di "facciata democratica" che resta, a mio parere.
@artu170709
@artu170709 4 жыл бұрын
Grandissimo!
@GiovanniAchille
@GiovanniAchille 4 жыл бұрын
il panel più bello di quest'anno
@ilprediletto
@ilprediletto 4 жыл бұрын
Intervento MITICO!!!!!
@graziamisano4010
@graziamisano4010 3 жыл бұрын
Ottima analisi, entusiasmante.
@lorenzogiustiniani1442
@lorenzogiustiniani1442 3 жыл бұрын
Altra facezia progressista è quella secondo cui l’Unione Europea - badate bene: non la NATO - ci preserverebbe dalla guerra, impedendoci di farcela tra tra di noi (Europei) e proteggendoci (Dio ce ne scampi!) nel caso di un conflitto con Stati esterni all'Unione e pertanto nazionali e sovrani. L’Ue è nata circa trent’anni fa e, nella forma odierna, comprensiva dell’Eurosistema, esiste si e no da una ventina d’anni. Un lasso di tempo davvero troppo breve per poterla ritenere una garanzia di pace. Considerando che tra la fine delle guerre napoleoniche e la guerra franco-prussiana, passarono 55 anni. E tra questa e le guerre mondiali, 43. Senza tener conto che, dal 1945, mai gli Stati europei furono così litigiosi come lo sono stati dopo la creazione della moneta unica. Solo per inciso: la seconda guerra mondiale - come spiegò John Maynard Keynes nel 1920 - non poteva non esserci dopo la pace “cartaginese” di Versailles del 1919, che non fu mai ratificata dagli Stati Uniti d’America, ma fu fortemente voluta e difesa dal Regno Unito, che - come abbiamo detto - non era allora uno Stato nazionale ma il più grande impero del mondo. Come sa chi si prende il disturbo di studiare la storia, facendo bene attenzione a non confonderla con la 'vulgata', guerre come quelle mondiali vengono preparate con decenni di anticipo da coloro che poi le dichiarano, e hanno dei precisi obiettivi strategici. Obiettivi che, dopo il 1945, i belligeranti usciti vincitori dalla seconda guerra mondiale avevano abbondantemente raggiunto, con tanto di bombe atomiche sganciate sul Giappone a processo di Norimberga in corso. Questa, e non altre, è la ragione principale per cui l’Europa non ha vissuto una terza conflagrazione. Se all’indomani della guerra, alcuni degli accordi presi nel contesto del cosiddetto “processo di integrazione” hanno in qualche modo contribuito ad attenuare la conflittualità tra gli Stati europei, questi non furono di certo quelli che istituirono l’Unione Europea e la moneta unica, alla cui stipula seguì, tra detti Stati, una tensione tuttora irrisolta e mai così alta dopo il 1945. Ma furono semmai quelli che istituirono la Comunità Economica Europea (CEE), cosa ben diversa da un’unione federale e ancor più dal suo aborto. Veniamo al motto sugli "Stati Uniti d’Europa" (sic!). L’origine degli Stati europei non ha nulla a che spartire con la genesi degli Stati Uniti d’America, sulla quale non mi soffermo. Vorrei che non ci fosse bisogno di spiegarlo. Per poco che si sia istruiti, è del tutto evidente che la grande civiltà europea, di cui spesso gli Europeisti si riempiono la bocca con "ventosa pedantaria", è figlia di Nazioni sovrane, che alla bisogna combatterono tra di loro, e non sarebbe mai nata dal prevedibile naufragio dell'utopia federalista che Spinelliani e 'parvenu' sovranari sognano ancora di rattoppare. L’Unione Europea non è uno Stato e non lo sarà mai. Due sole cose ha prodotto oggi la cessione di sovranità da parte degli degli Stati europei: la gestione “francofortese” della politica monetaria (l’Eurosistema) - che ha reso la moneta un bene scarso nei Paesi afferenti