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"ho incominciato ad uscire fumandomi le canne" TOP

Marco ci tenevo a farti sapere che le interviste mi sono state di aiuto.

Che bella risata contagiosa che ha questo ragazzo! Bellissima intervista, grazie di esserti raccontato Mirko!

A parer mio lui non è stato un hikikomori. Ha avuto diverse problematiche a relazionarsi ma niente di grave, nel senso che comunque andava a scuola, durante il suo "periodo di isolamento", usciva spesso con una ragazza. Penso che lui soffrisse di ansia sociale ma non è stato un hikikomori

Simpaticissimo e un ragazzo visibilmente di cuore, una bellissima persona! Personalmente credo sia l'intervista più bella, perché sono state trattate problematiche che affliggono la maggior parte dei giovani, il tutto condito da un'atmosfera positiva data dalla prospettiva di una persona che ha superato gran parte di questi disagi. Ovviamente non sto sminuendo gli interventi degli altri ragazzi/e, preciso onde evitare commenti di questo tipo.

Beato te che hai molti amici.. Ti invidio molto. Io gli unici amici che ho sono l'Ansia e la Depressione. E' un loop infinito, non ne esco più. Ho bisogno di parlarne con qualcuno, sta solitudine mi sta uccidendo. Se ne avete voglia, anche solo di farmi compagnia, lasciate un commento, che magari ci mettiamo in contatto da qualche parte.

Ma quanto è bello e dolce questo ragazzooooo

Marco vorrei farti notare una cosa. Questo ragazzo ha parlato di gioco di ruolo su facebook. Ricordo un'altra delle persone che hai portato nei video che giocava a World of Warcraft. Io gioco a giochi di ruolo (sia videoludici che cartacei) da praticamente tutta la vita e posso dirti che dietro lo scopo di intrattenimento nascondono una porta verso la psiche delle persone incredibilmente efficace. Dungeons & Dragons, ad esempio (non penso di doverti spiegare cosa sia) credo sia addirittura nato da quello che inizialmente era un protocollo terapeutico per psicanalizzare la gente. Io non sono uno psicologo, ma osservo molto le persone e ho notato che tutti i giochi di ruolo in chiave fantasy del mondo hanno in comune degli archetipi: il mago, il guerriero, il ladro ecc. Più il gioco ti permette di aggiungere sfumature e limare il tuo personaggio, più margine di manovra ti ritrovi per esprimerti. Allo stesso tempo, maggiore è la comprensione del "soggetto" di quesi archetipi, più il personaggio creato "indossa" i tratti del creatore, quindi è meno a caso. Dato che esistono già movimenti in italia che vogliono portare il gioco di ruolo come mezzo di intrattenimento/dialogo/terapia nelle scuole, perchè non approfondisci questo tema? Nasconde davvero molte potenzialità. Ti seguo sempre. Magari un domani troverò una motivazione che mi spinga a contattare l'associazione che hai creato, dato che anch'io posso a mani basse dire di rientrare nella categoria dei reclusi volontari. Ma per ora mi limito a usufruire delle informazioni che dai e seguirti, e mi va bene. Continua così, un abbraccio

Sempre molto interessanti queste interviste. Avevo commentato un video precedente dicendo che montaggio e audio erano pessimi, ma sono migliorati entrambe moltissimo, bravo Marco.

Che carini che siete quando ridete! Adorabili. 💚💛💚 Video interessante come sempre. Ottimo lavoro!

Sinceramente penso che non sia giusto che le persone tornino a volerti bene solo perchè adesso ti sei "normalizzato" , io penso che chi ti vuole bene davvero non smette di volertene mai. Una volta mi hanno detto che questo tipo di situazioni ci aiutano a capire davvero chi abbiamo attorno, non lo vedi quando tutto va bene, ma proprio quando tutto va male...

Grazie Mirko! Grande! 🌞😊

io ho sempre passato le mie estati a casa, litigando con sorella e madre . Anche durante i mesi scolastici andavo a scuola e tornavo a casa chiudendomi completamente non avevo nessuno stimolo, nessun attività, non facevo altro che lamentarmi di voler andar via, senza riuscire a concretizzare la mia volontà di azione . . L'unica amica che frequentavo era una presa in giro

mi aspetto un video super interessante come al solito,like d'obbligo!

