Lettera di una maturanda agli educatori dello I.A.R. di Aosta
Ringrazio tutti voi per avermi insegnato a vivere, a capire e ad scolare le persone. A gioire in compagnia dei momenti belli ma soprattutto vi ringrazio per non avermi mai lasciato sola.
Sono stati i cinque anni più intensi e duri della mia vita, ho attraversato dei momenti difficili in famiglia, ho conosciuto persone sbagliate, non ho raggiunto alcuni miei obiettivi ma mai, e dico mai, mi sono sentita sola. Nessuno mai mi ha voltato le spalle. C'e sempre stato qualcuno pronto ad ascoltarmi, consigliarmi o semplicemente farmi sfogare.
Il ricordo più bello che porterò dentro al mio cuore per sempre è quello delle persone che ho conosciuto. Ogni singola persona è stata importante e avendo vissuto ogni istante con intensità, non lo scorderò mai.
Questi anni non sono stati una passeggiata ma ogni volta che salivo per le scale mi sentivo a casa. Voi siete la mia seconda casa e non mi pentirò mai di essere venuta qui nonostante le cose siano cambiate moltissimo.
Credo però che siano i ragazzi a cambiare moltissimo, prima i rapporti erano diversi, la sala giochi era sempre piena, ragazzi di prima, terza e quinta mangiavano spesso assieme, si andava a giocare a calcio con le squadre miste, la sera ci si ritrovava nel cortile ad ascoltare la musica e a parlare dei professori.
Ora sembra che ognuno pensi per se, sembra che la collaborazione e l'aiuto verso gli altri siano quasi un peso o forse è una mia visione un po' pessimistica. E magari noi eravamo altrettanto freddi e se fosse così un po' mi dispiacerebbe.
In ogni caso il mio ringraziamento va ancora al collegio, agli educatori che ci hanno sempre insegnato a non mollare mai, a credere in noi stessi, ad ammettere i nostri sbagli con la consapevolezza che a tutto c'è una soluzione.
Vorrei essere ricordata, in questi anni, come la persona più lunatica di questo mondo. Un po' pazzerella ma che non ha mai mollato nessuno nei casini e soprattutto il regalo più bello che potete farmi è il sorriso.
Entrare qui dentro e vedere sorridere una bidella, una cuoca, un educatore, un professore, quando mi vede, è un regalo indescrivibile. Lasciare un sorriso negli occhi della gente che ci ha conosciuti è stupendo.
Dovrete però farmi un piacere, curate e non lasciate mai scappare dal collegio il concetto di casa. Lo IAR senza collegio sarebbe una scuola come un'altra. Il collegio è il tesoro, l'anima di questa scuola e sarebbe bello poter ascoltare qualche studente tra 10 anni e sentire che qui dentro si sta bene. Perché questa è la verità.
Ringrazio per avermi insegnato il rispetto verso chiunque, per avermi insegnato ad essere più altruista, un grazie a tutti voi per l'attenzione che mi avete sempre dato, per ciò che ho imparato e per il ricordo meraviglioso che avrò per il resto della vita.
Sono contenta della persona che sono, dei miei cambiamenti. E parte del merito va di certo a voi. Ci avete preparato per quella che fuori di qui sarà la vita vera. Piena di veri ostacoli mentre bisogna farsi strada tra l'egoismo e l'arroganza della gente.
GRAZIE perché l'esperienza vissuta qui è ciò che in grande sarà il mondo dopo lo I.A.R.
Mi sono arrabbiata un sacco di volte, ho pianto altrettante volte perché credevo di non farcela a superare i miei limiti. Grazie a tutti voi ho saputo valorizzare me stessa e passare sopra a certe situazioni sciocche. Grazie perché voi siete la mia famiglia.
Jessica e Aline, ex allieve dello IAR (Institut Agricole Regional) di Aosta