Eziopatogenesi e comorbilità nell’ADHD: il modello del neurosviluppo
Relatrice: Maria Cristina Porfirio, mariacristina.porfirio@ptvonline.it
Neuropsichiatria infantile presso l’unità operativa di Neuropsichiatria Infantile di Tor Vergata e presso il CSM R distretto 15 Asl RM 1; dottorato di ricerca in Psicofarmacologia dell’età evolutiva; collaborazione di ricerca clinica su ADHD con l’ospedale S. Eloi di Montpellier, Prof.ssa Diane Purper Ouakil
I disturbi del neurosviluppo rappresentano una categoria diagnostica ridefinita nel DSM-5 sulla base di due punti salienti: la loro denominazione e l’essere posti come il primo capitolo, poiché nel DSM-5 si è assunta un’ottica che riflette l’evoluzione di una data condizione lungo l’arco di vita.
Questi disturbi erano precedentemente denominati disturbi ad esordio nell’infanzia e nell’adolescenza e si pensava che si limitassero a quella fase di vita: il concetto di neurosviluppo invece chiarisce che pur presentandosi per la prima volta durante l’età evolutiva, essi persistano in genere per tutta la vita, seppur modificandosi nella loro fenomenologia clinica, motivo per cui spesso non sono più riconosciuti.
Questo aspetto apre un ricco dibattito con gli psichiatri dell’età adulta, ridefinendo il concetto di esordio di alcuni disturbi mentali.
La diagnosi dei Disturbi del Neurosviluppo comprende un ampio spettro di disturbi con esordio nel periodo dello sviluppo (prevalentemente entro i 5 anni d’età) caratterizzati da una gamma di deficit nelle abilità comunicative e sociali, nell’apprendimento, nel controllo delle funzioni esecutive e a livello intellettivo.
Alla luce di queste evidenze possiamo quindi inserire i “disturbi dello spettro dell’ADHD”.
Convegno nazionale: "Gli aspetti dell'ADHD nel corso della vita"
Il convegno è stato organizzato da AIFA APS in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Roma, 8 ottobre 2022.
Puoi scaricare le slide da: bit.ly/3WbPxTz
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