Che bella intervista ❤️ È importante perché può far capire a chi ora è hikikomori che si può tranquillamente superare questa condizione. E dimostra anche che esistono tantissime forme di disagio sociale, perché ognuno reagisce alle difficoltà a modo proprio, chi isolandosi completamente, chi invece ha paura degli altri ma continua per dovere la vita scolastica e limita quella relazionale, chi invece avverte un male di vivere ma è considerato “””normale””” perché non reagisce in modi antisociali ma ha comunque all’interno questo forte disagio... Ma la cosa che accomuna tutti è che si può superare, questo va sottolineato mille volte. Proprio su quest’ultima cosa vorrei aprire uno spunto di riflessione, anche a Marco, una cosa spesso trascurata che invece secondo me è importantissima: l’esercizio. Spesso si vedono il disagio sociale o l’isolamento sociale come situazioni presenti o assenti (“Sono hikikomori”, “Non sono bravo a socializzare”, “Sono rimasto indietro”, “Ho queste paure” ecc...). Ma la crescita personale ci insegna che questi sono status passeggeri, che si superano affrontandoli. È un po’ come me, che sono musicista, come se mi fossi lamentato di non saper suonare la chitarra prima ancora di cominciare ad imparare. Il cervello ha paura di ciò che non conosce, l’amigdala è responsabile di questo fenomeno, perciò se un hikikomori non ha mai vissuto determinate situazioni e non è abituato a viverle, è chiaro che ne avrà paura, ma è proprio qui che secondo me bisognerebbe migliorarsi, attraverso l’esercizio che corrisponde semplicemente a fare piccole esperienze, primi passi, in determinate situazioni per conoscerle, comprenderle, e non averne più paura. Dove sta scritto che un hikikomori per uscirne deve subito buttarsi nella società come tutti gli altri? Secondo me anche solo iniziare 1 ora al giorno ad uscire, magari come il ragazzo “andare al parchetto”, scambiare due chiacchiere con una persona di cui ci si fida, andare al bar a prendersi un caffè, chiedere l’ora ad uno sconosciuto, fare cose semplici che non causano pressioni, e poi man mano andare sempre oltre, 2 ore al giorno, 3 ore al giorno, andare in posti in cui ci si sente più a proprio agio, cominciare a scambiare quattro chiacchiere con sconosciuti, frequentare una palestra... Sono tutte cose che abituano alla società e fanno riprendere piano piano il contatto con il mondo, fanno rendere consapevole l’amigdala che non deve entrare in allarme in queste situazioni. Nardone, lo psicologo, è stato tra i primi a consigliare questo approccio. Secondo me utile in tantissimi contesti diversi (anche non sociali) per superare le proprie paure. Che poi, questo potrebbe servire anche per altre tematiche come l’Incel ecc... Mi farebbe piacere se si trattasse anche di queste cose, per dar modo agli hikikomori di reagire, anche se suppongo Marco non lo faccia per non sostituirsi ad uno psicologo, però secondo me il solito invito a “farsi aiutare da un professionista”, con cui tutti i media liquidano qualsiasi problema, è molto limitativo, alla fine quasi nessuno lo fa.

Grande Mirco 👏👍

Io son di Padova e i Veneziani li riconosciamo subito dall'accento :P grazie, grazie, grazie Mirko per il tuo racconto :)

Che belli entrambi!!!

...aiutare il prossimo per aiutare sé stessi : poi ti accorgi di dare tantissimo e che il prossimo non ne avrà mai abbastanza , un po' il destino delle persone empatiche e che hanno tanto sofferto, prodigarsi per il prossimo tanto da trovarsi svuotato. Spesso , chi si dedica a certe professioni (psicologo , infermiere...) se ne rende conto tardi , che l'unico modo giusto di aiutare il prossimo è quello di rinforzarsi per primi, darsi quello che si vorrebbe dare, e pretendere per sé ciò che con tanto trasporto diamo agli altri. Professioni nobili ma a doppio taglio, su cui riflettere bene prima di iniziare, affinché non si rivelino come flussi d'acqua senza guarnizioni , dove si disperdono enormi quantità di energie per raccogliere briciole pagate carissime, che ci terranno sempre affamati ed in ultimo i più bisognosi.

Con tutti rispetto, questo non è mai stato un hikikomori, ma solo un ragazzo un po' introverso

Questa intervista ha molti momenti altamente ironici. Forse è vero lo stereotipo secondo il quale chi si isola lo fa perché è più intelligente e sensibile della media delle persone.

Ci vuole un po' di rassicurazione e speranza da chi ne è uscito, una dimostrazione che non è impossibile. Per alcuni uscire da un loop di abitudini reiterate e che si alimentano è una prospettiva irrealizzabile, da tanto che si può sprofondare in quella routine, però altre volte può avvenire un salto di qualità improvviso, quando i tempi sono maturi, non è certo programmabile, forse ci vuole uno stato interiore favorevole all'uscita, in tutti i sensi, dai muri costruiti tra se stessi e gli altri, e i muri veri che ne sono solo immagine.

Percepisco attraverso lo schermo la tensione sessuale no jokes

Diciamo che in questo video mi ci rispecchio: sono un bel ragazzo, almeno a parer mio, sono stato bullizzato perché ero timido, gentile, e bambino e quindi un bersaglio facile. Infatti oggi mi ritrovo senza amici, pero io so da cosa e dipeso tutto ciò, da me stesso.Io sono diverso dalla maggior parte dei miei coetanei ad esempio io passerei pomeriggi a discutere di argomenti molto seri sulla società odierna, ho una visione delle cose diversa, diciamo sono un mini adulto e, per mia sfiga, nella mia vita non ho incontrato persone come me.

