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Marito e moglie è il titolo di un dramma in tre atti di Ugo Betti (Camerino, 4 febbraio 1892 - Roma, 9 giugno 1953), che è stato un poeta, drammaturgo e giudice italiano, scritto nel 1947 (per alcuni studiosi nel 1943) e rappresentato il 21 novembre dello stesso anno a Roma dalla Compagnia del Dramma Italiano con la regia di G. Guerrieri. Betti è considerato, dopo Luigi Pirandello, il maggior drammaturgo italiano del ‘900; nel dopoguerra la sua scrittura divenne più aspra e impegnata in una linea di esemplificazione poetica di complessi casi morali (il teatro dei processi morali). Il porsi della rappresentazione bettiana in una dimensione più profonda rispetto alla realtà di immediata esperienza, implica la comparsa di elementi che si aggiungono a fianco dell'azione rappresentata per commentarla, per indicare agli spettatori l'angolo sotto il quale va guardata. Gli ispettori di Ispezione adempivano a questa funzione, così come in Marito e moglie vi adempie l'uso del monologo interiore. Di quest'opera, come scritto sopra, si ricorda una memorabile interpretazione di Salvo Randone e Anna Proclemer, messa in scena il 21/11/1947 al Teatro delle Arti di Roma, ma Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice non sfigurano affatto in questa recitazione impegnativa. La versione televisiva venne mandata in onda dalla RAI il 4 maggio 1973 sul Secondo Programma con adattamento e regia di Ottavio Spadaro, che per 25 anni fu segretario dell'Istituto del Dramma Italiano.
Personaggi e interpreti:
Avv. Ricci: Antonio Scardina
Cadetto: Mario Bardella
Filippo: Daniele Formica
Giudice: Adolfo Geri
Irma: Ria De Simone
Luigi: Aroldo Tieri
Morandi: Roberto D'Antonio
Olga: Giuliana Lojodice
Professore: Aldo Rendine
Signora Erminia: Ave Ninchi
Signorina Giulia: Angiolina Quinterno
Sorella di Olga: Mirella Gregori
Trama:
La drammatica storia, nella quale è coinvolto anche il piccolo figlio della coppia, inizia e finisce in un'aula di tribunale (marchio di fabbrica di Betti che era un magistrato), e si dipana con un continuo susseguirsi di riflessioni sugli avvenimenti della vita dei vari personaggi, con al centro i difficili rapporti tra "il professore", sua moglie ed un giovanotto che la corteggia apertamente. La donna, ancora piacente ma non più giovanissima, è lusingata dall'attrazione che suscita nel ragazzo ed incurante dei pericoli che potrebbero mandare in frantumi il suo matrimonio, quasi per gioco non scoraggia in modo deciso gli ardori del giovane. La situazione diverrà incontrollabile e poiché riaffiorano recondite incomprensioni col marito, passo dopo passo la vicenda imboccherà una strada che non ha via d'uscita.