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Milano (askanews) - Il colore alla fine è arrivato e l'incredibile passeggiata lacustre che Christo ha progettato per il lago d'Iseo si tinge, alla vigilia dell'inaugurazione, dell'inconfondibile arancione che ha contraddistinto tanti memorabili interventi dell'artista bulgaro-americano. Dopo tanta attesa, tante tensioni e tante polemiche, i Floating Piers sono diventati realtà.
"Questo progetto - ha raccontato Christo - è partito nei primi anni Settanta, quando abbiamo cominciato a provare a fare camminare le persone sull'acqua. E ora siamo qui e finalmente abbiamo realizzato questo progetto".
La passerella di tre chilometri, che unisce Montisola alle sponde del lago, traccia un percorso che è sì estetico e, se volete, anche concettuale. Ma come tutto il lavoro di Christo ha anche un'altra decisiva componente.
"E' un progetto molto fisico - ha aggiunto l'artista - non è un dipinto, non è una scultura. Devi mettere il tuo corpo nell'opera d'arte per poterla vedere".
Un atteggiamento che fa di Christo un protagonista assoluto della riflessione contemporanea sui confini dell'arte, ma che, necessariamente, prevede costi significativi, che nel caso dei Floating Piers sono quantificati in 15 milioni di euro circa. E anche il metodo di finanziamento è una sorta di firma dell'artista.
"Nessuna donazione, nessuna industria o altro - ha spiegato-. Il denaro deriva dalla vendita dei miei lavori: disegni o altro che documentano i miei progetti dagli anni 50 e 60 fino all'ultima installazione".
Un metodo che Christo ha sviluppato negli anni insieme alla moglie Jeanne-Claude, scomparsa nel 2009, ma che con lui aveva già immaginato questo progetto che ora, e fino al 3 luglio, riporta l'Italia sotto gli occhi del mondo per un evento di arte contemporanea. Anche questo un piccolo miracolo della leggendaria tenacia dell'artista.