Ottant'anni e lo spirito ancora indomito di giovane ribelle. Armando Poggi, marito, padre, nonno, usciere, assessore (DS/PD, e di chi altri, altrimenti)? Direttore del personale al CIRA di Portici (NA); DG della ASL Napoli 3 ed infine autore di ''pianticelle divelte? Il vento conciliare nei sinodi delle chiese particolari'', la valle del tempo edizioni. Una vita ricca, però vissuta col cruccio mai sopito di officiare i Sacramenti. Siamo negli anni '70 del XX secolo, Armando è un giovane Prete fantasioso e volitivo che vive il suo personale sessantotto rinfocolato dalle aperture al progressismo dei tempi nuovi balenati dal Concilio Vaticano II che a suo dire, la chiesa, con la ''c'' minuscola, avrebbe disattese. Paolo VI, Whoityla e Ratzinger, le colonne di San Pietro infatti, gli si parano davanti quali macigni insormontabili, frustrando ogni ardore e sentimento del nostro don Armando che si spinge fino a vedere lo Spirito Santo fuori la porta della Sistina in occasione della Loro ascesa al Soglio di Pietro, per poi farvi ingresso trionfale con l'elezione di Bergoglio. Paolo VI, Whoityla e Ratzinger avrebbero spento il sol dell'avvenire del povero don Armando dal volto segnato da qualche lacrimuccia di troppo e portato la Chiesa indietro cancellando i passi in avanti compiuti dal Concilio Vaticano II verso il popolo di Dio, il solo in grado di riconoscere nel Prete quel carisma idoneo che al Vescovo poi, spettera' di Ordinare. Sogna la rivoluzione, il giovane don Armando, non gli basta la timida riforma della Curia. Come tanti della sua generazione, chiede la rottura netta con la tradizione Cristiana, Cattolica, Apostolica, Romana di rito latino. Sogna il ripensamento della Missione Sacerdotale che riporti il Ministero nel mondo dei vivi, ama ripetere don Armando nel corso del suo intervento, tra il popolo di Dio fatto di uomini e donne in carne ed ossa. Ecco il punto, le donne. Le cahiers de doléances di ogni giovane maschio viene mirabilmente illustrato da Mons. Scanzillo che su mandato del Cardinale Corrado Ursi di Napoli, s'incarica di sintetizzare quello che oggi chiameremmo esiti di un sondaggio a campione commissionato dalla CEI dopo che San Paolo VI aveva posto la pietra tombale sulla condizione del celibato dei Preti: ''relazione sui problemi del Clero. Pro manuscripto. Risposta del Clero della Diocesi di Napoli, alla traccia di discussione, proposta dalla CEI''. Una folgorazione sulle rive del golfo per don Armando, che agita la sintesi delle tredici relazioni pervenute in Curia sottoscritte da una minoranza del Clero partenopeo sulla tematica piu' ampia e generale della condizione presbiteriale, come un ariete per sfondare la Porta Santa e spalancarla alla vita laica anche per i Preti. Finalmente, Armando ed i suoi amici potranno spezzare il pane alle donne e godere dell'amore di Dio nella pienezza della vita terrena. Corrono in tipografia (tipografia Amato, Napoli 1970) ed a proprie spese stampano 250 copie del volumetto, ancora attuale a distanza di 53 anni, si sperticano dal pulpito sconsacrato. A lenire i dolori del giovane Armando, arriva anche il prof. Tommaselli, formatore di giovani Preti, che tiene subito a togliersi un pelo che gli pesa sullo stomaco: piangete per i guai seri che questi del Prete che va a donne, non sono scandali e si rammarica perchè i Vescovi nominati da Bergoglio, ancora non seguono l'esempio del prode Armando e titubanti non vengono fuori con un documento scritto. Questo è un incontro storico, sentenzia il Tommaselli, perchè tutti sanno che Gesu' non ha fondato alcun Sacerdozio. I Ministeri sono un semplice organigramma della Chiesa che si è organizzata. Non hanno nulla di Sacro. Tesi alquanto ardita a meno di non voler pensare che quando Gesu' ha scelto gli Apostoli tra i pescatori di anime, intendesse farsi una ''frittura di pesce''. Un piatto ultimamente rivalutato dal Presidente piddino della Campania, che molti confondono col noto comico Crozza.
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