Grazie 😁

Togli il forse, non esiste nulla come il concorso notarile, io stavo impazzendo seriamente, per fortuna non ero solo, almeno la mia metà ce l’ha fatta, a noi bastava un sigillo, con due sigilli è praticamente impossibile avere una relazione sentimentale…

Grazie, troppo gentile! ☺️

Non voglio stressarti (bugia), ti chiedo una cosa estremamente ardua, ci faresti vedere uno schema d'atto? Mi spiego. Traccia> schema. Sarebbe meraviglioso capire il procedimento mentale per arrivare alla soluzione degli elementi,formali prima e sostanziali dopo.

Grazie ☺️

Grazie 😃

È una email creata per altri fini, ma già altri mi hanno scritto per farmi domande simili. Se vuole, mi scriva

Grazie!

Grazie!

Wow! Come sta andando?

Siiiii che bello 😃😃😃

@@ilcanaledeldirittoprivato8059 allora sentiamoci ed organizziamo

Grazie!

Grazie 😄

Grazie

Sai cosa mi piacerebbe? Che spiegassi come si usa il codice Viggiani per trarne il massimo. Ps: quale consigli per lo studio? (Nudo, minor o major). E sul codice notarile Genghini hai un parere? Lo conosci? Attendo qualsiasi tipo di consiglio 😂😂😂

@@silvanabarbaro8430 la versione “minor” va benissimo e contiene tutto il necessario sia per studiare sia per il concorso e, anzi, il codice da portare al concorso è proprio quello sui cui si è studiato. Gli argomenti non contenuti sul “minor” e che ha il “Maior” di reale interesse si contano sulle dita di una mano sola, fra cui, ad esempio, la licenza taxi, che è peraltro già abbastanza improbabile come questione concorsuale, ma può sempre capitare. Il “Maior” va bene comprarlo “una tantum” e utilizzarlo appunto in quelle remote ipotesi in cui dovesse essere chiesto qualcosa che non c’è sull’altro codice, ma è davvero difficile accada a mio modo di vedere. Io per studiare lo trovo abbastanza scomodo: troppo grande. Ma ce l’ho e va bene portarselo al concorso. Per quanto concerne il cosiddetto “nudo”, non ho mai capito perché piaccia tanto agli studenti. I riferimenti ce l’ha anche il “minor”, che è davvero completo e fatto bene. Al concorso precedente non lo hanno accettato e io eviterei questa soluzione. Ovviamente ognuno può pensarla come vuole. L’altro codice citato dovrei averlo da qualche parte, ma l’ho usato pochissimo e non mi sento di esprimere giudizi. In realtà, se uno ha studiato come si deve e padroneggia la materia la scelta del codice conta fino a un certo punto. Sicuramente la semplicità nel ricercare la norma e eventuali riferimenti normativi hanno la loro importanza. In questo trovo i primi codici citati davvero uno strumento utilissimo.

Buongiorno, sì è possibile fare l’esame da avvocato, ma occorre aver frequentato la pratica forense per potervi accedere. Molti di coloro che si iscrivono al concorso notarile sono già avvocati.

@@ilcanaledeldirittoprivato8059 Buongiorno , quindi partendo dalla laurea in giurisprudenza , se si volesse fare direttamenteil concorso notarile e questo non andasse bene , per fare l'avvocato occorrerebbero altri 18 mesi di pratica forense giusto?

@@mircocampetelli8540 mi fa una domanda su cui sono poco preparato, non avendo mai avuto interesse per l’avvocatura. Sarebbe comunque necessario effettuare il periodo di pratica forense. Ora, se non ricordo male, la pratica notarile è ridotta per chi ha già fatto la pratica forense ma non vale il contrario, perciò andrebbe svolto l’intero periodo ( ma posso sbagliare perché non ho approfondito il tema). La maggior parte dei candidati, comunque, fa la pratica forense appena dopo l’università a prescindere. Quasi nessuno supera il concorso notarile al primo tentativo e in generale non si ha alcuna garanzia di superarlo: se si volesse studiare con cognizione e utilizzare tutte le possibilità a disposizione, ci vorrebbero forse dieci anni o poco meno, perciò ci si ritroverebbe in età avanzata con un nulla di fatto. Solitamente la strada della avvocatura è condotta in parallelo dal praticante notaio. Non è stato il mio caso, ma per molti così

@@ilcanaledeldirittoprivato8059 Le faccio un' ultima domanda ( giusto per tentare di schiarirmi un po' le idee ) secondo lei è piu' complesso il concorso notarile o quello da magistrato ? O sentito dire il primo essere molto ma molto piu' difficile.

