Quali argomenti, e perché?

@@andreaaraf6408 Mi è sembrato che l'atteggiamento di Pollo fosse un atteggiamento completamente arroccato sulla posizione accademica, in cui il rapporto con la filosofia non accademica (in questo caso la popfilosofia) è un rapporto dicotomico e di esclusione reciproca. In particolare la sua accettazione della distinzione cultura alta/bassa (e ovviamente quando si fa questa distinzione si è sempre nella cultura alta) mostra perfettamente quello che intendo. Va bene per esempio parlare di cinema in filosofia, purché però siano classici. E che cosa sono i classici? I film accettati dalla "comunità scientifica x" come tali. È la posizione conservatrice dell'accademia classica: prima il gruppo (la coesione della comunità), poi il discorso (la cosa in questione). Dal mio punto di vista questa posizione è problematica per quanto riguarda specificamente la filosofia. La mia critica riguarda la sua posizione sulla popsofia come cultura non accademica, nel merito poi di quella che è la popsofia sono perlopiù d'accordo con Pollo, anche se per ragioni diverse. Non vorrei dilungarmi troppo questo, dico solo che reputo infinitamente meglio leggere Adorno e Benjamin, piuttosto che la Ercoli e Regazzoni.

Non ho avuto quest'impressione. Non mi sembra cioè che Pollo abbia posto dei discrimini rispetto agli oggetti possibili del discorso filosofico. Quando ha sostenuto la distinzione cultura alta/bassa, non mi è sembrato che dicesse "in filosofia si può parlare di Hitchcock, di Squid Games invece no". Pollo pone cioè un discrimine tra opere artistiche di alto e di basso livello, senza che a ciò corrisponda un criterio di selezione per il discorso filosofico. Magari poi mi sbaglio, e Pollo direbbe che, in qualsiasi modo lo si faccia, occuparsi di un oggetto "basso" è filosoficamente squalificante. Su questo naturalmente non sarei d'accordo. (Su un qualche tipo di discrimine tra opere artistiche alte e basse, tendo ad essere d'accordo con Pollo, anche se naturalmente è problematico delinearlo nettamente, e probabilmente impossibile. Tuttavia mi sembra bene assumere che tale discrimine esista, anche senza la pretesa di poterlo applicare in TUTTI i casi. Altrimenti si finisce per mettere Mozart e Tokyo Hotel sullo stesso piano). Non mi è sembrato insomma che Pollo criticasse la pop filosofia italiana rispetto ai suoi oggetti di studio né in quanto non-accademica. Mi sembra dica semplicemente che non è filosofia a partire da specifiche considerazioni di merito e di metodo (feticizzazione dell'oggetto, mancanza di distacco ecc). Secondo me la dicotomia netta tra filosofia accademica e filosofia non accademica, e un'aprioristica valutazione positiva della prima o della seconda, serpeggia molto più tra alcuni pop filosofi, vedi Regazzoni da te citato, il quale sembra spesso dipingere un quadro bianco e nero, secondo il quale è possibile fare filosofia solo all'esterno dell'accademia.

​@@andreaaraf6408 Uno dei problemi della distinzione della cultura in alta e bassa è l'ambivalenza del termine, che fa riecheggiare in modo vago altre categorie (vero/falso, bene/male, positivo/negativo, autentico/inautentico ecc.) in cui i due termini sono nettamente in opposizione e in cui uno è dalla parte giusta e l'altro dalla parte sbagliata. La distinzione fra Mozart e i Tokio Hotel secondo me è nell'oggetto stesso (cioè, banalmente, nella musica di Mozart e in quella dei Tokio Hotel), non nella loro appartenenza a una cultura alta o bassa. Altrimenti che cosa sono i baffi sulla gioconda di Duchamp? È Duchamp, esponente del dadaismo, è storico, accettato come uno dei massimi esponenti delle prime avanguardie artistiche ecc., ma sono di fatto solo dei baffi su un dipinto non suo, un meme prima del tempo. Il discorso si può facilmente ampliare a tutto il cinema, che è sempre in bilico fra essere arte e non esserlo. Il problema determinante dell'accettazione della distinzione fra cultura alta e bassa secondo me è sta nella posizione soggettiva che si assume accettando questa distinzione, per cui ci sarebbero alcune cose culturalmente elevate, che stanno in alto, mentre altre culturalmente inferiori, che stanno in basso. Diciamo che è la verticalità della metafora che non mi va giù, poiché implica una verticalità nella stessa posizione soggettiva che guarda dall'alto la cultura bassa e sul proprio livello la cultura alta, senza, secondo me, poterlo fare. Per quanto riguarda poi le critiche nel merito che Pollo fa alla popfilosofia mi sembra che abbia ragione per la parte negativa (cioè rispetto a quello che hai elencato tu: feticizzazione, mancanza di distacco come mancanza di critica ecc.), ma non in quella positiva, in particolare per quanto riguarda le riflessioni sulla specializzazione accademica in filosofia. Mi è sembrato che quando Pantaleone ha mosso la critica a un certo tipo di accademismo specializzante, Pollo abbia accettato l'argomento in modo reticente, poiché mi sembra che per lui il "metodo" di lavoro filosofico debba essere un calco di quello scientifico, per cui è la comunità scientifica a dare consistenza al discorso scientifico e non viceversa. Nell'ambito scientifico questo modo di organizzazione del lavoro funziona, ma penso che la traslazione forzata di quest'idea in filosofia sia sbagliata, una sorta di abbaglio dalla durata di secoli. L'idea del metodo filosofico e della comunità filosofica sul modello scientifico sono completamente sbagliate, poiché non c'è un metodo filosofico (non c'è né UN metodo filosofico, né un metodo FILOSOFICO) e non può esserci in filosofia una coesione di gruppo antecedente al discorso, per cui prima si è in un gruppo di filosofi (o accademici ecc.) e poi si fa filosofia. (Dico "mi sembra" quando parlo delle affermazioni di Pollo perché ho visto il video una settimana fa e mi prenderebbe troppo tempo andare a cercare tutti i punti nel video a cui faccio riferimento, oltre al fatto che bisogna tenere in considerazione che si tratta di una chiacchierata informale).

​@@lef_3 Il punto è che la cultura superiore era propria delle corti e delle grandi dimore religiose, che non esistono più per conseguenza del democratismo, e da lì si irradiavano permeando la società. - Oggi ciò non esiste più, e ci si limita al nozionismo da insetti o alla melassa socialitaria massificata. Quelli di Tlon ad es. mescolano con arroganza una tuttologia melensa al fanatismo militante da centro sociale 🙂