Gassman Legge Dante - La Divina Commedia - Inferno - Canto XXVII

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ginoguccio

ginoguccio

9 жыл бұрын

Vittorio Gassman recita e commenta il canto XXVII dell'Inferno dantesco.

Пікірлер: 25
@matteocicaloni
@matteocicaloni 8 жыл бұрын
Veramente un gigante Gassman nel commentare e recitare la divina commedia
@patriziaferrazzoli7728
@patriziaferrazzoli7728 7 ай бұрын
Fantastico
@MariaCorrierepoeta
@MariaCorrierepoeta 9 жыл бұрын
GRANDE PER SEMPRE
@giovannineri6332
@giovannineri6332 4 жыл бұрын
Meraviglioso
@MagoFaz71
@MagoFaz71 2 жыл бұрын
Eccezionale.
@francescocusato
@francescocusato 8 жыл бұрын
Grandissimo in questo momento godo della sua interpretazione!!!
@zaynegrey2219
@zaynegrey2219 2 жыл бұрын
you prolly dont care but does someone know a trick to get back into an instagram account?? I somehow forgot my password. I would love any help you can give me
@bryceskyler9615
@bryceskyler9615 2 жыл бұрын
@Zayne Grey instablaster =)
@MicheleCampus
@MicheleCampus 8 жыл бұрын
Quando uno dice Vittorio Gassman dice già tutto! Immenso!
@fabiofermani7203
@fabiofermani7203 8 жыл бұрын
immenso!!!
@racyan1810
@racyan1810 2 жыл бұрын
Gassman immenso
@atrebil71
@atrebil71 7 жыл бұрын
Bravissimo!
@vaniaveleva
@vaniaveleva 2 жыл бұрын
Incredibile espressività.
@MrCarmelov
@MrCarmelov 5 жыл бұрын
con Stoppa ..Grandi ..
@francescocusato
@francescocusato 8 жыл бұрын
Guido da Montefeltro, diventa frate Francescano ma si possono ingannare gli uomini non la coscienza!
@gianlucaboggi1354
@gianlucaboggi1354 3 жыл бұрын
Si..una vita improntata al calcolo ed all'opportunismo personale..E PENTUTO E CONFESSO MI RENDEI..E CE L''AVREI QUASI FATTA!! (ad ingannare perfino Dio!).Se ben guardi le ragioni della sua dannazione gli sfuggono anche ora..Dio gli e' SCONOSCIUTO..ed in un certo senso..Guido (abile uomo sulla terra ma ottuso di sentimenti!)..e' un predestinato alla dannazione!Forse il canto piu' ricco di significati dell' intero inferno..il diavolo FA LE PENTOLE..MA NON I COPERCHI..diciamo cosi:)
@paologavini9579
@paologavini9579 5 жыл бұрын
Concordo!!
@giusepperometta2634
@giusepperometta2634 8 жыл бұрын
Dopo Gasman il nulla .......
@camilloallavena2093
@camilloallavena2093 4 жыл бұрын
Molto toccante ma non azzecca un endecasillabo.
@vittoriomarano8230
@vittoriomarano8230 4 жыл бұрын
...davvero??
@MagoFaz71
@MagoFaz71 4 жыл бұрын
Spiegati meglio.
@guidocolombo8452
@guidocolombo8452 Жыл бұрын
Forse questo commentatore non ha riletto ciò che ha scritto. Cosa vuol dire che non ha azzeccato un endecasillabo? Se vuole sentire una cantilena in rima vada ad ascoltare Benigni che lui è pratico di pagliacciate.
@robertomolotzu8224
@robertomolotzu8224 Жыл бұрын
Già era dritta in sù la fiamma e queta per non dir più, e già da noi sen gia con la licenza del dolce poeta, 3 quand’un’altra, che dietro a lei venìa, ne fece volger li occhi a la sua cima per un confuso suon che fuor n’uscia. 6 Come ’l bue cicilian che mugghiò prima col pianto di colui, e ciò fu dritto, che l’avea temperato con sua lima, 9 mugghiava con la voce de l’afflitto, sì che, con tutto che fosse di rame, pur el pareva dal dolor trafitto; 12 così, per non aver via né forame dal principio nel foco, in suo linguaggio si convertïan le parole grame. 15 Ma poscia ch’ebber colto lor vïaggio su per la punta, dandole quel guizzo che dato avea la lingua in lor passaggio, 18 udimmo dire: "O tu a cu’ io drizzo la voce e che parlavi mo lombardo, dicendo "Istra ten va, più non t’adizzo", 21 perch’io sia giunto forse alquanto tardo, non t’incresca restare a parlar meco; vedi che non incresce a me, e ardo! 24 Se tu pur mo in questo mondo cieco caduto se’ di quella dolce terra latina ond’io mia colpa tutta reco, 27 dimmi se Romagnuoli han pace o guerra; ch’io fui d’i monti là intra Orbino e ’l giogo di che Tever si diserra". 30 Io era in giuso ancora attento e chino, quando il mio duca mi tentò di costa, dicendo: "Parla tu; questi è latino". 33 E io, ch’avea già pronta la risposta, sanza indugio a parlare incominciai: "O anima che se’ là giù nascosta, 36 Romagna tua non è, e non fu mai, sanza guerra ne’ cuor de’ suoi tiranni; ma ’n palese nessuna or vi lasciai. 39 Ravenna sta come stata è molt’anni: l’aguglia da Polenta la si cova, sì che Cervia ricuopre co’ suoi vanni. 