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La battaglia di Eylau fu uno degli scontri più sanguinosi delle guerre napoleoniche, combattuta l'8 febbraio 1807 presso Eylau, nell'attuale regione russa di Kaliningrad. La battaglia ebbe esito incerto e sia Napoleone sia i russi vantarono la vittoria.
La giornata è grigia e fredda. Durante lo scontro si alzerà anche una violenta bufera di neve. I russi sono schierati tra i villaggi di Serpallen e Schmoditten, in un totale di 50.000 uomini. Se tutto andrà come previsto, a queste già enormi forze dovranno aggiungersi i rinforzi prussiani da sud. I francesi sono invece schierati presso Eylau.
I russi iniziano a martellare i francesi con le loro batterie, ancora più consistenti di quelle napoleoniche. Il Maresciallo Davout cerca di avanzare verso Serpallen, ma contro di lui si muove una violenta tempesta di neve. Ripiegando in disordine, si trova nel mezzo dello schieramento russo, esposto alla mitraglia dei cannoni avversari. Attaccato ad oltranza, Davout rimane ferito durante un attacco della cavalleria russa e perde 5.200 uomini in venti minuti. I cavalieri russi, galvanizzati dal successo, avanzano fino al cimitero di Eylau.
Alle dodici un tutto e per tutto: Napoleone, per evitare il disastro, ordina la carica della cavalleria di Gioacchino Murat: sono ottanta squadroni dei migliori corazzieri, migliaia di cavalli: è la più grande carica di cavalleria delle guerre napoleoniche. I russi, vistisi arrivare addosso quella muraglia di uomini e cavalli, sono notevolmente impressionati, subendo numerose perdite.
Anche la Guardia imperiale avanza per risolvere lo scontro: è la prima volta che Napoleone si vede costretto ad utilizzarla. La sua avanzata ferma la carica dei russi verso il cimitero di Eylau mentre Davout, contemporaneamente, riesce a sfuggire all'accerchiamento russo ma, avanzato verso i centri di Klein-Sausgarten e Kuschitten, viene nuovamente fermato dai russi.
Verso metà pomeriggio arrivano i prussiani. La loro carica elude ogni tentativo di fermarli da parte di Ney, e riesce a raggiungere Eylau.
Alle 21.30, presso il centro di Althoff, contro l'ala destra russa giunge Ney, che occupa Schoditten. Il comandante in capo russo Bennigsen, temendo l'arrivo del grosso dei francesi, ordina a questo punto la ritirata, approfittando anche del sopraggiungere del buio. In mano francese rimangono solo alcuni cannoni e bandiere.