È troppo simpatico

Ah! Questa l'ho già sentita. Anche io ero una role-player. Ho passato diversi anni con uno stile di vita simile a quello di un hikikomori, anche se non mi definirei tale. Andavo a scuola (perché obbligata, altrimenti avrei mollato più che volentieri), poi appena tornata mi mettevo al pc e ci rimanevo fino alle 2 di notte (ovviamente ruolavo, o frequentavo i forum online). La mia era una vita da zombie, se mia madre mi sequestrava il computer impazzivo. In quegli anni il mio unico contatto nel mondo reale era la mia ragazza. Tolleravo solo lei, e ci vedevamo solo il sabato, a casa mia. La sera lei se ne andava ed usciva con i suoi amici, io non osavo mettere piede fuori casa. In seguito mi sono unita ad un gruppo nel tentativo di sembrare normale, ma se all'inizio un po' mi ha aiutata, poi ho iniziato a detestare tutti. Uscire era un peso, non ne capivo l'importanza, mi sembrava tutto inutile. Mentre per gli altri era un momento di gioia e di svago, per me era un peso enorme, era una sorta di "dovere" che avevo nei confronti dei miei genitori e della società o qualcosa di simile. Penso di esserne uscita veramente solo all'università, dove il vantaggio è che puoi fare amicizia con chi ti pare, non sei obbligato a stare in una classe ristretta che ti bullizza tutto il tempo.

Questo ragazzo mi assomiglia tantissimo,forse anche per me c'è sperenza.

Spero che si sia diplomato con un bel voto ❤

Comunque anche questo è bello. Cioè opinione impopolare ma è interessante come il 90% della gente che visto/conosciuto che ha o ha avuto problemi di isolamento sociale ecc sia gente spesso di bell’aspetto.

Giocare a lol distrugge le vite ahahhaahah xd

mirko sei bellissimo ♡

♥️💚💙❤️💜💚💙

che bel ragazzo lui

E se io avessi vissuto un isolamento forzato e PROMOSSO dalla famiglia, vi posso essere d'aiuto? Non è proprio hikikomori perchè io VOLEVO uscire ma il modo di vivere era uguale

Anch'io ho 19 anni e mi sono isolata per tutta l'adolescenza. Ormai non vedo più la luce infondo al tunnel, è troppo tardi per cambiare. Non saprei nemmeno come fare. E questa quarantena sta peggiorando la situazione...

hey hey aspettate...mi state dicendo che la gente non pensa ogni giorno che UNA delle possibilità per smetterla di affannarsi sarebbe quella di farla finita? O.o Anche io ho sempre creduto che fosse qualcosa di normale pensare al suicidio, cioè, è una delle possibilità, come si fa a non vagliarla?

Qualcuno sa se lo posso trovare su qualche social ?

Oh mio dio il gruppo di Evbb. Che macello. Tutti in pratica cercavano un compagno/a su quel gruppo, perlomeno è l'impressione che ne ho ora lol

Ditino al parchetto

Con tutto il rispetto, questo non è un hikikomori. È una persona riservata, che in passato si è trovata a sentirsi particolarmente fragile. Ma non c'è nulla di patologico in questa persona.

Quindi si può essere hikikomori anche se si va a scuola ma si resta tutto il giorno a casa?

ma cosa cè di male a stare da soli isolati per i fatti propri ?? io nn esco quasi mai ma nn mi sento ne un disadattato ne un hikikomori ...mi piace soolo stare da solo rispetto ad uscire con persone schiave di questo sistema con la maschera come diceva Pirandello..

All'inizio del video, mi sembra un ragazzo normalissimo.

nick dell'uomo su lol? x duoque

Ma è bello...

Ke bellino sei Mirco!?

Buone le cannette

Mi ricorda quello che passavo io: terribili estati da ragazzino a casa dei miei a Ischia,dove tutti credono ci si possa divertire. In realtà non esiste un posto specifico dove stare bene se non si lega con gli altri: tutto parte da noi. Innanzitutto casa mia era un ambiente assolutamente bigotto e privo di vita, fuori era un ambiente solo caotico senza riscontri positivi per me. Ho trovato me stesso invece in montagna con tantissimi amici con cui andavamo il sabato a mangiare fuori in allegria e a divertirci. Questo per dire che non esistono né luoghi né persone che ci fanno stare bene in senso assoluto né esistono ricette specifiche ma tutto va collegato alla nostra storia intima personale e al nostro carattere.

Ma l orecchino non si metteva sinistra

IO ABITO IN UN PAESINO DI 1000 ABITANTI DP

Sono padovano e confermo che l'accento veneto non si sente

Tilly Boons - John Princekin Sparatevi sta traccia ! 💣💣💣

Quindi un asceta è un hikikomori? Ovviamente è umorismo, solo non è un fenomeno nuovo, certamente è derivante dal benessere e dalla possibilità di non fare nulla, di anziani soli in casa l'Italia ne è sempre stata piena lo sono anche loro?

Per me il pensiero suicida è plausibile

TUTTI A GUARDARE CARTONI ANIMATI NESSUNO CHE LO è DIVENTATO STUDIANDO BUISSNESS ONLINE...CHE SCHIFO

Ok chiamiamoli pure hikkikomori. La parola comunque c' era gia`: solitudine.

Perché cambiare se si sta bene.

Forse è gay? 😘