all’Eurozona - e un vuoto di potere. Due sole cose possono colmare questo vuoto e quello che verrà a crearsi nel caso di ulteriori - ma improbabili - cessioni di sovranità da parte degli Stati: il ripristino della sovranità nazionale da parte dei medesimi o l’avvento di un’entità politica di tipo imperiale. A tal proposito, menziono l’analista geopolitico Dario Fabbri, il quale definisce l’Unione Europea, nella sua natura attuale, un progetto spurio ed una costruzione estranea alla grammatica geopolitica e dice altresì che “Ad oggi in geopolitica esistono due sole costruzioni dotate di propria personalità e profondità strategica: lo Stato-nazione e l'Impero. 'Tertium non datur'”. Altro sofisma in uso presso i Progressisti è quello riguardante i cosiddetti “problemi globali” o “problemi della politica mondiale” che - in quanto non risolvibili nello spazio, a loro dire, angusto degli Stati nazionali, ma talvolta, in realtà, non risolvibili tout court - dovrebbero indurci ad alienare, non si sa bene il perché e verso chi, ciò che resta della nostra sovranità nazionale dopo l’Armistizio di Cassibile e i trattati di Maastricht e di Lisbona. Ma quando mai questo genere di problemi sono stati affrontati nel mero ambito di un singolo Stato? Prima e dopo la nascita degli Stati nazionali moderni, tali problemi mondiali ('rectius' internazionali) - 'ça va sans dire' che ogni epoca ha avuto i propri, e che nella stessa epoca non tutti sono d’accordo su cosa debba essere considerato tale - sono stati affrontati, con esiti alterni, in consessi internazionali nei quali i Sovrani o i loro rappresentanti si recavano per stipulare accordi, che non contemplavano cessioni di sovranità se non nel caso di pesanti sconfitte militari. Di tali consessi ce ne furono e ce ne sono un’infinità. Basti pensare, ad esempio, a quelli in cui, dal 1668 al 2019, si negoziarono i vari Trattati di Aquisgrana! Non sempre, per altro, problemi di tale portata trovano delle soluzioni, come è evidente a chi guarda la realtà tenendo i piedi ben piantati a terra, e con buona pace di chi crede che la storia sia finita nel XX secolo.
@alexdiavoletto1
@alexdiavoletto1 3 күн бұрын
Dovrebbe essere messo in obbligo la visione per il comparto scolastico italiano, aggiungo di ogni ordine e grado.
@mariettobros
@mariettobros 4 жыл бұрын
Non lo conoscevo. Per quel poco che ho sentito è una persona preparata.
@enricocerretini3616
@enricocerretini3616 4 жыл бұрын
Il lungo applauso finale è stato commovente
@filippobruschi2198
@filippobruschi2198 2 жыл бұрын
Grande chiarezza
@diegoferrari8095
@diegoferrari8095 4 жыл бұрын
Semplicemente:c'è tutto a portata di tutti
@INDIGOBLUE555
@INDIGOBLUE555 2 жыл бұрын
Galli immenso, grazie per la condivisione. (A mio parere dovreste curare maggiormente l'audio)
@enricanorelli6528
@enricanorelli6528 4 жыл бұрын
"I fini e i mezzi ci sono già stati consegnati, non dobbiamo che obbedire". Inquietante!
@thurstone78
@thurstone78 Жыл бұрын
Ho visto questo video solo oggi, cercando chi fosse Carlo Galli ho scoperto quanto segue: Carlo Galli (Modena, 7 dicembre 1950) è un politico, filosofo e politologo italiano, editorialista politico del quotidiano La Repubblica e deputato. Come e' possibile che una persone con queste idee e lucidita' di pensiero scriva su Repubblica?
@lorenzop7546
@lorenzop7546 Жыл бұрын
Significa che se sei un intellettuale vero NON sei un tifoso :))
@andreacosta74
@andreacosta74 2 жыл бұрын
Si può avere la trascrizione di questo intervento?
