Disco meraviglioso a mio parere. Innanzitutto dal punto di vista musicale, con arrangiamenti, armonie, temi orchestrali e fraseggi pianistici, stupendi, conditi da effetti e suoni ambientali tipici del repertorio watersiano dell’era PF. Sui temi trattati c’è poco da dire, da allora ad oggi quante guerre hanno tragicamente confermato l’attualità di quei testi. E quanti altri narcisi presidenti, ditattoruncoli, Re e potenti avrebbero certamente trovato posto nel “Fletcher Memorial Home”. Quelle di Waters saranno pure ossessioni ma, accidenti se sono sul pezzo! Mi pare da sottolineare anche la grande prova interpretativa di Waters, che in questo disco é, a mio avviso, nel suo momento di grazia. Il resto del gruppo fa, come sempre, tutto ciò che sa fare perfettamente. In particolare Gilmour con quei quattro splendidi assoli (più che sufficienti in un disco) e Mason che non sbaglia un colpo, come suo solito. Insomma, con Amused to Death, i due migliori dischi di Waters, da ascoltare in penombra con un buon Armañac nel bicchiere a scaldare il cuore.

Anche the gunner's dream è un brano incredibile...

Ancora prima che esca il video, vorrei dire che "The final cut" è uno dei miei album preferiti tra quelli dei Pink Floyd. Ogni volta che lo metto, va via liscio come l'olio, non c'è una traccia che preferisco rispetto ad un'altra e devo necessariamente ascoltarlo dall'inizio, altrimenti sento che manca qualcosa. Un saluto.

Esattamente 40 anni fa usciva questo ultimo album con Roger Waters . Un album di protesta su quello che Roger Waters considerava come una polica scandalosa ed inaccettabile. Secondo me un album musicalmente molto originale ed interessante, un album che ricorda molto The Wall come effetti sonori e brani uniti fra di loro. A me sembra davvero un bel album rock degno dei migliori Pink Floyd.

Un album che Ascolto, e dico Ascolto con la A maiuscola, sempre volentieri e ogni volta mi coinvolge fino alle lacrime. Registrato magistralmente e Waters al top per voce e liriche. Grazie sig. Lincetto, come sempre, per la sua competenza, imparzialità e professionalità nell'analisi. Ho apprezzato molto il discorso approfondito sul discorso Olofonia, grazie.

Ancora una volta una bella analisi sull'argomento trattato, da Gilmoriano dico grazie per la nota personale su Waters, finalmente qualcuno che osa toccare una figura quasi sacra.

Capolavoro assoluto di un genio assoluto e tu lo hai descritto e analizzato magistralmente anche se un qualche punto non ne condivido i contenuti.grazie.

Predominio di Waters, che voleva addirittura fosse un triplo ( The Wall) con appunto gran parte del successivo trattato qui. La EMI rifiutò categoricamente per ovvi motivi. Lavoro molto nostalgico e languidamente nevrotico. I contributi di Gilmour, (imbavagliato), sono tra i più belli che possiamo ricordare. Il drumming di Mason potente ed essenziale come sempre. Two Suns on the sunset con batteria suonata da Andy Newmark per motivazioni tecniche di esecuzione , e si sente. Arrangiato maestosamente, orchestrato e cesellato in modo maniacale, offre sensazioni cinematiche in tutti i brani. Wright accompagnato alla porta, però fu ben sostituito. Bisogna dirlo.

Splendida recensione, condivido ogni parola

Nel brano Not now John cantano una frase in italiano: "Scusi, dov'è il bar?" Anche questo nella storia del Pink Floyd. Anzi Roger Waters.

Per me un disco dal fascino incredibile, estremamente suggestivo e struggente...i soli di Gilmour sono da pelle d'oca

Bravo . Molto bella come spiegazione del The final cut . Grazie

Analisi meravigliosa come al Suo solito, Dott. Lincetto. Condivisione totale sui contenuti. Grazie per aver ricordato il lavoro di Zuccarellil e dei retroscena di questo disco. Purtroppo è l’unico album dei “PF” di cui posseggo il vinile della primissima edizione ma non ho sentito il bisogno di comprare il CD che per questioni di praticità hanno sostituito e integrato la mia collezione di musica. Per quanto bello possa risultare ad altri, non incontra i miei gusti, come invece li incontrano i Suoi video. Grazie ancora di tutto.

Bella recensione, come sempre, che mi spinge ad un attenta riscoperta dell'album in questione.

