Gianluca fa parte dei grandi tenori italiani, un eccellenza della lirica italiana nel mondo

Il problema dei tenori di oggi sono proprio questi "esperti" che generano dei moscerini piuttosto che dei cantanti d'opera come si conviene! Il tenore deve essere virile, la voce stentorea quando serve. Altrimenti meglio ascoltare l'opera comodamente sul divano di casa.

@Whistler Dalla sua osservazione si capisce che lei non sa cantare e credo che non sappia nulla di tecnica di canto. In linguistica, infatti, non esiste nemmeno una virgola sulla fonazione nel canto e lo dico anche per una lontana esperienza personale, di quando, cioè, mi illusi che avrei potuto imparare a cantare rivolgendomi a un… logopedista. Mi era sembrata la soluzione più logica ma in realtà, per un insieme di ragioni, non ultima la diffusissima ciarlataneria tra i cosiddetti maestri di canto, l’apprendimento autentico del canto mi sembra ancora oggi un’avventura. In ogni caso sappia che l’emissione della voce è sulla posizione dello sbadiglio e per questo motivo l’articolazione della bocca è limitata, in particolare è quasi nulla nella voce di tenore dopo la nota di passaggio al registro acuto, all’incirca sul Fa diesis. Questo è essenzialmente il motivo per cui con il completo rilassamento del mento e la mancanza di articolazione della bocca, la lingua si mantiene piatta in ogni vocale, con un modestissimo rilevamento solo nella vocale “i”. Può provare lei stesso: simuli uno sbadiglio e MANTENENDO LA POSIZIONE dica con un solo fiato le vocali nell’ordine: “a; o; u; e; i” che risulteranno nella dizione raccolte e oscurate, quindi aumenti di un semitono e ripeta fino alla sua massima estensione e senza perdere MAI la posizione dello sbadiglio. Avrà la sensazione di sentire la voce dietro i seni frontali mentre in realtà risuonerà tutta la sua cassa di risonanza, dal petto alla testa, con una netta prevalenza di quest’ultima al salire di tonalità. Se avrà eseguito correttamente, la sua lingua si manterrà piatta. Ad altra occasione la modalità di inspirazione, anche questa essenziale..

@Whistler Il problema nel canto è che chiunque sia appena intonato e moduli la voce su una melodia, si convince di cantare. Il canto invece non differisce in niente, se non nello strumento, da un’esecuzione di musica strumentale ed è necessario applicare una tecnica di fonazione per rendere il suono musicale, cioè dotato di timbro, altezza e intensità e ben sostenuto dal fiato. E’ quindi ESCLUSO poter cantare a sensazione e, infatti, anch’io ho dovuto apprendere una tecnica di fonazione che all’applicazione ha dato e dà buoni risultati. Inutile che mi dilunghi nei particolari, posso però accennarle che dei due sistemi appresi a suo tempo, uno mi è stato insegnato da Gastone Limarilli, allievo anch’egli di Arturo Melocchi come Mario Del Monaco, l'altro da una signora italo americana mezzo soprano di una perfezione di emissione assolutamente unica e ineccepibile, compresa quella caratteristica particolare della lingua piatta che a lei sembra così anomala. Strano che lei sia capace di sbadigliare con la lingua alzata, evidentemente non sbadiglia lasciando aperte le vie aeree superiori, condizione unica per l’emissione in maschera e risonante. Che devo dirle, continui a cantare come sa e rimanga nelle sue certezze. Riguardo a Terranova, confermo il mio rilievo che è anche dimostrato dall’articolazione della bocca, in posizioni diverse da quella di un sorriso accennato con l’increspatura del labbro superiore nelle note più acute, secondo gli insegnamenti del bel canto. Le consiglio di rintracciare, in proposito, i filmati di Giacomo Lauri Volpi, di Franco Corelli e anche di Luciano Pavarotti e rifletterci adeguatamente.

@Whistler Quando non si sa quello che si crede di sapere, nemmeno si è in grado di riconoscere quello che si vede. La fonazione corretta nel canto esige la rilassatezza del mento e della laringe, per questo motivo la lingua rimane piatta ad eccezione delle vocali “e” ed “i” nelle quale è leggermente rilevata per esigenza di pronuncia. Purtroppo ho usato un vocabolo sbagliato nel definire la lingua “piatta” perché sarebbe stato meglio la definizione “abbassata” comprendendo anche quelle due vocali. In tal modo non ci sarebbe stato equivoco osservando il primo Pavarotti, il quale, per l’appunto, non solleva la lingua nella pronuncia della “e”, non parliamo poi di Lauri Volpi che in “Vincerò” tiene la lingua ancora più bassa. In ogni caso più leggo le sue considerazioni, più mi convinco che in quanto a canto lei abbia notevoli carenze, in caso contrario avrebbe compreso immediatamente che l’emissione della voce esige una gola completamente rilassata altrimenti non salirebbe correttamente nella maschera frontale-zigomatica sulla spinta del fiato e rimarrebbe un grido da stadio. A quanto pare le è ignota proprio la differenza tra grido e canto e, insieme, la fonazione di testa sulla spinta del fiato. Per concludere, visto che siamo in argomento di citazioni, le raccomando di ascoltare e guardare con ATTENZIONE l’ultimo concerto di Franco Corelli nel 1971 a Tokio, così da imparare la perfezione della fonazione esatta, magari sulla “e” di quei 30 secondi dal minuto 13,00 al minuto 13,30 circa. Temo però che ormai per lei non ci siano speranze.

@Whistler Io infatti so cantare e canto. Purtroppo ho imparato troppo tardi, proprio grazie a quelli come lei che vanno in giro a sparare cazzate mentre sguazzano nell'ignoranza.

Anno 2024. Gianluca Terranova non canta di gola e naso, semmai la gola aperta e canta ancora. Naso inesistente. Anno 2024. Gianluca Terranova canta ancora. Solo per citare l’anno 2023, Pinkerton in Madama Butterfly al Covent Garden, Londra. Anno 2024. Gianluca Terranova infiamma ancora i teatri con la sua voce e i suoi acuti. Tutto il resto è noia. Buona sera.

@@giovannibattaglinoofficial non sono d'accordo, ha un timbro piacevole e abbastanza morbido, ma manca di lucentezza, i suoi acuti si perdono in un vibrato debole. manca quel "metallo puro" nella voce, che è caratteristica del tenore pieno e chiaro.