Per l'#operadellasettimana il Direttore Valentino Nizzo presenta un'antefissa in terracotta con il volto della Gorgone, proveniente dal tempio di Portonaccio a Veio, che ci aspetta in tutto il suo spaventoso splendore, quasi per prendersi gioco dell'inconsapevole visitatore, nell'ultima sala del Museo.
Bocca spalancata, occhi grandi e lingua pendula per questa decorazione architettonica che aveva la funzione primaria di proteggere dall'acqua piovana le parti lignee dei tetti ma, ben presto, cominciò ad acquisire anche un profondo significato religioso, volto ad allontanare il male e a propiziare gli déi.
Questo oggetto può richiamare alla nostra memoria i volti dei gargoyles, protagonisti del sistema decorativo delle cattedrali medievali.
Sono infatti considerati tra gli elementi più caratteristici di #NotreDame, sebbene forse non tutti sanno che furono aggiunti intorno alla metà dell'Ottocento grazie al genio e all'inventiva di Viollet Le Duc, chiamato all'epoca a restaurare la chiesa più famosa di Francia pesantemente compromessa dalle distruzioni avvenute nel corso della rivoluzione.
Un parallelo ideale fra l'antichità e il mondo moderno che vorremmo ci aiutasse a ricordare quanto l'azione della natura e, purtroppo, anche quella degli uomini possano nel corso del tempo contribuire a sottrarre per sempre alla nostra vista e alla nostra memoria capolavori unici come questi...