Ti ho detto che non userò le parole degli altri
e mi sforzo di trovare quelle giuste scrivendole su un post-it.
Faccio rose di cartone e rido dentro.
Guardo i tuoi occhi da orientale e mi ci perdo.
Vorrei dirti che ti amo, ma non posso:
e se per te fosse l'opposto?
Quando ridi si spalanca l'Universo.
Tu sei un canone inverso: più difficile di una sequenza dodecafonica.
Partiamo dalla tonica!
Chissà come andrà...
Quando mi guardi sento chiudersi lo stomaco.
Mi serve un fonico per equalizzare ciò che sento.
E' un eterno movimento.
Chissà come andrà?
Ti leggo come un libro tutto da decifrare.
La tua essenza è pura come l'onda del mare
ed io, in quell'onda, mi ci tuffi senza salvagente:
da perdere non ho più niente.
Voglio dirti che ti amo e lo farò,
sarò guardandoti negli occhi come se spiassi da un oblò.
Hai un tesoro tutto da scoprire, dentro.
Ho la mappa e la userò.
Quando ridi si spalanca l'Universo.
Tu sei un canone inverso: più difficile di una sequenza dodecafonica.
Partiamo dalla tonica!
Chissà come andrà...
Quando mi guardi sento chiudersi lo stomaco.
Mi serve un fonico per equalizzare ciò che sento.
E' un eterno movimento.
Chissà come andrà?
Maria Luce Barberio
Testo e musica: Sabrina Zumpano
Regia audio: Gustavo Tigano
Produzione: Music Original - Music Reparto Dischi