42 La terra che fé già la lunga prova e di Franceschi sanguinoso mucchio, sotto le branche verdi si ritrova. 45 E ’l mastin vecchio e ’l nuovo da Verrucchio, che fecer di Montagna il mal governo, là dove soglion fan d’i denti succhio. 48 Le città di Lamone e di Santerno conduce il lïoncel dal nido bianco, che muta parte da la state al verno. 51 E quella cu' il Savio bagna il fianco, così com'ella sie' tra 'l piano e 'l monte, tra tirannia si vive e stato franco. 54 Ora chi se’, ti priego che ne conte; non esser duro più ch’altri sia stato, se ’l nome tuo nel mondo tegna fronte". 57 Poscia che ’l foco alquanto ebbe rugghiato al modo suo, l’aguta punta mosse di qua, di là, e poi diè cotal fiato: 60 "S’i’ credesse che mia risposta fosse a persona che mai tornasse al mondo, questa fiamma staria sanza più scosse; 63 ma però che già mai di questo fondo non tornò vivo alcun, s’i’ odo il vero, sanza tema d’infamia ti rispondo. 66 Io fui uom d'arme, e poi fui cordigliero, credendomi, sì cinto, fare ammenda; e certo il creder mio venìa intero, 69 se non fosse il gran prete, a cui mal prenda!, che mi rimise ne le prime colpe; e come e quare, voglio che m’intenda. 72 Mentre ch’io forma fui d’ossa e di polpe che la madre mi diè, l’opere mie non furon leonine, ma di volpe. 75 Li accorgimenti e le coperte vie io seppi tutte, e sì menai lor arte, ch’al fine de la terra il suono uscie. 78 Quando mi vidi giunto in quella parte di mia etade ove ciascun dovrebbe calar le vele e raccoglier le sarte, 81 ciò che pria mi piacëa, allor m’increbbe, e pentuto e confesso mi rendei; ahi miser lasso! e giovato sarebbe. 84 Lo principe d’i novi Farisei, avendo guerra presso a Laterano, e non con Saracin né con Giudei, 87 ché ciascun suo nimico era cristiano, e nessun era stato a vincer Acri né mercatante in terra di Soldano, 90 né sommo officio né ordini sacri guardò in sé, né in me quel capestro che solea fare i suoi cinti più macri. 93 Ma come Costantin chiese Silvestro d’entro Siratti a guerir de la lebbre, così mi chiese questi per maestro 96 a guerir de la sua superba febbre; domandommi consiglio, e io tacetti perché le sue parole parver ebbre. 99 E’ poi ridisse: "Tuo cuor non sospetti; finor t’assolvo, e tu m’insegna fare sì come Penestrino in terra getti. 102 Lo ciel poss’io serrare e diserrare, come tu sai; però son due le chiavi che ’l mio antecessor non ebbe care". 105 Allor mi pinser li argomenti gravi là ’ve ’l tacer mi fu avviso ’l peggio, e dissi: "Padre, da che tu mi lavi 108 di quel peccato ov’io mo cader deggio, lunga promessa con l’attender corto ti farà trïunfar ne l’alto seggio". 111 Francesco venne poi, com’io fu’ morto, per me; ma un d’i neri cherubini li disse: "Non portar; non mi far torto. 114 Venir se ne dee giù tra ’ miei meschini perché diede ’l consiglio frodolente, dal quale in qua stato li sono a’ crini; 117 ch'assolver non si può chi non si pente, né pentere e volere insieme puossi per la contradizion che nol consente". 120 Oh me dolente! come mi riscossi quando mi prese dicendomi: "Forse tu non pensavi ch’io löico fossi!". 123 A Minòs mi portò; e quelli attorse otto volte la coda al dosso duro; e poi che per gran rabbia la si morse, 126 disse: "Questi è d’i rei del foco furo"; per ch’io là dove vedi son perduto, e sì vestito, andando, mi rancuro". 129 Quand’elli ebbe ’l suo dir così compiuto, la fiamma dolorando si partio, torcendo e dibattendo ’l corno aguto. 132 Noi passamm’oltre, e io e ’l duca mio, su per lo scoglio infino in su l’altr’arco che cuopre ’l fosso in che si paga il fio 135 a quei che scommettendo acquistan carco.
@RoccoVentura
@RoccoVentura 2 жыл бұрын
Ma Vittorio, forse non hai letto del tutto il canto o non lo hai inteso, almeno nella parte 'dolente' del pentimento. Questo refrain di "non ha fatto a tempo a pentirsi...", tanto cattolico, qui è proprio fuori luogo. Guido ERA CERTO di esser stato assolto, di SALVARSI, ma si è pentito PRIMA di commettere il peccato, cosa che la già logica non ammette! “ch'assolver non si può chi non si pente, né pentere e volere insieme puossi per la contradizion che nol consente". Oh me dolente! come mi riscossi quando mi prese dicendomi: "Forse tu non pensavi ch'io löico fossi!".” E il diavolo che lo sottrae a San Francesco gli rinfaccia l'errore di logica ("ch'io loico fossi") e lo trascina all'Inferno.
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