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Facciamo chiarezza su alcuni termini relativi agli organi dello Stato che spesso generano confusione e non ci fanno comprendere fino in fondo il funzionamento della politica del nostro Paese.
Partiamo dal fatto che, nella nostra Repubblica, i poteri sono divisi tra vari organi e istituzioni: il potere legislativo, cioè quello di discutere e approvare le leggi, è affidato al Parlamento, il potere esecutivo è affidato al Governo e il potere giudiziario alla magistratura. Il Presidente della Repubblica invece è al di sopra dei tre poteri, rappresenta l'unità del nostro Paese ed è garante della Costituzione.
Il Parlamento, sede della rappresentanza politica e della sovranità popolare, è diviso in Camera dei Deputati e Senato della Repubblica: i parlamentari sono quindi divisi in deputati (630 membri) e senatori (315 membri + un piccolo numero di senatori a vita).
Il Governo è composto dal Presidente del Consiglio e dai Ministri, che gestiscono i principali settori della Pubblica Amministrazione. Il Presidente del Consiglio coordina l'attività dei Ministri e garantisce un orientamento politico unitario, ma non può rimuoverli o cambiarli.
La magistratura infine, potere decisamente slegato dai due precedenti, è composta da tutti quei giudici che devono valutare se le leggi sono state rispettate o violate. Tre gradi di giudizio sono necessari per dichiarare colpevole un cittadino.
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