Paesaggio e computazione.
Da una parte, la tecnologia impiegata come strumento per osservare, analizzare, aumentare la nostra percezione, ma anche per esplorare nuove
possibilità estetiche compositive.
Dall’altra, il paesaggio, il paesaggio dal punto di vista delle relazioni ecologiche, di quei processi che tengono viva l'immagine che osserviamo.
Singole unità, ognuna che gioca il suo ruolo per l'equilibrio dell'intero sistema. per questo, nella sua pratica, Stefano Caimi cerca di viverlo il più possibile, di abitarlo. Per riuscire ad osservare da vicino quei processi che poi ne generano l'immagine che ne percepiamo, che da sempre ha affascinato
l'essere umano. La sua ricerca è incentrata sul paesaggio come insieme di relazioni ecologiche, di processi naturali che tengono vivo il paesaggio e generano l’immagine che ne percepiamo. Il suo lavoro sottolinea questi processi calandoli in scenari dal carattere tecnologico, riduzionista, dove forma, colore e materia evidenziano il loro fondamentale ruolo all’interno dell’ecosistema.
“Sono da sempre affascinato dalla complessità biologica che trovo in natura. Una fitta rete di relazioni nascoste, interconnesse”
Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive in Italia, Paesi Bassi, Cina e Stati Uniti. Il suo lavoro è presenti in diverse collezioni pubbliche e private, tra cui AkzoNobel Art Foundation (NL), Anthropocene Collection del MUSE (IT). Collabora con Dolomiti Contemporanee e il Centro Studi Ambiente Alpino dell'Università di Padova. É rappresentato dalla galleria The Flat - Massimo Carasi. Dal 2019 è professore di Computer Art alla Nuova Accademia di Belle Arti Milano. This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at www.ted.com/tedx