@1LSB1LSH
@1LSB1LSH 2 жыл бұрын
Questo intervento del professor Galli dovrebbe entrare 'ope legis' nel programma scolastico di Educazione civica nelle scuole superiori.
@BCMZ
@BCMZ 4 жыл бұрын
Come si fa a non essere d'accordo?
@dummysystem6092
@dummysystem6092 4 жыл бұрын
L'audio è presente solo sul canale sinistro. Potete risolvere? Grazie
@paolalagalla5012
@paolalagalla5012 4 жыл бұрын
Provi a vedere lo stesso video sul canale "L' Anticonformista" ...Carlo Galli "Sovranità"...l'audio è decisamente migliore...
@Ludwyg74
@Ludwyg74 4 жыл бұрын
Potere senza responsabilità, il paradiso dei tiranni (pavidi).
@lorenzogiustiniani1442
@lorenzogiustiniani1442 3 жыл бұрын
La storia è ricca di lezioni su cosa accade ai popoli che - per qualsiasi ragione - perdono il proprio Stato nazionale o “condividono” la propria sovranità, come accadeva 'obtorto collo' alla variopinta falange di popoli sottomessi all’Impero britannico, agli Ucraini nell'Unione sovietica, agli Italiani nell'Impero austriaco o ad altri popoli in quello ottomano, per limitarci solo a qualche esempio. La storia non lesina lezioni neppure su quali tra questi, dopo aver subìto il mesto destino dei popoli senza Stato, hanno potuto denunciare l'accaduto e fermare il massacro. Sono i popoli che hanno ricostruito il proprio Stato nazionale e non quelli che hanno ceduto ulteriore sovranità. E' il caso degli Ebrei con Israele o quello degli Armeni con la propria Repubblica del 1991. Gli Assiro-Caldei ebbero meno successo, e non è un caso se il loro genocidio è pressoché ignorato e il loro destino continua ad essere funesto. La storia è maestra di vita, ma alle nostre latitudini le sue aule vengono spesso disertate a vantaggio di salotti eccentrici e club di Coccodrilli, nei quali ci si balocca con le chimere della “sovranità condivisa”. Nient’altro che una 'contradictio in adiecto' o un ossimoro, posto che, una volta condivisa, la sovranità cessa 'ipso facto' di esistere. Quanto alla 'boutade' - così in voga dal secondo dopoguerra (e chissà poi perché!) - che le caratteristiche degli Stati nazionali sarebbero foriere di guerre e avrebbero causato in particolare le due guerre mondiali, quasi che le guerre datino a partire dalla Pace di Vestfalia ('terminus post quem' per la sovranità nazionale), anziché averla preceduta per trenta lunghi e terribili anni (1618-1648), tanto varrebbe attribuire i conflitti ad una naturale aggressività dell’essere umano. I moderni Stati nazionali nascono dopo la Guerra dei trent’anni, con la Pace di Vestfalia del 1648. Da un lato quindi non causarono nessuna delle guerre precedenti quella data, guerre che per millenni dilaniarono l’Europa e vaste aree del mondo, mentre dall’altra, per le letali caratteristiche loro attribuite dagli Antinazionali, avrebbero innescato le guerre del 1914 e del 1939 con tre secoli di anticipo! Comunque la si pensi sulla responsabilità delle guerre mondiali, è inoltre fuori discussione che 'magna pars' nelle medesime la ebbero, tra altri, gli Imperi Britannico, Asburgico, Russo e Ottomano, oltre ad una cosa che si chiamava Unione Sovietica, ovvero tutte entità politiche che lungi - quale più quale meno - dal poter essere considerate degli Stati nazionali, ne rappresentavano piuttosto la negazione. Si fa un po' di fatica - ad esempio - a pensare al Regno Unito di allora come a uno Stato nazionale, quando ancora dominava un quinto dei popoli mondiali, sopra un quarto