La sostanza non cambia è un disco straordinario

Devo dirti grazie . Oggi ho riascoltato il CD seguendo la musica e i testi delle canzoni. Ebbene grazie a te ho sentito un nuovo disco. Grazie per la tua recensione.

Tra gli album di "Rogers Waters" il mio preferito...

È un album molto espressivo e tremendamente cupo. Uno dei miei preferiti.

Meraviglioso il brano scelto da Lincetto per commentare il disco. Direi che è perfettamente in linea con la recensione, intellettualmente molto onesta, e con il disco stesso. Io ho comperato il vinile nel 1983 e lo ho affiancato al CD a inizio anni '90 quando mi sono comperato il lettore. Ho quindi deciso di tirare fuori il CD per i 40 anni, come avevo fatto con TDSOTM qualche giorno prima per il suo cinquantennale. Emozioni per i ricordi legati al tempo, ma il riascolto lo farò su CD. Per entrambi

Grazie Marco per questa bellissima recensione di quello che é uno dei dischi più sottovalutati dei Floyd, assolutamente unico per quanto riguarda i testi e la forma musicale. Anch'io ho dovuto ascoltarlo diverse volte e in diverse modalità per comprenderlo prima e apprezzarlo poi (ora é uno dei miei preferiti!). Aspetto con ansia la recensione di Selling England by the Pound!

Il brano finale è fantastico. ♥

The final cut è uno di quei dischi che piace o non piace . Apprezzo moltissimo le analisi e le recensioni di Marco Lincetto sempre esaustive , che mi hanno colmato molte lacune . L' apprezzo anche questa volta ma io non riesco a farmelo piacere . Forse tra un po' ,riascoltandolo .

Concordo pienamente!

Grazie della sua bellissima recensione. Per ascoltare gli effetti oleofonici del disco occorre ascoltarlo in vinile o è possibile anche in altri modi? Grazie mille!

Caro Marco, sarebbe davvero magnifico sentire una sua recensione di Amused to death, capolavoro, a mio avviso, troppo poco celebrato di Waters, impreziosito da un Jeff Beck al top della sua vena chitarristica.

la farà una recensione su un disco dei queen? sarei curoso di sentire una sua analisi,grazie.

Ogni cosa riguardante i Pink Floyd è interessante, ma il brano a commento è molto bello!

Risultato di questo video: Vado a comprare il vinile 😂 Avevo la cassetta, tanti tanti anni fa. Grazie per queste perle di cultura musicale 😊

Gunner's s Dreams top tra i top. Con la title track mi riduce regolarmente uno straccio. Album introspettivo come pochi.musicalmente la prosecuzione di athe Wall.

L'ho ascoltato molto, da quando è uscito fino al giorno prima di questo video. Dapprima ho apprezzato la voce di Roger, la musica e le atmosfere, poi, man mano che prendevo dimestichezza con la lingua inglese ho capito i testi e l'ho apprezzato ancora di più. E' vero non sono i pink floyd, non c'è psichedelia, ed il talento asserve alla comunicazione, piuttosto che essere il protagonista. E per me questo lo rende eccelso.

Oggi album attualissimo.

Secondo me disco bellissimo,sottovalutato e che và rivalutato.

