Shadow wizard money gang

​@@patatone0493a

​@@patatone0493sei serio?

Se intende della chiesa cristiana in generale (tra cattolici, ortodossi, varie famiglie protestanti ecc.) penso che in effetti sarebbe utile. Proverò a preparare qualcosa nelle prossime settimane.

@@scrip79 sì intendevo proprio della Chiesa Cristiana. Una curiosità... ma anche la Chiesa Ortodossa ha visto così tanta crisi e "eresie" al suo interno?

La confessione sarà importantissima per lei in quanto credente, ma non può offendersi se qualcuno fa notare l'assurdità e il ridicolo di tale prassi per tutti coloro che non sono dei creduloni come lei.

Non puoi comprendere l’esistenza della Fede se non ti apri ad essa e non la sperimenti sulla tua stessa pelle. La Fede esiste. Il tuo commento denota arroganza, ristrettezza mentale e cafoneria ​@@paolocarbonatto3282

Proco a risponderti, il più brevemente che posso. Nel pensiero di Lutero - questo emerge in vari suoi scritti ma, in particolare nel Commento alla Lettera ai Romani - l'uomo che è sempre e comunque 'peccatore' ha un'unica chance di salvezza: 'pentirsi' sinceramente, 'credere' fortemente, 'avere fede' incrollabilmente, nel perdono di Dio; la c.d. Grazia (ma, nell'ottica luterana, sarebbe più opportuno parlare di 'Giustificazione') non è nella disponibilità del fedele ma è un atto, gratuito, ingiustificato e, soprattutto 'incerto', da parte di Dio. Riepilogando per step successivi: il dramma interiore che condusse Lutero ad intraprendere il suo cammino, originava dalla sempre più chiara consapevolezza - conseguente da un'attenta lettura degli scritti paolini, fatta in chiave agostiniana - che a nulla valessero le opere 'buone' (tantomeno i volgari 'pagamenti' di oboli ad una Chiesa corrotta e degenerata, come usava allora) per avere la certezza di essere salvi, nella vita futura: "Infatti in virtù delle opere della legge nessun uomo sarà giustificato davanti a lui, perché per mezzo della legge si ha solo la conoscenza del peccato" (Rm 3,20); questo terribile 'giudizio' di Dio che incombeva sull'uomo, in un primo tempo, terrorizzava Lutero tanto che - come egli stesso dichiarò - rischiava di fargli perdere la fede; ma egli uscì da quel dubbio riflettendo intensamente sul sacrificio di Cristo (c.d. teologia della Croce) "Giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. E non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù." (Rm 3, 22-23); conclusione, se hai fede in Cristo, nella 'validità' del suo sacrificio 'salvifico' - probabilmente - ti salverai. Ho aggiunto quel 'probabilmente' (che è mio e non di Lutero) per marcare la distanza tra il (mio) modo di vedere le cose, cioè di uno che non ha questa fede e giudica con la ragione, ed il modo in cui dovrebbe vedere le cose un uomo sostenuto da una fede 'adeguata' che mette da parte la ragione e si affida totalmente alla misericordia di Dio: il 'pecca fortiter sed crede fortissime" di Lutero non ammetteva alternative: se credi sinceramente in Cristo, Dio, alla fine, ti giustificherà, ti 'renderà giusto sebbene tu giusto non sia e non potrai mai essere', in quanto uomo, per dirla anche con le parole del grande Karl Barth. Quindi, la meravigliosa 'ambiguità' che ti rendeva perplesso sta in questa duplice valenza della 'logica' luterana: incertezza della giustificazione, per chi non ha una fede adeguata, assoluta certezza per chi crede fortissimamente; è ovvio che il giudice supremo, colui a cui non puoi mentire sa - è ha sempre saputo - se saresti stato sincero oppure no e, quindi, se ti saresti salvato oppure no, da cui, la problematica della 'predestinazione' che tuttavia è un altro argomento e ci porterebbe lontano . Spero di esserti stato di aiuto. Un saluto. :-)

@@carmelopacione2185 , molto chiaro e approfondito. Ti ringrazio.

Ne ha anch'essi chi? Studi l'italiano, è meglio

Ottimo contributo, molto chiaro ed essenziale!

@@russosiculo grazie