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Con la scomparsa di Gianmarco Calleri, presidente di Lazio e Torino a cavallo tra gli anni '80 e i '90, viene a mancare una figura che ha avuto un grande rilievo nel calcio dell'epoca. Soprattutto nel mondo biancazzurro, essendo stato Calleri, in collaborazione col fratello Giorgio, lazialissimo, e col finanziere Renato Bocchi, artefice dell'impresa che regalò alla Lazio un conseguimento più importante di ogni trofeo: la sopravvivenza stessa. E' l'incredibile storia della Lazio del -9.
Ci sono momenti chiave nel calcio, fasi in cui si imbocca un bivio senza la possibilità di tornare indietro. La Lazio del -9 nasce, e non potrebbe essere altrimenti, quando la penalizzazione viene assegnata, fatto che può apparire ovvio a posteriori ma tutt'altro che scontato, a rileggere la storia. Il 5 agosto del 1985 il club capitolino era infatti stato retrocesso d'ufficio in Serie C/1 a causa del coinvolgimento del calciatore Claudio Vinazzani nello scandalo del calcioscommesse numero 2, che influenzò la classifica dei successivi 2 campionati. Un terremoto: saltano le promozioni di Vicenza e Triestina, Udinese e Lazio vengono declassate e i biancazzurri, già provati nel lustro precedente dalla retrocessione del 1980, vedono arrivare la sentenza con la squadra già nel ritiro di Gubbio.
Di problemi la Lazio ne ha già abbastanza di per sé. I biancazzurri escono da un grave dissesto finanziario e per coprire miliardi di lire di debiti sono arrivati da Alessandria due fratelli, Gianmarco e Giorgio Calleri, proprietari di un'impresa di vigilanza e messi in società con un finanziere romano, Renato Bocchi, poco avezzo al calcio ma si dice persuaso nell'investimento addirittura da Giulio Andreotti, che pur di fede romanista vede di cattivo occhio la scomparsa della Lazio dai radar del calcio che conta. La penalizzazione però scuote i piani: i fratelli Calleri sono pronti a mollare in caso di Serie C, la squadra non si iscriverebbe a nessun campionato. Il 20 agosto 1986, prima dell'amichevole precampionato contro la Juventus, circa 10.000 tifosi laziali manifestano nei pressi del vicino lungotevere Arnaldo Da Brescia.
Il giallo si infittisce la settimana successiva. Il 27 agosto una Lazio in piena costruzione gioca all'Olimpico contro il Napoli di Maradona in Coppa Italia e appena prima del fischio d'inizio l'edizione serale del Tg2 ha lasciato trapelare un'indiscrezione inconsueta: sarebbe già stata decisa la conferma della retrocessione, la Lazio dovrà giocare in Serie C/1 o probabilmente non lo farà affatto, viste le intenzioni ferme dei Calleri. Scoppiano incidenti allo stadio, il giorno dopo la sentenza arriva "corretta": 9 punti di penalizzazione per la Lazio, in molti la interpretano come retrocessione a scoppio ritardato: nell'era dei 2 punti per la vittoria, sono 4 partite e mezza di ritardo.
Scritto e realizzato da: Football Mystery
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