“27 luglio, prima sessione di allenamento con la mia nuova squadra. Mi impressiona l’intensità fisica sprigionata in campo. La temperatura è rovente. Come al solito, do il massimo. Sono motivato e galvanizzato dall’energia che emanano l’allenatore e i suoi assistenti. Quattro giorni dopo incontriamo il Nizza a casa loro per la terza amichevole della stagione. Per me sarà la prima, dal momento che sono arrivato più tardi per via degli Europei, salgo quindi sul treno già in corsa. L’allenatore mi fa scendere in campo, e non appena tocco palla segno. Il mio primo goal al Milan! Sono entusiasta!” (da “Crederci, sempre”, Olivier Giroud - Baldini+Castoldi).
Un’amichevole estiva come tante. Ma c’era una piccola parte di noi che sentiva che quella sarebbe stata pagina 1 di una storia importante. E quanto lo è stata! Hai frantumato un incantesimo quasi decennale restituendo il perduto prestigio alla maglia n. 9 🔴⚫️. Un curriculum già colmo di successi non ti ha impedito di cimentarti in questa avventura con la fame, l’entusiasmo e l’umiltà di un esordiente. Ci hai messo veramente poco per farti amare, da tutti. Hai onorato i nostri colori, sentendo l’enorme responsabilità di portarli addosso, e ora c’è impresso anche il tuo nome nella nostra gloriosa storia.
Sei appena andato via, ma ci manchi già tantissimo.
Il prossimo n.9 dovrà farsi carico di un’eredità tanto impegnativa quanto prestigiosa: l’auspicio è che possa proseguire in direzione dell’onore che tu a quella maglia hai restituito.
La carriera e la vita ti riservino ancora tante pagine stupende.
È ciò che meriti, Olivier.
Grazie, di tutto! 🇫🇷❤️🖤
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