Pensaci Giacomino (1986)

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spadarsoft L'Antico

spadarsoft L'Antico

9 жыл бұрын

Rappresentata per la prima volta nel 1916, questa commedia di Luigi Pirandello è una delle più umane del suo vasto repertorio. “Un lavoro audacissimo”. Così Pirandello descrive al figlio Pensaci, Giacomino!, la commedia scritta per Angelo Musco, che ci fa divertire nel guardare da vicino legami familiari paradossali e tumultuose relazioni con un perbenismo di facciata. Audacissimo è infatti l’intreccio che fin dalla stesura dell’omonima novella da cui il testo teatrale prende spunto crea scalpore tra i lettori del Corriere della Sera, su cui era stata pubblicata nel 1910: Agostino Toti, vecchio professore di liceo anticonformista ante litteram dichiara la sua intenzione di “vendicarsi” contro il governo - che lo ha costretto a una vita solitaria a causa di uno stipendio da fame - sposando una ragazzina giovanissima che beneficerà a vita della pensione che lo Stato sarà costretto a versarle in quanto sua vedova. Il caso di Lillina, figlia del bidello della sua scuola, messa incinta da Giacomino Delisi, un suo ex alunno, e adesso cacciata di casa dai genitori gli offre la possibilità di realizzare il suo piano. Commedia morale dunque, umoristica ma anche grottesca, con un personaggio che sembra voler affrontare l’ipocrisia del mondo senza la maschera di un ruolo sociale, quello di marito, perché di questo ruolo si libera subito, dichiarando di non volerlo essere. Questa presentata è l'edizione televisiva dello spettacolo teatrale trasmesso su Raitre il 17 gennaio 1986, con la regia teatrale e televisiva di Nello Rossati. Salvo Randone, costretto a lavorare per problemi economici, come è tristemente noto, anche ad età avanzatissima (qui aveva quasi ottant'anni), palesa una certa stanchezza anche se non mancano i consueti brillanti momenti di recitazione. Il grande attore si spegnerà circa cinque anni dopo a Roma il 6 marzo 1991.
Personaggi e interpreti.
Prof. Agostino Toti: Salvo Randone
Il Direttore: Giorgio Gusso
Padre Landolina: Edoardo Borioli
Cinquemani: Alfredo Piano
Marianna: Anna Maria Torniai
Lillina: Sabina Lucovich
Giacomino Delisi: Claudio Capuano
Rosa: Anna Lippi
Nini': Marco Vivio
Rosaria Delisi: Gioietta Gentile
Filomena: Francesca Faccini
Trama:
Il prof. Agostino Toti, settantenne, sposa, per beneficarla, la giovane figlia del bidello della scuola dove insegna; la bella Lillina infatti è stata scacciata dai genitori perchè incinta e impossibilitata a sposare Giacomino, il fidanzato povero, che non può mantenerla. Il professore pur essendo legalmente il marito di Lillina, la considera una figlia, accetta in casa le visite dell’amante Giacomino e si è affezionato al loro figlioletto Ninì come un nonno; allorché inaspettatamente riceve una cospicua eredità, fa assumere dalla banca che custodisce il suo denaro lo stesso Giacomino come impiegato. L’intera situazione è ovviamente causa di scandalo, invidia e malignità nella cittadina di provincia in cui vivono i protagonisti della storia: i genitori di Lillina, per salvare la faccia, rifiutano di frequentare la casa della figlia; il direttore della scuola dove insegna il professore, sollecitato dai genitori degli studenti, gli vorrebbe far dare le dimissioni; Rosaria, la sorella maggiore di Giacomino, pur di allontanarlo dalla scabrosa relazione, lo fa fidanzare con una sua amica e manda il suo confessore, padre Landolina, un prete falso e ipocrita, dal professore per farsi rilasciare un “attestato di innocenza” del fratello per quanto concerne le “dicerie” su di lui e sulla giovane Lillina.... Quando finalmente il vecchio professore capisce che sta per succedere qualcosa di grave alla sua protetta, prende il piccolo Ninì e con quello si reca nella casa della signorina Rosaria e di Giacomino e convince quest’ultimo con la famosa frase “Pensaci, Giacomino! ” a tornare e a restare definitivamente nella sua vera famiglia, quella che lui gli ha regalato, formata da lui stesso, da Lillina e dal figlioletto, con tutti i vantaggi umani, affettivi ed economici che ne derivano, senza curarsi dei pettegolezzi, delle invidie e del perbenismo ipocrita della gente.

