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Quante volte ci capita di vedere qualcosa, o sentire una frase e pensare "questo posto l'ho già visto, queste parole le ho già ascoltate", o quante volte non riusciamo a ricordare il nome di qualcuno che pure conosciamo da tempo, e abbiamo il suo nome, come si dice "sulla punta della lingua...". Sono fenomeni comuni, provati dalla maggior parte di noi almeno una volta nella vita, inganni della memoria, momenti in cui lo sterminato "archivio" della nostra memoria commette un errore. Ma come funziona la nostra memoria, come è organizzata - quella episodica a breve termine e quella ungo termine, quella semantica... - e che ruolo ha nel nostro vissuto? Ce lo spiega il Prof. Salvatore Giaquinto, Specialista in Neuropsichiatria e già Docente di Neurologia a La Sapienza Università di Roma che ci ha spiegato quali siano i più frequenti inganni della memoria, il deja vu appunto, ma anche il già vissuto, la cosiddetta "sorella cattiva", cioè quel momento in cui invece della parola che stiamo cercando - un nome, un cognome una località... - ci viene in mente un altro nome che ha qualche legame anche inconscio con la parola che stiamo cercando - e poi l'amnesia globale transitoria, una sorta di black out che può essere legato ad uno shock emotivo - che cancella alcuni momenti della nostra vita e che difficilmente potremo mai ricordare in seguito. Il Professore ci spiega poi il ruolo della memoria, ci parla della memoria episodica a breve termine che ha una capacità limitata , è sensibile alle interferenze, è soggetta a distorsioni e diminuisce con il passare degli anni, della memoria a lungo termine, che riesce a volte a resistere anche dopo moltissimi anni e si mantiene anche in chi avverte i primi segni di declino cognitivo e della memoria semantica, quella legata allo scibile, alla collettività, che beneficia di associazioni che ci permettono di ricordare nozioni e notizie. E se è vero che talvolta la memoria ci inganna e ci disorienta, resta la funzione più complessa e ancestrale del nostro cervello, e ci permette ogni giorno di avere coscienza di noi e degli altri.