Fabrizio Demelas, docente di Sacra Scrittura alla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, presenta, in un ciclo di lezioni introduttive e adatte a tutti, una serie di temi che hanno per oggetto il "libro dei libri".
00:00 Introduzione
00:58 La Bibbia, principale documento storico della storia di Israele
01:42 Il lavoro degli storici dell’antichità e dei narratori delle vicende bibliche
03:00 Il gruppo dei libri storici
04:00 Il libro di Giosuè
05:14 Il libro dei Giudici
06:03 I libri di Samuele con l’inizio della monarchia da Saul a Davide
08:05 I libri dei Re, da Salomone e dalla formazione dei due regni fino all’esilio
10:04 I libri delle Cronache
11:50 I libri di Esdra e Neemia e il ritorno dall’esilio
12:50 I libri dei Maccabei e gli ultimi libri storici
14:11 I libri sapienziali e la sapienza di Israele
15:49 Il libro dei Salmi e il Cantico dei cantici
16:39 I libri profetici
18:17 La figura del profeta
I libri dell’Antico Testamento che, nell’indice della Bibbia, seguono il Pentateuco si sono formati insieme alla storia che narrano. Per questo, la Bibbia rappresenta il principale documento storico della storia di Israele, oltre a essere il testo fondamentale per la fede di Ebrei e Cristiani. Affermare che la Bibbia è un documento storico significa dire che gli autori dei testi storici della Bibbia scrissero secondo le modalità tipiche degli storici dell’antichità: la loro intenzione non era quella di fornire un preciso quadro cronologico di avvenimenti, come fanno gli storici moderni, ma quella di esaltare il loro popolo, la loro città, i loro governanti.
Così anche gli autori dei libri storici della Bibbia erano preoccupati di mostrare come Dio si preoccupa di essere sempre presente accanto al Suo popolo e di richiamarlo alla fedeltà all’alleanza con Lui.
Nell’indice della nostra Bibbia troviamo 16 libri storici, che dividiamo in 2 gruppi.
Il primo gruppo comprende i libri di Giosuè, Giudici, Rut, 1-2 Salomone, 1-2 Re. I testi narrano dall’ingresso nella terra promessa, con Giosuè, forse intorno al 13^ secolo, al periodo dei “giudici”, alla prima monarchia con Saul. Davide e Salomone.
Poi presentano la divisione del regno tra Nord, il regno di Israele vero e proprio, e Sud, il regno di Giuda, fino all’esilio del 585.
Il secondo gruppo di libri storici comprende i libri di 1-2 Cronache, che rileggono tutta la storia fin dall’inizio e proseguono con le vicende della monarchia sino al ritorno dall’esilio con l’editto di Ciro. Seguono i libri di Esdra e Neemia per raccontare le vicende dopo l’esilio, con la ricostruzione della città di Gerusalemme, la ripresa del culto e la venerazione delle Scritture. Dopo un intervallo di tre secoli, la storia continua con i due libri dei Maccabei, che raccontano della rivoluzione contro Antioco IV Epifane intorno al 165 a.C.. Ultimi libri di questo gruppo sono quelli di Tobia, Giuditta ed Ester, che raccontano di personaggi leggendari.
Ai libri storici seguono i 7 libri sapienziali. 5 di questi libri, Giobbe, Proverbi, Qoelet, Sapienza e Siracide, esprimono la sapienza di Israele, una sapienza particolare, diversa dalla sapienza greca. Il libro dei Salmi esprime la sapienza che diventa preghiera, mentre il Cantico dei Cantici racconta della storia di amore di una coppia.
Infine, l’ultimo gruppo di libri della Bibbia è quello dei libri profetici, con 18 testi. Troviamo i testi dei tre profeti maggiori di Israele, Isaia, Geremia, Ezechiele, cui sono stati aggiunti il libro di Baruc, il libro delle Lamentazioni e il libro di Daniele.
Chi è il profeta? Lo dice bene l’etimologia greca della parola: è colui che parla al posto di Dio. Non è colui che prevede il futuro. E il profeta scrittore scrive perché altri, in futuro, possano leggere quello che Dio gli ha ordinato di dire al popolo, per richiamarlo alla fedeltà verso di Lui e al servizio dei poveri.