Anche se io, per quanto riguarda gli anni Ottanta, sono più legato a "A Momentary Lapse of Reason" per una serie di motivazioni personali (e anche perché ritengo molta critica su quel disco ingiusta) devo riconoscere che qui siamo al cospetto di un grande disco, ingiustamente trascurato. Appena sotto i massimi capolavori del gruppo e secondo me opera irrinunciabile. Sicuramente, nel contempo, il miglior "album solista" di Waters. Tn tutti i casi uno dei più bei dischi "pacifisti" mai realizzati. Molte le curiosità attorno a tale album, in particolare il suo legame con The Wall attraverso la figura dell'Insegnante, personaggio minore nel contesto dell'album del Muro, che qui diventa centrale e che scopriamo essere un reduce di guerra, la cui vicenda personale si intreccia con la cronaca di quel momento (la guerra delle Falklands, scintilla creativa dell'album) e con gli spettri futuri (l'olocausto nucleare, immortalato magistralmente nella conclusiva "Two Suns in the Sunset", tra le migliori prove del disco). Proprio lo spettro del nucleare, che sembrava un'argomentazione superata e legata strettamente a quel periodo, è tornato tristemente d'attualità, dimostrando quanto rilevante sia ancora questo album, e quanto i capolavori non invecchino mai realmente. Altra curiosità che mi ha sempre divertito, la fatidica frase: "Scusi, dov'è il bar?" pronunciata in italiano, per due volte nel corso del disco. Molte le interpretazioni possibili; quella che io diedi al tempo, forse con una eccessiva sovralettura, in una lunga recensione che scrissi per un forum di musica rock di cui ero collaboratore (oggi purtroppo non più disponibile) era quella di una critica sarcastica al colonialismo inglese, in cui un personaggio si rivolge all'altro in varie lingue tra cui appunto l'italiano, ma ottiene finalmente risposta solo quando passa a esprimersi nella lingua di Albione. E poi dentro questo disco, oltre agli spettri e alla follia visionaria di Waters (vogliamo parlare del Fletcher Memorial?) abbiamo tutta la professionalità di due grandi musicisti come Gilmour, che dà il suo meglio pur nel limitato spazio a disposizione e non condividendo il progetto, e Mason, che come di consueto cura la parte tecnica dei vari effetti "ambientali", ormai una costante dei Floyd. Disco in olofonia, all'epoca l'ultima frontiera dell'esperienza musicale. Insomma, album tormentato ma curato nei dettagli. Chiave per comprendere quella specifica fase del gruppo. Diverso da ogni altro prodotto della band e come tale non può essere tralasciato. Cinque stelle su cinque.

Alla fine è un album che va visto come un film da ascoltare dal inizio alla fine. Oltretutto secondo me 40 dopo va anche visto come una pagina di storia per i temi che tratta a prescindere dalle nostre opinioni a tale riguardo e a prescindere dalle opinioni e dalle idee dello stesso Roger Waters. Oltretutto io ho una singolare edizione CD più DVD dove nel DVD ci sta il cortometraggio composto da 4 video clip che su video cassetta si chiama the final cut video EP .

Quando uscì questo CD mi trovavo a Milano,quando da Buscemi Dischi vuotai le tasche e presi la versione Sony Made in Japan ( 35.000 Lire )

Egregio e stimato Lincetto . Mi permetta di non concordare con la sua opinione di inizio video. Dire che non è un disco dei Pink Floyd perchè parole e musiche sono firmate da R. Waters è come dire che il 90% (o forse più) dei brani dei Beatles che sono firmati solamente da Lennon e McCartney non possiamo considerarli dischi dei Beatles. Mi sembra un poco esagerato. Cmq grazie per le sue recensioni che aspetto sempre con interesse.

nella versione del 2011 è presente un brano in più proveniente dal film "the Wall". Bella recensione,vorrei sottolineare,l' incredibile perfomance vocale di R.Waters, la migliore mai eseguita, nella sua straordinaria carriera .

Album bellissimo. Non mi piace solo not now john. Avrebbe dovuto essere il suo primo album solista anche formalmente.

Nel frattempo però credo che anche Gilmour e Wright fossero impegnati in progetti solistici. Mi mette però tanta tristezza la consapevolezza di quanto il buon Waters si distacchi dai Floyd con non troppa gentilezza.

sicuramente Waters non è una persona facile...sicuramente un genio nel suo genere e deve essere stato molto difficile lavorarci assieme come gruppo Pink Floyd... the final cut resta il suo taglio finale al gruppo e nel bene e nel male i Pink Floyd dopo questo disco non saranno mai piu' gli stessi...mai piu'.... peccato

Ogni tanto qualcuno si alza e decide cos'è rock e cosa no. Sulla stessa linea, anche il 75% dell'album "Wish You Were Here" non lo sarebbe. Per il resto, concordo su tutto. Menzione di disonore per le edizioni più recenti del CD, a causa dell'inspiegabile interpolazione di "Where The Tigers Broke Free" tra "One Of The Few" e "The Hero's Return", queste ultime inseparabili per tonalità e per contrasto dinamico nell'economia della narrazione.

Il padre di Roger Waters,Eric Fletcher Waters ,non e' seppellito da nessuna parte,perche' il suo corpo non e' stato mai trovato. C'e' il suo nome al Cimitero Inglese di Cassino,e un monumento piu recente ad Aprilia,dove,secondo un vecchio testimone,e' stato disintegrato il corpo di Eric Fletcher Waters. Questo ultimo monumento e' stato inaugurato alla presenza di Roger Waters,qualche anno fa.

