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In occasione della sua sessantesima video-lezione, DoPP prende in esame una delle figure femminili più affascinanti della storia del pensiero politico e, al tempo stesso, una delle voci più autorevoli del socialismo internazionale, Rosa Luxemburg (1871-1919). Personalità dalle identità plurime - di famiglia ebraica, Rosa nacque in Polonia, fu suddita russa prima e suddita tedesca poi -, donna appassionata della vita e amante della natura nelle sue forme apparentemente più semplici - celeberrimo è, ad esempio, il brano della lettera all’amica Sonja Liebknecht del dicembre 1917, in cui Rosa piange amaramente di fronte allo spettacolo di un soldato tedesco che percuote selvaggiamente un bufalo - l’autrice di "L’accumulazione del capitale" (1913) è soprattutto «una rivoluzionaria senza partito», secondo una definizione molto efficace e pertinente di Hannah Arendt. Mettendo anzitutto a fuoco le ragioni che resero Rosa Luxemburg una figura per molti aspetti imbarazzante sia agli occhi dei socialisti, di cui contestò l’opportunismo politico, sia agli occhi dei comunisti, di cui stigmatizzò le possibili degenerazioni autoritarie, la video-lezione ne ripercorre la riflessione politica a partire da tre nodi teorici fondamentali: a) la ridefinizione del nesso tra riforma e rivoluzione; b) la concettualizzazione del rapporto tra masse e partito; c) la denuncia del rapporto tra capitalismo e imperialismo. A guidarci nel riesame della figura e dell’opera di Rosa Luxemburg è uno dei tre curatori di DoPP, Federico Trocini, storico del pensiero politico e collaboratore scientifico dell’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino.
Donne e Pensiero Politico è un progetto a cura di Cristina Cassina, Giuseppe Sciara, Federico Trocini ed è promosso dall’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino.
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