Kaufmann's singing this role is an excellent moment in the history of the castings of Otello. He has a reputation as the tenor with the most sensibility and subtlety. To have him sing this role that was long identified with primitives' emotions (see the racist undertone of many published discussions of this opera, e.g. the previous L'Avant Scene) makes a real difference in how the opera is understood. In other words, Kaufmann's singing this role, whatever you may think about its fitness for his voice, is a moment in the history of reception of Shakespeare's Otello, an important and good one.

Sie haben nur Nicht nach Munchen zu fahren.

contraltissima , ein Kritiker, wie witzig. Lanza wurde zu Lebzeiten ( von einzelnen Idioten auch noch Heute) auch fertig gemacht von den sogenannten Kritikern, als unfähig, nachdem die großen Sänger Lanza lieben und loben, ist er auf einmal der große Lanza , Tenor Legende Lanza, Lanza amerkanisches Kulturgut usw. Das gleiche versuchen Fans Anderer Sänger, permanent Kaufmann klein zu quatschen, das wird nicht klappen, Kaufmann ist eine starke Persönlichkeit, der lässt sich nicht unterkriegen.

Premetto due cose: che chiunque canti è assolutamente certo di saper cantare e che personalmente non ho e non voglio aver la pretesa di questa capacità, ragione per la quale esprimo solo un’opinione, anche se ragionata. Le note “cellule specchio”, che ci consentono d’imparare per imitazione, al tempo stesso permettono a chiunque assista ad un’esibizione di ricavarne una certa conoscenza con la quale esprimersi. Finché l’esibizione è chiara e semplice, ne è anche facile la comprensione ma per argomenti più complessi è necessaria una spiegazione o, in mancanza, un’osservazione, una teoria e infine un’esperienza. Questo modo di procedere è noto dai tempi di Galileo e sempre valido. Kaufmann non è diverso da tutti gli altri cantanti e, infatti, ognuno che l’ascolti ne riceve un’impressione che lo porta a un’ipotesi di emissione, senza però arrivare a capirne interamente il meccanismo che, come il canto, è complesso. In un dibattito aperto, allora, si esprime a volte un’opinione su una propria teoria, che non può essere verificata con dati oggettivi ma solo con l’esperienza individuale. Esattamente ciò che ho fatto io con la differenza che il mio parere è stato motivato. Non credo che altri siano altrettanto onesti: anni fa ho contestato il giudizio, negativo, di un critico nei confronti di Elina Garanca. Giudizio evidentemente fondato sul gusto personale ma anche sull'ignoranza della tecnica di emissione, riportata nel modo approssimativo della conoscenza generica media. In conclusione non si può pretendere di parlare senza consapevolezza mentre è necessario un confronto costruttivo per arrivare ad un progresso e a un'effettiva conoscenza, oppure, come oggi, a recuperare quella perduta insieme alla signorilità e al buon gusto.

non sforzarsi di capire=ignoranza perpetua=fallimento esistenziale

Questo del “melomane esaltato” è una classificazione curiosa che dimostra anche un preconcetto: da cosa desume che io possa essere un “melomane” e per giunta “esaltato” ? Da cui discende che un esaltato è necessariamente un fanatico irragionevole, che poco comprende di quel che fa e dice. In realtà, invece, sono un dilettante di canto che studia con regolarità e dedizione. Questo, naturalmente, significa che non parlo per sentito dire ma per esperienza diretta e continua, la qual cosa mi rende oggettivamente consapevole di difficoltà e limiti ma anche di conoscenze sperimentali. Ovviamente lei di sicuro non sa cantare, se così non fosse stato avrebbe compreso molto bene quello che ho affermato e, magari, mi avrebbe contestato con una critica razionale. Dunque io mi occupo di canto e a proposito di questo e di Verdi in particolare, assieme alla dissoluzione del classico tenore=belcanto, voglio informarla che il bel canto originario, così definito per grazia di vocalità, è poi divenuto sinonimo di “cantar bene” come dicevano Lauri Volpi e la Callas. Questo cantar bene in Verdi è al massimo grado, comunque ogni grande autore di musica ha saputo scrivere conoscendo il canto come quello che in effetti è: espressione di uno strumento musicale. Ad esempio, se non si è capaci di cantare il “bel canto”, la frase di Otello nel “Dio mi potevi scagliar”: spento è quel sol quel sorriso quel raggio spezzerà inevitabilmente il cantante incapace, che riuscirà certo in qualche modo ma di sicuro sarà sul punto di scoppiare e, inevitabilmente, scoppierà se vorrà insistere in quel ruolo. Otello, infatti, è ostico e difficile per i tenori che urlano e abbaiano, come qualunque altra opera lirica, ognuna delle quali presenta nella composizione livelli di varia difficoltà. Il cantante capace, al contrario, è in grado di cantare qualunque ruolo con l’unico condizionamento del proprio timbro vocale, che potrà renderlo più o meno adatto al ruolo ma non alla tessitura, beninteso se la voce è della tonalità esatta e il fisico idoneo per buona salute ed anche per età. In conclusione Kaufmann è un cantante dalla vocalità artefatta che, se avesse tempo, voglia e capacità di rinunciare per qualche tempo ai favolosi guadagni, potrebbe recuperare interamente alla dovuta correttezza di emissione con vantaggio proprio e di tutti noi ascoltatori. I quali, noi tutti, faremmo meglio a pensare a Franco Corelli, Gigli e Lauri Volpi ed anche un po’ a Pavarotti, invece che a queste voci disarticolate.

Ok, allora ho capito male. Quindi se sono apparso aggressivo mi scuso.

@Juan Galindo desde los tiempos de Vickers y Vinay

Gustavo Jiménez , go back to the Nightclub, Troll.