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Produzione Associazione vivere la montagna. Luca e Natascia. www.montagna.ch.
La Valle Pontirone, quella valle che si raggiunge da Malvaglia e che fa parte della Riviera, è sempre stata isolata, soprattutto nel passato. La valle di Pontirone appartiene alla giurisdizione del Comune di Biasca. Si apre lateralmente sul versante sinistro all'imbocco della Valle di Blenio, dove il torrente Leggiuna, uscendo da un orrido, va a confluire nel Brenno. Si tratta però di un'apertura non visibile dal basso, a chi transita lungo la cantonale per il Lucomagno. Il suo isolamento la rende un luogo unico, lontano dagli occhi indiscreti e dai rumori del mondo esterno.
La sua particolarità è la sua inaccessibilità. L'orrido che la protegge è quasi impenetrabile, una barriera naturale che ha tenuto lontane invasioni e passaggi di truppe per secoli. Questa stessa barriera, però, ha anche precluso l'apertura della valle a nuove idee e culture. Gli abitanti della Val Pontirone erano rimasti indipendenti e autosufficienti, ma erano anche relegati in una sorta di isolamento, circondati da una natura selvaggia e ostile.
Il 2 settembre io e Natascia ci siamo dunque avventurati in questa valle selvaggia a vedere i massi segnalati da Greg e a cercare anche alcuni massi cuppellari senza più traccia da circa 40 anni. Giunti a Fontana un percorso ad anello sale verso altri 5 bei nuclei: Tecc Neu, Sgioranch, Tecc ad Vai, Pasqueriréu e Mazzorign. Abbiamo fatto un giro ad anello di circa 7 Km in 4 orette per esplorare tutti i nuclei. Tutti situati ad una quota che va da 1350 fino a oltre 1500 metri.