della superficie terrestre, privandoli di qualunque sovranità o autodeterminazione, con metodi non proprio costituzionali… Di recente il politologo Carlo Galli ha dichiarato che “Se non si è sovrani, si è largamente esposti alla guerra”. E lo storico Marco Gervasoni ha osservato che “La democrazia si esplica solo all'interno del quadro della Nazione. Non esistono forme di democrazia transnazionale”. Due banalità - avrebbe detto George Orwell - ma che dette di questi tempi suonano come frasi rivoluzionarie. L’idea che la pace tra i popoli possa derivare dalla cessione della propria sovranità nazionale non è meno peregrina di quella che vorrebbe gli Stati nazionali prodromici alle guerre. E se pronunciata in Italia, suona sinistramente austriacante! Se tale idea non è il prodotto di una mediocre operazione psicologica volta a privare i popoli europei del solo baluardo che ancora li difende dagli arbìtri di una plutocrazia apolide e da una colonizzazione totale, allora è la dottrina di utopisti 'naïve' che credono di garantire la pace togliendo alle Nazioni quello che secondo loro è il motivo del contendere, ovvero la propria sovranità, la propria libertà. Ciò per cui - ad esempio - i nostri avi affrontarono tre guerre di Indipendenza. Sarebbe come pensare di uccidere qualcuno per risparmiargli gli affanni della vita. Le guerre non piacciono a nessuno - o quasi… - ma al pari delle epidemie, con buona pace dei Progressisti che chiudono il Forlanini - sono sempre esistite. Esistevano anche prima degli Stati nazionali e non accennano a finire. Chi studia la storia e la strategia sa bene che le cause delle guerre mondiali non furono le caratteristiche dello Stato nazionale. Una amenità del genere non fa breccia neppure più tra i componenti di un collettivo politico di scuola media superiore nel quartiere Prati.
@scudoenergo3762
@scudoenergo3762 4 жыл бұрын
Sovrano = non suddito 👀🐶🇮🇹🍀 ocio
@giakon1
@giakon1 4 жыл бұрын
Come sempre non si riesce a dare e cognome a “quei quattro gatti che ci guadagnano”...
@angeloraffaelegiannini3225
@angeloraffaelegiannini3225 3 жыл бұрын
Quello che ha fatto la Cina lo ha fatto anche la Germania purtroppo!
@tizone9317
@tizone9317 Жыл бұрын
La Cina è più sovrana perché ha un esercito, delle testate nucleari, una flotta e non ha basi militari straniere sul suo territorio. La Germania assolutamente no L'unica sovranità che ti permette di sopravvivere e prosperare nel tempo è quella militare, senza la quale tutte le altre sovranità non hanno significato.
@giakon1
@giakon1 4 жыл бұрын
Italia a sovranità limitatissima
@antoniomercurio2509
@antoniomercurio2509 4 жыл бұрын
allora non c'è speranza, è inutile essere contro questo sistema ,l'euro, gli stati uniti d'europa, è inutile che economisti o persone che sul web ci dicono di combattere questo sistema e tornare alla nostra sovranità, è tutto un sogno, non potremo mai essere sovrani.
@giakon1
@giakon1 4 жыл бұрын
ma come si fa a dire che ‘I prezzi si formano solamente attraverso la concorrenza’...!! mah!
@fabry77100
@fabry77100 4 жыл бұрын
Senza offesa, ma leggendo i suoi commenti, lei se la canta e se la suona. I suoi commenti sono solo critiche senza argomentare quanto detto dal professor Galli.
@giakon1
@giakon1 4 жыл бұрын
fabry77100 ma ti pare che un commento di 5 parole vuol dire argomentare.... hahahahaha
@giakon1
@giakon1 4 жыл бұрын
...scusa Galli... ma chi ha provocato “ il disastro del ‘45”????
