La Tebaldi aveva una voce dagli armonici spessi e possenti e nella parte di Liù ha dovuto necessariamente smorzarli per le esigenze del personaggio. Quelle che per lei sono note calanti, quindi, sono invece attenuate specie nel registro acuto e a un ascolto meno attento appaiono prive dell'impetuoso sostegno tipico della voce della cantante. Una cosa che forse non si nota spesso è l'imposto di Renata Tebaldi la quale nella fonazione porge la nota con un'emissione basata sulla pronuncia "soave" della vocale. E' sufficiente, per comprenderlo dire la stessa parola per capire cosa s'intenda. Secondo me un canto assolutamente perfetto nella tecnica e personalissimo nell'espressività. Ma poi, quali saranno queste note calanti? Me le segnali per favore, in modo che possa rendermene conto se mi sono sfuggite.

​@@riccardobarreca8066 ci sono alcuni suoni in cui si avverte come un micro portamento, che dà un imprinting di suono non totalmente centrato, anche se poi gli hertz giusti arrivano. Forse è quella maniera gentile, di cui parla lei, di porgere le vocali in modo che non siano taglienti, non saprei. Esempio: il La "date a me AH", il Fa "l'amerai anche TU", il Sib "per non VEderlo più". È una cosa minima, però si sente. Perdonabile? Naturalmente sì. Però, se al posto della Tebaldi ci fosse una cantante vivente, assisteremmo a tutto un esame di armonici, vocali difettose, ecc. Il mio appunto non va alla Tebaldi, ma al fatto che si fanno vari pesi e misure.

@@EmanuelaZucchi In realtà qualunque voce che canti deve necessariamente essere centrata sul timbro, l'altezza e l'intensità della nota, quindi è ovvio che TECNICAMENTE siano fatti appunti e rilievi. Il canto però è un'espressione ARTISTICA e allora certe annotazioni perfezioniste esasperate vanno evitate e per questo se la Tebaldi fosse stata ancora vivente, le critiche di quel genere sarebbero solo la prova della nullità del critico che le esprimesse. Come in effetti è accaduto e accade tuttora e non solo nel canto. In ogni caso, mi scusi, ho riascoltato il brano e non ho trovato difetti né di imposto, né di intonazione e ancor meno di armonico. Il "cantino" delle note, quello stesso dei suoni del pianoforte, non manca mai ed è la riprova di una perfetto suono di risonanza. Quello, per fare un paragone, che manca del tutto alla Netrebko nella stessa aria in elenco poco sopra.

@@riccardobarreca8066 se si mette al piano troverà abbastanza corrispondenza di intonazione, sia perché è una questione di commi, sia perché la frequenza si assesta poco dopo la nascita del suono. Ho riascoltato, la sensazione non cambia: io vado ad orecchio (assoluto). Ora, lei dice che è lana caprina, e che per andare appresso ai commi bisogna essere sordi a tutto il resto. Personalmente, ho già scritto che questa Liù mi commuove. Ma sento quelle inflessioni, dovute a momenti di audacia espressiva e non certo a défaillance tecnica - spero non ci fosse bisogno di dirlo -, e in mezzo a tanta bellezza, qualcosina mi viene a mancare. Non metterei questo qualcosina al primo posto ma, ecco il punto, ascolto la Tebaldi come ascolterei chiunque altro, cioè con la stessa assenza di pregiudizio. La regola è che, invece, i grandi del passato sono trattati come degli idoli e guai a chi li tocca. Tutto è bypassato. Kraus non ha mai suoni striduli, la Fleming non ha mai suoni calanti, Del Monaco non è mai statico, e chi lo dice è una nullità o è matto. Spero di essermi spiegata.

@@EmanuelaZucchi Il problema è interpretativo, non tecnico. Riguardo alla fonazione, come ho già detto, la Tebaldi ha questo suo modo particolare di attacco progressivo, che lei identifica con un micro portamento e che rivela una caratteristica dolcezza, non sempre aderente alla composizione. Il suo canto è preciso nelle caratteristiche musicali di timbro, altezza e intensità (il “cantino” nella nota) quindi esatto nella forma e non è corretto confondere quello che costituisce il suo tipico stile, con una possibile carenza tecnica. Questo stile della Tebaldi può essere sgradito ed è per questo che altre cantanti possono esserle preferite come, d’altra parte, può essere considerata adatta a un certo repertorio piuttosto che a un altro. In ultima analisi, alla fine si arriva sempre al “mi piace/non mi piace” preso a misura di giudizio e quasi sempre questo sconfina in una presunta competenza tecnica, che dovrebbe invece essere propria di veri esperti del ramo. In conclusione, YT è utilissimo per l’ascolto di interpreti e brani musicali sconosciuti, molto meno per il confronto razionale degli ascoltatori che per la tipica psicologia di massa, in genere sono portati a mitizzare tutto ciò che è apparentemente istituzionalizzato. Eh eh, l’ho letto su Internet…..Internet, il nuovo Verbo Incarnato. Forse è un mio difetto essere estremamente scettico ma l’esperienza mi ha dimostrato l’inconsistenza di ogni parere non sperimentato e documentato, così non rimane che il mondo è bello perché è vario e meno male, altrimenti sai che noia! In conclusione, la Tebaldi piace o non piace. E’ brava? Non lo so, sembrerebbe di si….