Qualcuno ha scritto che ci sono storie che possono essere raccontate, altre che devono esserlo necessariamente, prima che la passione che ne ha accompagnato la nascita le consumi inesorabilmente. Quella che Flavio Giurato racconta è una storia così, ancorata al nome del mercante veneziano più famoso di sempre, di cui l’anno prossimo ricorrerà il novecentesimo anniversario dalla morte: Marco Polo (1254-1324).
Come un vero viaggio, anche il lavoro di Flavio Giurato si sviluppa lungo direttrici inedite, che gettano sguardi e si nutrono di suggestioni differenti: musica, letteratura, storie d’archivio. Singolare e significante, la figura dell’avventuriero assume così nella produzione artistica di Giurato la forma poliedrica e simbolica di ripetute ripartenze. Dall’album Marco Polo - che mescola sensibilità contemporanee, note intime, fascinazione per il viaggio - a Nuovo Marco Polo, il volume edito da Tic Edizioni, Marco Polo è dunque il pretesto per un progetto artistico articolato, che segue il filo intimo della ricerca dell’artista. Un viaggio speciale tra storia, melodia, parola, che trova nelle storie d’archivio un terreno d’elezione.