Luca Pacitto Dipende (secondo me) dalle condizioni esterne, dipende da dove si è cresciuti, nel periodo in cui si è cresciuti e dipende anche dalla genetica personale. Sono convinto che una qualunque persona che nasca in delle condizioni severe e rigide non potrà mai essere completamente diverso da ciò che è, ma solo in parte. Il "diventa te stesso" è valido fino ad un certo punto perché noi abbiamo anche una parte immutabile conservata nei nostri geni e nel nostro passato.

Concordo! Anche secondo me, certa gente è come predisposta...e non dipende dalla cultura. A meno che non si tratti del libro di Rick : D Io credo dipenda da una fragilitá primordiale di fondo (anche Rick ne parla), e della necessitá di coprirla a tutti i costi. Probabilmente perché si sono avute brutte esperienze quella volta che è emersa...qualcuno o qualcosa ce l'ha fatta pesare, e ci ha fatto vergonare, invece di illuminarne le potenzialità. Almeno per me È stato così.

Bellissima domanda! Io penso che il cambiare idea (e in effetti il "cambiare" in generale) abbia bisogno essenzialmente di due fattori: stimoli esterni e presupposti interni. Gli stimoli possono essere qualunque cosa che ci circonda perché tutto, anche se in quantità diverse, può farci cambiare: dalla materia il cui scopo primario è quello di mettere in dubbio ogni cosa (la filosofia), fino agli stimoli considerati intellettualmente più bassi, come un film di intrattenimento, un commento su Facebook o un video di KZfaq. Una persona su facebook una volta mi ha scritto che grazie ad un mio commento ha cambiato idea su un argomento, pensa! Gli stimoli, però, non possono agire da soli: necessitano per forza di qualche presupposto interno, fosse anche la capacità di pensare, l'attitudine a rielaborare, la tendenza a dare contributi personali, l'intraprendenza di mettersi in gioco; oppure le pregresse riflessioni su un tema specifico, o altro ancora. Se i presupposti lo consentono, gli stimoli entrano, hanno il permesso di cambiarci, perché noi li rielaboriamo e formiamo quindi nuovi presupposti per altri stimoli. Non solo: la stessa spiegazione si può dare al meccanismo di restare della propria idea: presupposti interni (bias di conferma, pregiudizi, risposte emotive, tendenza all'abitudine, tendenza alla pigrizia) e altrettanti stimoli esterni. Essendo quindi un mix così eterogeneo, mi sembra più che verosimile che esistano gli estremi, e anche tutte le variopinte sfumature che ci stanno in mezzo; e d'altro canto mi sembra giusto invece fuggire dalle affermazioni generaliste come "è la cultura", "è la filosofia", "è il passato" o altro: può essere l'una, l'altra, l'altro ancora, tutte e tre insieme o nessuna delle tre. Anche su "la filosofia e la cultura non possono formare lo spirito critico" non mi trovo d'accordo, perché questa (come "la filosofia e la cultura formano sempre lo spirito critico", del resto) è un'affermazione generalista, che nasce da una collezione di aneddoti opportunamente raccolti per confermarla. Possono e non possono farlo: dipende dai presupposti e da tutti gli altri stimoli esterni :)

La verità è relativa è una proposizione assoluta

No no tranquillo! Ci vediamo martedì!

Rick DuFer perfetto grazie.

farete video? Sará sicuramente una discussione stimolante

Certo che non ci si ferma mai. Non ho capito se sei d'accordo o no.

Il Sistema Nervoso Si e no! Concordo con il concetto, non concordo con il modo. Cambiare opinione non come banderuola al vento o succube di imbonitori vari, ma in risposta coerente alla propria evoluzione interiore, alle proprie conoscenze ed alle proprie capacità. Il cambiamento non é un bene se fine a se stesso e nel video non vengono menzionate due aspetti altrettanto importanti: il mantenere la propria idea (se fondata e difendibile con la logica) e il non averne, cioé non fare l'opinionista ad ogni costo ma il saper tacere, ascoltare e contemplare. (Di Nietsche) preferisco l'approccio nichilista...

secondo me È proprio cosí : D