@gennarobarrella3292
@gennarobarrella3292 4 жыл бұрын
Chi lo ha provocato? La violazione della sovranita' tedesca operata col trattato di Versailles. Keynes aveva già lanciato l'allarme un secolo fa.
@giakon1
@giakon1 4 жыл бұрын
Gennaro Barrella, hanno svuotato la Germania tra il 19 e il 33.... e chi sono questi? sempre loro... il potere giudaico sionista dei SOLDI! inutile che ci giriamo sempre attorno... ma guarda oggi, adesso, chi è il parassita che succhia il sangue vitale delle comunità umane in giro per il pianeta? ci sono proteste popolari ovunque e ovunque sono represse nel sangue! Sovranità.... diritto dei popoli alla auto determinazione! CAZZATE! non esiste questo diritto! il diritto alla sovranità è solamente militare, ma gli armamenti costano... servono i soldi... è chi te li IMPRESTA i soldi? sempre loro! fintantoché noi popolume idiota ignorante rifiuta di conosce e quindi di capire che siamo stati TRUFFATI dal sistema bancario internazionale, sede centrale a Basilea in Svizzera, paese neutrale per eccellenza :), non ne verremmo MAI FUORI! si d’accordo... protesteremo... faremo casinò...nei limiti da loro concessi ovviamente, ma alla fine rimarremmo sempre chiusi nel recinto che ci hanno ben costruito attorno alla testa!
@gennarobarrella3292
@gennarobarrella3292 4 жыл бұрын
@@giakon1 E te pareva che saltasse fuori uno che mi tira fuori i banchieri ebrei, i Rothschild e sti cazzi? Cristo sembrate un disco rotto. Guarda che lo Stato italiano se vuole può emettere moneta e ri-nazionalizzare il debito pubblico. Non c'è nessuna legge né trattato internazionale che glielo impedisce. Basta solo avere un governo, un Parlamento e un capo dello Stato che non siano composti da vermi e da traditori.
@giakon1
@giakon1 4 жыл бұрын
Gennaro Barrella mi sa che non hai capito niente del mondo e chi lo controlla. se lo hai già sentito dire più volte come un disco rotto allora probabilmente sarebbe il caso di studiare e verificare! ti consiglio Pietro Ratto due testi facili e semplici da leggere, scorrono bene e ti informano bene. Poi ne riparliamo.
@gennarobarrella3292
@gennarobarrella3292 4 жыл бұрын
@@giakon1 Pietro Ratto lo conosco già, ma da quanto vedo nemmeno lui dimostra di conoscere il sistema monetario e bancario dato che continua a sostenere che le BC sono private e di proprietà dei Rothschild che è una evidente scemenza.
@giakon1
@giakon1 4 жыл бұрын
L’euro è il marco, è il Marco è l’euro.... non mi pare proprio.... questa convinzione che “i tedeschi” abbiano voluto perdere il marco per riunire le due Germania (in realtà 4, ma poi chi ha ridivisi il popolo tedesco all’epoca?) e rimpiazzarlo con l’euro .... è una cagata pazzesca! “noi gli abbiamo fatto fare l’unificazione” e loro hanno adottato l’euro, che è il marco, perché i francesi lo hanno chiesto!!! buahahahahaha!!!
@tizone9317
@tizone9317 Жыл бұрын
Infatti l'Euro non è il Marco. In caso contrario la Germania non avrebbe accumulato un surplus commerciale record
@giakon1
@giakon1 4 жыл бұрын
Ma dove è questo PLURALISMO DI POTERE in questo mondo???? ma per favore! che cazzata !
@meleraphael
@meleraphael 3 жыл бұрын
Tutto molto interessante, ma purtroppo non sa nulla del'lordoliberalismo e della sua storia, quindi dice le solite sciocchezze e inesattezze.
@ros22ta05gno87
@ros22ta05gno87 2 жыл бұрын
Nessuna inesattezza, ammesso che ci sia, potrà essere più inesatta del modo in cui hai posizionato quell'apostrofo
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