Personalmente non ho mai capito perché Waters abbia scelto di pubblicare questo lavoro come Pink Floyd anzichè come suo lavoro solista. Capisco il suo dramma, dato che anche suo nonno è morto da soldato durante il primo conflitto, ma questo non giustifica il suo delirio di onnipotenza nei confronti degli altri tre membri.

Amo questo disco. Ma forse proprio perche e sottoscritto da water

Mitica Thatcher???

Un disco di una pesantezza immane. Ovviamente di grande enorme classe, ma un macigno..immane.

A me non piace per nulla, lo considero il peggiore dal punto di vista musicale. Waters troppo egocentrico si autoesclude credendo di lasciare al palo gli altri tre. Beh, il tempo ha detto che si era sbagliato alla grande.

Bruttino alquanto

Non si può sentire... è un disco che fa schifo secondo me!

Uno dei peggiori album dei Pink Floyd se non il peggiore! Basta metterlo vicino a The Wall e The dark side of de moon per rendersene conto. Dico Pink Floyd fino a quando c'era Waters. Poi decente The division bell dove si nota la mancanza della creatività di Waters.

Infatti anche sul disco è scritto "di Roger Waters-suonato dai Pink Floyd". Tra l'altro mediocre. Molti estratti dai tagli di "The wall". L'assenza dell'anima dei Pink Floyd, Richard Wright, cacciato in pieno delirio di onnipotenza da Waters. Proprio l'assenza di Wright ne fa un disco "incompleto", per quanto riguarda il suono floydiano. La successiva introduzione di "When the tigers broke free" rende ancora più uno scarto, mal riuscito, di The Wall. Waters ha scritto "Amuzed to death", forse l'unico disco di rilievo della sua carriera. The final cut rimarrà un non disco, salvato proprio dagli interventi di Mason e Gilmour. Waters da sempre stonato propende per il parlato. L'olofonia, sperimentata qui,come il QSound di Pulse. Buoni risultati ovviamente in rapporto all'impianto utilizzato per l'ascolto.

Amused To Death e Is This The Life We Really Want? Due capolavori assoluti

Caro Marco, si può considerare il sistema di Zuccarelli un antesignano del Qsound, con cui venne registrato Amused to Death dello stesso Waters?

Waters eroe assoluto

The final cut e' mooolto più bello di the wall, peccato che lo squallore di mentalità di water non li ha fatti diventare il miglior gruppo di tutti i gruppi e di tutti i tempi.

1)the final cut è meraviglioso molto più di the wall. 2)Roger Waters qualunque cosa abbia fatto artisticamente rimane il peggior personaggio musicale di tutti i tempi e di tutti i generi musicali. 3)i Pink Floyd sono il mio gruppo preferito finché vita non mi separi. 4)io non andrei a vedere mai un concerto di un personaggio(Waters) che ha rovinato la longevità del mio gruppo preferito, ed in più ha costruito il suo personaggio sempre contro la e le guerre (avendo perso suo padre pure in Italia) e poi da persona squallida è stato lui a fare la guerra in un gruppo musicale che è l'unico posto dove dovrebbero accomunarsi solo pace e amore(perché è musica), cose che waters forse non conosce essendo un grande artista ma allo stesso tempo un grandissimo pagliaccio come persona.

Il peggior disco dei Pink Floyd ormai Waters era agli sgoccioli della sua creatività.Manca la bella musica di tutti i componenti specialmente non ci sono assoli di Gilmour come ai vecchi tempi.Per mio parere Waters cominciava ad essere paranoico per questo ha portato la band allo scioglimento

Quando uscì lo adoravo , strada facendo lo trovo troppo personale e a tratti presuntuoso ....della serie , ho le redini in mano del gruppo e faccio quello che mi pare. Devo ricordare a Rroger che non è l unico ad aver perso il padre in guerra e ritengo.anche che su questo suo personalissimo dramma ci ha ricamato non poco , al limite della nausea. Le sue posizioni politiche sono contradditorie come lui , soprattutto in questa guerra tra Russia e Ucraina. Se non ci fosse stato un apporto di David , musicalmente parlando , sarebbe un macigno inascoltabile. Mason ha dato , come sempre , un suo apporto ineccepibile. Il tuo commento è molto interessante e molto realistico .......condivido in toto , ma non lo considero un disco dei Pink Floyd , lontano anni luce dai fasti di Meddle , tanto per fare un esempio , dove tutti e quattro i membri sono in uno stato di grazia e che ti fanno capire il vero marchio dei Floyd.......un sound che ti entra nella pelle e nel cervello.