@@mircocampetelli8540 Non è un paragone che ha senso fare a mio avviso, nonostante abbia sentito questa domanda più di una volta. Si tratta dei concorsi più difficili nello Stato, accompagnati dal concorso per diplomatico, probabilmente. Sono profondamente diversi, richiedono competenze diverse e un tipo di studio differente. La magistratura investe più branche del diritto differenti ed è un tipo di studio “orizzontale”, sebbene ciò non significhi non approfondire, anzi. Il notariato è un tipo di studio “verticale”, abbraccia “solo” il diritto privato e commerciale, ma ad un livello di approfondimento quasi maniacale. Del resto magistrato e notaio sono due figure diverse, complementari ed entrambe fondamentali nell’Ordinamento.

Grazie ☺️

Sì, sarei ipocrita a dire il contrario. Non basta studiare, occorre ragionare anche nel modo corretto. Forse è più difficile del concorso da magistrato, forse no. Sono valutazioni che non si riescono a fare, i due concorsi sono molto differenti sotto tanti punti di vista. Sicuramente anche il concorso per magistrato ordinario è uno dei più difficili che ci sia. Per quest’ultimo poi, almeno recentemente, c’è anche da considerare che si concorre con il doppio o il triplo dei concorrenti rispetto al concorso notarile, che non va più di moda. Oggi tutti vogliono fare magistratura, notariato ben pochi.

@@ilcanaledeldirittoprivato8059 per esperienza personale, mi sento di dire che il concorso in magistratura è più alla portata di chiunque abbia seriamente voglia di studiare tanto e approfondire. Le prove scritte sono tre, su tre giorni e si hanno a disposizione 8 ore. Quello che mi ha sempre spaventato del concorso notarile è che le tre prove scritte sono concentrate in 8 ore e bisogna redigere un atto immune da vizi o errori. In magistratura c’è forse più “libertà” nel ragionamento giuridico (a patto di non scrivere castronerie).

Se la domanda è quanto tempo ci ho messo io dopo la laurea fino a ora ( se ho capito bene) la risposta è 4 anni all’incirca ( laurea luglio 2016 - risultati scritti dicembre 2020/ prova orale febbraio 2021), fermo restando anche i loro tempi di correzione, perché il concorso l’ho fatto a aprile 2019, quindi, a rigore io l’avrei superato in 3 anni di mio. Ognuno comunque ha i suoi tempi 😃

C'ero anche io a quel concorso! Però mi sono laureato a luglio 2017. Purtroppo mi sono reso conto che mancava proprio un bagaglio teorico e di tecnica redazionale adeguato. Ben fatto davvero, spero di raggiungerti presto!

A questa età l’unica cosa che può fare per suo figlio è prendersi cura di lui, farlo giocare e andare a scuola, facendo le attività proprie di quella età. Sono scelte personali, che comportano grandi sacrifici e grandi responsabilità, dovrà farle lui da solo al momento opportuno. Fare il notaio implica studio del diritto per tutta la vita: capire se il diritto piace può essere un inizio. Ci sono licei che danno la possibilità di avere una prima esperienza in questo senso, seppur a livello embrionale. Anche qui però deve essere una scelta personale, non guidata o forzata. Occorre poi una passione particolare per il diritto privato e commerciale, che non è detto abbiano tutti coloro a cui piace il diritto. Inoltre, nessuno ha l’assicurazione di riuscire, il concorso è fra i più difficili al mondo e i tentativi limitati: occorre quindi anche pensare a un eventuale altro sbocco lavorativo. Concluderei poi dicendo che la reale propensione verso questa professione va approfondita prendendo contatto con l’ambito notarile, toccando con mano cosa effettivamente fa un notaio, aldilà dell’esperienza di presenziare alla stipula di un singolo atto, che potrebbe essere anche fuorviante. Saluti

