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San Savino 2024 - Saluto e omelia del Vescovo - Prolusione del Patriarca - Sintesi della giornata -

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Күн бұрын

(ferdinando zorzi) - La solennità di San Savino, vescovo e martire, patrono della città di Ivrea, è stata celebrata solennemente sabato 6 luglio, con un giorno d’anticipo sulla data della memoria liturgica.
A rendere storica la ricorrenza di quest’anno è stata la presenza di Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli, che ha partecipato alla preghiera dell’Ora Terza in Sant’Ulderico e alla Santa Messa, presieduta in Cattedrale dal vescovo Edoardo.
Tra le due funzioni, come da tradizione, l’urna con le reliquie del Santo è stata portata in processione per le vie della città, al suono di inni religiosi proposti dalla banda, su una carrozza trainata da eleganti cavalli, scortata dai priori della festa e dalle autorità civili e militari.
Nel corso dei saluti iniziali, monsignor Cerrato ha ringraziato il Patriarca per la sua partecipazione, ricordando l’accoglienza ricevuta due anni fa a Costantinopoli, occasione in cui nacque l’idea di questa visita che, ha affermato il vescovo, rinnova la gioia che portarono le presenze dei Romani Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, rispettivamente nel 1990 e nel 2009.
La data odierna è stata resa ancora più solenne dalla presenza di altri tre vescovi, monsignor Roberto Farinella di Biella, monsignor Franco Lovignana di Aosta e monsignor Lorenzo Piretto emerito di Smirne e da alcune autorità della Chiesa ortodossa, guidate dall’arcivescovo Policarpo, metropolita d’Italia.
Monsignor Edoardo Cerrato ha presentato a Bartolomeo l’omaggio di tutta la diocesi e della comunità ortodossa qui residente; l’amicizia tra la diocesi di Ivrea e il patriarcato è stata suggellata, in questo giorno, dal dono di una preziosa reliquia di San Gaudenzio, vescovo di Novara ed eporediese di origine.
In una breve ma intensa omelia il vescovo di Ivrea ha ricordato come, al centro della festa di oggi e di tutte le liturgie, e al centro della vita di San Savino, ci sia Gesù Cristo, “dal quale allontanarsi è cadere, verso cui voltarsi è risorgere, nel quale rimanere è aver sicurezza” come scrisse Sant’Agostino. Ricordando il contesto delle persecuzioni per le quali passò San Savino, ha rivolto un pensiero “ai martiri di Cristo di ieri e di oggi”. Questi tempi possono apparire duri ma, sempre citando il Santo vescovo di Ippona, “I tempi siamo noi: quali noi siamo, tali sono i tempi”.
L’esortazione è perciò quella di non allontanarsi da Dio e dalla nostra stessa vita.
Dopo l’omelia, la preghiera dei fedeli ha contenuto una speciale invocazione per l’unità dei Cristiani.
La celebrazione è proseguita, solennizzata dai canti della Cappella musicale della Cattedrale e dal servizio liturgico dei diaconi e dei ministranti.
Infine, prima della doppia benedizione finale, il discorso di Sua Santità Bartolomeo, che ha espresso la sua riconoscenza al Signore per aver potuto vivere in preghiera questo momento di comunione.
Il Patriarca di Costantinopoli (accompagnato da Sua Eminenza Reverendissima, il Metropolita d’Italia ed Esarca dell’Europa Meridionale Policarpo, con altri confratelli Vescovi), si è poi soffermato sulla figura di San Savino “figlio della Chiesa indivisa” e sul valore delle reliquie poiché, secondo i Padri, anche quando l’anima non è più presente, i corpi dei Santi conservano una forza spirituale, dato che la Grazie non si è allontanata da loro.
“Nulla più dei martiri è prossimo a Cristo” e le reliquie, preziosa percezione della loro presenza, rappresentano il Signore “spezzato e non diviso”, “mangiato e non consumato”, segno di Unità.
Sua Santità Bartolomeo ha concluso invocando la benedizione del Signore, affinché trionfino pace e giustizia in questi tempi tormentati.
Ha rinnovato il suo ringraziamento al vescovo Edoardo, ricordato la fraternità con Papa Francesco e annunciato, nel contesto giubilare del prossimo anno, le celebrazioni per i 1700 anni del Concilio di Nicea, che ha donato alla Chiesa il Credo apostolico.

Пікірлер: 1
@fabriziopelissa
@fabriziopelissa Ай бұрын
Due grandissimi Uomini di Dio, due monumenti viventi di fede: Benedetto e Bartolomeo......... aimé è rimasto solo il patriarca di Costantinopoli, che il Signore Dio lo conservi ancora a lungo tra noi.
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