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Elogio della lentezza, delle movenze quotidiane e del silenzio in questo documentario realizzato da Paolo Piquereddu nel 1988, dedicato alla produzione della seta a Orgosolo, dal baco fin alla tessitura per il confezionamento del classico fazzoletto orgolese "su lionzu"
La lavorazione della seta e la sua tessitura rientrano fra le tradizioni più antiche e radicate del paese di Orgosolo, antico centro della Barbagia di Ollolai, arroccato nel Supramonte e arricchito dai tesori naturali e dai murales che raccontano la sua storia. Le diverse fasi della produzione della seta durano quaranta giorni e il prodotto finale è "Su Lionzu" (il fazzoletto), una benda che si usa come copricapo e fa parte dell'abbigliamento tradizionale femminile del paese. I bachi , che vengono allevati su piante di gelso, producono bozzoli ricoperti dalla seta che viene prelevata immergendoli in acqua calda. Dopo un accurato lavaggio in acqua fredda, si passa alla filatura che avviene con movimenti lenti e sinuosi, simili a quelli di un rituale.I fili vengono fatti passare attraverso una serie di paletti piantati nel terreno e controllati dalle donne più esperte che ne dirigono gli scambi. Si prepara una treccia densa e cangiante di seta che verrà lavorata col telaio formando il tessuto finito. Le mani femminili si destreggiano fra i fili tesi sulla struttura del telaio dando vita a un rito sociale che affonda le sue radici nella storia del territorio. (informazioni per visitare Orgosolo e la Barbagia: svel.to/6fv)
Per saperne di più: qr.net/kjXN