Grazie

È necessario frequentare la pratica da avvocato e la pratica notarile, due periodi distinti. La pratica notarile può essere iniziata già all’ultimo anno di università, ma per un certo periodo, il resto va completata dopo. Vi sono dei casi in cui la pratica notarile può essere abbreviata (avvocato in esercizio da almeno un anno/ funzionario dell’ordine giudiziario/ Tirocinio presso gli uffici giudiziari/ diploma SSPL). Il periodo di pratica è condizione necessaria per poter accedere al concorso notarile, lo studio necessario per superarlo è ben altra cosa. Non mi focalizzerei così tanto sull’età, se lo studio viene portato avanti in maniera seria. Dipende dalle scelte che si effettuano, dal tipo di professione che si sceglie di svolgere. Fermo restando che il mondo del lavoro in Italia allo stato attuale non mi pare in alcun caso soddisfacente. Per laurearsi in giurisprudenza è una età abbastanza avanzata, ma se si procede dopo la laurea speditamente, possono comunque raggiungersi dei risultati. Per il concorso notarile mi sembrerebbe un po’ tardi per cominciare a interessarsene, considerando che i più bravi per superarlo ci mettono almeno 3-4 anni. In altri casi, invece, gli anni si smettono di contarsi e bisogna metterne in conto almeno 6-7 se non di più. Auguri

Grazie 😃

E infatti mio padre è medico. Primo notaio conosciuto nella vita quello dove ho svolto il periodo di Pratica Notarile. Ho dovuto chiedere mi fosse fatta una lista di Notai disponibili al Consiglio notarile di riferimento per sceglierne uno, proprio perché non avevo alcuna conoscenza. Per statistiche Ufficiali oltre l’82% dei Notai in esercizio non è figlio di Notaio. Ma Lei davvero ancora crede a questi luoghi comuni?

@@ilcanaledeldirittoprivato8059 comunque suo padre è medico. Se uno non è figlio di classe dirigente difficilmente si diventa notaio. Inoltre è assurdo che dopo anni di studio la laurea non sia abilitante come quasi tutte le altre lauree

@@scottlee5586 e anche qui scrive cose non vere. Parecchi miei colleghi sono figli di operai, impiegati, agricoltori, quella che immagino Lei non definirebbe classe dirigente. Il notariato è aperto a tutti, a chiunque abbia le capacità necessarie. Purtroppo le scuole (che peraltro non sono obbligatorie) hanno un rilevante costo economico ma ci sono borse di studio e tanti colleghi hanno lavorato e fatto enormi sacrifici per poter arrivare dove sono. Prima di scrivere certe cose, si informi. Perché dietro un nome e cognome su una targa, più volte di quanto Lei potrebbe immaginare, ci sono sudore, impegno, sacrifici che neanche immagina E quello che scrive è un insulto ai sacrifici di tanti. La professione del Notaio è talmente complessa che sarebbe impensabile per un semplice laureato poterla svolgere senza studi ulteriori. Stessa cosa vale per i magistrati. Occorre formazione ulteriore.

@@ilcanaledeldirittoprivato8059 Guardi Notaio che io non mi permetterei mai di infangare la categoria e non ho detto che non bisogna studiare per diventare notaio. Ho detto che è assurdo che dopo 5 anni di università con esami spesso pesantissimi venga richiesto ulteriore formazione. Dovrebbe essere come a medicina, infermieristica, fisioterapia ecc.. ci vorrebbe la liberalizzazione delle professioni

La buona educazione invece non è in vendita e il suo commento ne è un lampante esempio.

sei solo una persona invidiosa,voglio vederti a te vincere il concorso notarile