"Sepolta viva", o "La sepolta viva" come anche è conosciuto, fu un grande successo di Guido Brignone nel 1949, tratto da un famoso romanzo d'appendice del napoletano Francesco Mastriani ("Cenere o la sepolta viva", 1877). Il film stesso, melodramma in costume, di ambientazione risorgimentale, vanta una sua precedente versione prodotta all'epoca del cinema muto (1916) oltre a innumerevoli versioni o sequel successivi. Ma il film del 1949 sancisce il successo di una formula narrativa che va oltre il neorealismo avventuroso e anticipa il melodramma romantico di Matarazzo degli anni Cinquanta, in virtu' dei personaggi semplici e umili che devono affrontare le ingiustizie degli uomini e del caso (V. Spinazzola, "Cinema e pubblico. Lo spettacolo filmico in Italia 1945-1965" (1985). Brignone era regista di grande esperienza e di lunga carriera: attori come Milly Vitale, Evi Maltagliati e Carlo Tamerlani garantirono un esito positivo al progetto che avrebbe portato poi ad altri titoli come "Il bacio di una morta" sempre del 1949. Brignone avrebbe poi rivolto la sua attenzione all'ambientazione partenopea con connotazioni sempre melodrammatiche ma sfruttando interpreti e successi musicali in voga in tutta Italia e in particolare nel meridione del dopoguerra ("Core n'grato", 1951, "Noi peccatori". 1953).
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