È studiato per un fine di aumento di stipendio o per ingrassare le tasche a qualcuno?

L' albo dell' educatore professionale socio pedagogico serve a mio parere non ha riconoscere la professionalità, la competenza e il merito deontologico basato su requisiti che fa comodo riconoscere ma a creare categorie di serie A e B e a scartare una determinata categoria di lavoratori. Serve a mettere gli uni contro gli altri. Perché se si tratta di deontologia per esercitare il lavoro di educatrice del nido sono già rispettati i requisiti previsti dalla legge potendo appunto accedere ad una graduatoria per lavorare nel Comune della propria Regione e tali requisiti hanno portato poi alla partecipazione e dover superare vari concorsi per poter continuare a lavorare e per poter poi essere successivamente assunti . Quindi la legge non è che ha dato modo di lavorare a chi non aveva i titoli affini o a finte persone che vengono definite non competenti in base alla laurea . Senza contare che l' esperienza poi la si acquisisce specialmente nel campo, nella vita lavorativa e pratica di tutti i giorni con le relative dinamiche da affrontare. Il vero valore sarebbe riconoscere il ruolo svolto fino ad oggi per esercitare tale professione assumendo più personale attingendo dalle ultime graduatorie formatasi con il superamento del concorso, con i requisiti stabiliti dalla legge e con gli anni di precariato alle spalle e con il lavoro svolto giorno per giorno mettendo competenza, passione, professionalità e con la partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento professionale garantiti dal proprio Comune con un tot di ore da fare obbligatoriamente durante l' anno, per non parlare del progetto educativo, documentazione, laboratori e attività varie dove vengono coinvolte anche le famiglie dei piccoli utenti e anche tra il personale educativo e la propria coordinatrice pedagogica della struttura in cui si lavora e riunioni sempre al di fuori del proprio orario di lavoro dove bisogna partecipare obbligatoriamente eseguendo un tot di ore sempre da effettuare durante l' anno con la partecipazione di tutto il personale educativo e scolastico della struttura insieme alla coordinatrice pedagogica e alle maestre della scuola dell'infanzia per il progetto di continuità 0-6 anni , ecc. Non mi sembrano certo cose di poco tempo. Altre cose che si dovrebbe fare è aprire più asili nido nel proprio Comune e mettere più personale in organico piuttosto che far lavorare male chi è in servizio dato che si tratta di bambini piccoli che hanno bisogno di cura, attenzioni e coccole scanditi da momenti di routine all' interno della giornata e dare modo all' educatrice così di porre maggior attenzione e di lavorare meglio con varie attività e strumenti attraverso l' importanza di lavorare in piccoli gruppi. Infine sostituire ha prescindere le assenze delle colleghe all' interno della propria struttura sia per malattia, legge 104 o per altri motivi indipendentemente dalla durata dei giorni che si assentano e dal loro orario di lavoro. È facile esigere, parlare di teoria, pretendere di più con la relativa responsabilità che ciò comporta a carico di chi è in servizio per risparmiare sulle sostituzioni .

Gazzetta ufficiale. Nota 599 I soggetti che alla data di entrata in vigore della presente legge, hanno svolto l'attività di educatore per un periodo minimo di dodici mesi, anche non continuativi, possono continuare ad esercitare detta attività, per cui per tali soggetti il mancato possesso della qualifica di educatore professionale socio-pedagogico NON PUÒ COSTITUIRE direttamente o indirettamente, motivo per la risoluzione unilaterale del rapporti di lavoro in corso alla data in vigore della presente legge, né per la loro modifica, anche di ambito, in senso sfavorevole al lavoratore.