I forti genovesi sono baluardi di grandi dimensioni allineati in spettacolare sequenza lungo i 20 km delle Mura Nuove, la monumentale e colossale cinta muraria a difesa della città costruita fra il 1626 e il 1639 sulla corona di monti alle spalle di Genova. I forti, costruiti in momenti diversi ma per lo più nel Settecento o in epoca sabauda, nell’Ottocento, sono in tutto 16.
Il tracciato delle mura e i forti collinari sono testimonianza di tre secoli di storia, dal fallito attacco alla città da parte delle forze franco-piemontesi nel 1625, in seguito al quale la Repubblica di Genova deliberò appunto la costruzione delle Mura Nuove, all’assedio dell’esercito austriaco nel 1747, dalle guerre napoleoniche ai bombardamenti tedeschi della Seconda guerra mondiale.
Si tratta di un patrimonio dal potenziale turistico enorme, per il valore storico e architettonico dei manufatti e per il valore ambientale e paesaggistico dei luoghi in cui sono stati realizzati, ma soprattutto per le straordinarie caratteristiche scenografiche del sistema militare delle Mura Nuove, che corrono sui crinali che dominano la città offrendo un panorama vertiginoso e magnifico.
Da tempo il Comune di Genova ha avviato il progetto ‘Fuori Porta’ per la valorizzazione dei forti.
Quelli su cui si concentra lo sforzo del progetto ‘Fuori Porta’ sono i 7 forti cosiddetti centrali: Begato, Belvedere, Crocetta, Tenaglia, Sperone, Puin e Torre Granara.
Si è partiti, già anni fa, con il Begato, uno dei più grandi, che poteva ospitare 840 soldati.
Posto sul crinale fra la valle del Lagaccio e la Valpolcevera, essendo prospiciente a una vasta spianata, si presta più di tutti gli altri forti a funzionare da location di eventi e luogo di loisir.
Dopo un primo intervento progettato negli anni Novanta e realizzato qualche anno dopo ma rimasto incompiuto, adesso il rilancio di Forte Begato ha avuto nuovo impulso.
Il primo atto è stato il passaggio del baluardo, così come degli altri forti, dal Demanio al Comune. Poi si è partiti con i progetti di riutilizzo e, cosa importantissima, di presidio.
ITALO PORCILE, ASS. AMBIENTE COMUNE DI GENOVA
Dopo questa fase di riutilizzo delle parti esterne, si passerà a progettare il riutilizzo del ben più vasto corpo centrale.
La Città metropolitana di Genova ha deciso di partecipare al progetto ‘Fuori Porta’ inserendo nel suo Piano strategico metropolitano, oggi in fase di elaborazione e che vedrà la luce a dicembre di quest’anno, un capitolo di 7 pagine dedicato ai forti.
Ma perché la Città metropolitana si occupa di forti? Lo spiega Gianluca Buccilli, consigliere delegato all’urbanistica: “Perché la sua strategia è quella di sviluppare Genova metropoli, affermando il ruolo della città metropolitana nel contesto europeo e puntando sui principi della green and blue economy”.
Questo significa in primo luogo favorire l’accessibilità dei forti dal centro città, con collegamenti il più possibile veloci e leggeri: l’idea è quella di utilizzare un impianto a fune che parta dalla Lanterna e segua il tracciato delle Mura Nuove, che partivano proprio dal Faro del porto per poi risalire lungo la collina di San Benigno, che divideva Genova da Sampierdarena.
Collegare direttamente i forti al Parco della Lanterna, creato qualche anno fa dalla Provincia di Genova insieme a una suggestiva passeggiata sospesa sul porto, aumenterebbe il successo turistico dei forti, ma anche quello della stessa Lanterna. Uno dei pubblici più interessati sarebbe sicuramente quello dei crocieristi che sbarcano in massa in ogni stagione dell’anno al terminal traghetti, che si trova a poca distanza dal faro.
Ma il Piano strategico metropolitano, per quel che riguarda la mobilità verso i forti, prevede oltre all’impianto a fune anche di collegare fra loro i vari forti con sistemi di trasporto leggero come bus navetta, mezzi elettrici e bike sharing.
Le attività sportive, d’altra parte, si adattano bene alla zona dei forti, dove è frequentissimo incontrare già oggi runner e ciclisti, e ovviamente escursionisti.
Ma altrettanto importante è l’aspetto ricettivo e di ristorazione, anch’esso previsto dal progetto del Comune e da quello ad esso collegato a cui sta lavorando la Città metropolitana di Genova.
2016©Produzione Ufficio Comunicazione
della Città Metropolitana di Genova
Sottotitoli a cura di Livio Marciano
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