Пікірлер: 11
@jherom1
@jherom1 4 жыл бұрын
Salvo Randone, un colosso di attore.
@mariamazza1657
@mariamazza1657 2 жыл бұрын
Dio mio, e la terza volta che guardo questo pezzo e mi commuovo. Nemmeno un ricordo di randone, che so una trasmissione su rai 5, intitolare un teatro....e tanti altri attori che non sto qui a elencare.
@luciadelladonna6150
@luciadelladonna6150 5 жыл бұрын
MI DA SEMPRE GUSTO VEDERE LAVORI IN CUI SI E' AVUTO IL CORAGGIO DI RICORDARE, ILLUSTRANDOLI, CHE RAZZA DI SERPENTI SANNO ESSERE I PRETI.
@mssmmgnn
@mssmmgnn 4 жыл бұрын
Peccato che la frase più velenosa contro di loro sia stata "prudentemente"... EPURATA: "...Crede...!? Che, crede...!? Lei... nemmeno a cristo, crede...!" frase che appunto il professore dice al suddetto prete nel finale.
@agatenatena3098
@agatenatena3098 3 жыл бұрын
@@mssmmgnn veramente non è epurata
@mssmmgnn
@mssmmgnn 4 жыл бұрын
La grandezza di Pirandello, è una dote della quale tutti, credo (non a dio, eh...! E meno ancora ai preti), gli siamo grati. Ma... per chi la possiede, questa non è una dote... forse è addirittura una disgrazia, che avvelena la vita: riuscire a vedere, a leggere, con chiarezza, le disumane incongruenze dei "costumi sociali" del suo tempo (chissà, se vivesse nel nostro, che ne scriverebbe...!) Ma fosse solo questo... no: in più, c'è la solitudine dell'essere i soli, o tra pochissimi, a capire queste cose, essere... "troppo avanti" per poter essere capito dai più; una maledizione terribile, come la "dote" di Cassandra. Tanti grandi, l'hanno avuta... Verga, per restare in ambito letterario. Penso, ad esempio, alla ferocia, al ribrezzo per i suddetti "costumi" che riesce a comunicarci in "Mastro don Gesualdo". Ma, per parlare di vette altrettanto alte, benché in altro ambito, perfino Mozart, che morì povero, e le cui ossa riposano in una fossa comune. L'aquila... vola sola. Grande Randone, del quale ricordo ancora la sua interpretazione, così vera, viscerale, ne " il berretto a sonagli"
@p.g.3419
@p.g.3419 8 жыл бұрын
Conoscevo la novella di Pirandello attraverso la lettura, mi piace molto questa re-interpretazione televisivo - teatrale, magari il finale fosse così diciamo ottimistico, rimane invece sospesa la minaccia ,anche se per giusti fini, del povero e sicuramente superiore professore: "Pensaci Giacomino!".
@mssmmgnn
@mssmmgnn 4 жыл бұрын
Eh, sì... in effetti sn d'accordo con te. La cosa peggiore che mi viene di pensare è che questi riadattamenti siano fatti x scopi "di cassetta", se così si può dire, cioè, per essere diretto e parlare "senza guanti sulla lingua"... immaginati la scena di una compagnia di teatro che va da un impresario proponendogli questa rappresentazione (o altre dello stesso tenore, cambia poco), e l'impresario suddetto che, con birignao simile a quello del prete, spieghi loro che... "vedete che c'è...la roba drammatica oggi non "tira" più... se non mi ci mettete un finale allegro, tutte le sere dopo la "prima" non si riempie nemmeno la prima fila in platea" E loro: "Ma è Pirandello... sarebbe come riscrivere Shakespeare...!" E l'impresario: "...Chi...!? E poi, scusate... sapete, no, che non è il caso, in un momento storico come questo, che - anche in una commedia - qualcuno dica ad un prete... dov'è... 'sta frase qua: 'crede... che crede...!? Lei neanche a cristo, crede...!'; no, no, su... 'sta parte bisogna tagliarla, sennò... trovatevi un altro impresario" Non so se sei d'accordo con me... E dire che gli attori sono bravi, pure... Randone a parte, di cui non serve parlare... sia per Lillina, sia per Giacomino, sia per il prete, gli attori sono bravi, davvero (riguardo al prete, poi... c'è sempre la considerazione che facevo più sopra: anche così "tagliato", e coi doppi guanti sulla lingua... insomma, siamo in italia, protettorato vaticano)
@p.g.3419
@p.g.3419 4 жыл бұрын
@@mssmmgnn Proprio così, sono d'accordissimo!
@nicolo3673
@nicolo3673 Жыл бұрын
_Pensaci, Giacomino_. Commedia in tre atti di Luigi Pirandello Prima rappresentazione (in versione siciliana): 10.07.1916 Tratta dalla novella omonima (in _Novelle per un anno_) (Giusto per mettere i puntini sulle i rispetto a certi commenti scemi qui sotto...)
@marcomicheletti9957
@marcomicheletti9957 6 жыл бұрын
3:36, entra Randone 12:45, 18:35, rientra Randone 38:55, 44:55, arrivano i suoceri
BooM
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Siciliaplay
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