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CORRIERE DELLA SERA corriere.it
La Rai divorzia da KZfaq per i video
Viale Mazzini: via i nostri filmati, li gestiremo assieme alla pubblicità Il rapporto si è interrotto per volontà di entrambe le parti, senza denunce
di Paolo Conti
ROMA - KZfaq addio. Non vedremo più, a partire da domani (anche se la cerimonia del distacco impiegherà alcune settimane) i circa 40.000 video storici (da Pippo Baudo a Raffaella Carrà passando anche per Beppe Grillo o per la vasta produzione di Piero Angela, ma l'elenco è sterminato) di proprietà della Rai. La tv pubblica ha deciso di lasciare il motore di ricerca più frequentato dagli amanti di materiale audiovisivo. Nessuno strascico polemico, nessuna causa. Un tranquillo accordo, di fatto, tra interlocutori della stessa galassia audiovisiva.
700mila euro all'anno, «briciole»
La decisione è stata presa pochi giorni fa perché a viale Mazzini gli uffici tecnico-amministrativi hanno messo mano ai rendiconti e hanno scoperto una verità molto ovvia. Quei 40.000 video di proprietà Rai collocati su KZfaq in base a un accordo siglato nel 2007 da Rai Net, non rendevano più di 700.000 euro l'anno. Poche briciole, pensando alle migliaia di contatti quotidiani. Perché era KZfaq a vendere gli spazi pubblicitari e a riconoscere a viale Mazzini una percentuale ritenuta ora troppo bassa, se non irrisoria. Basterebbe pensare al clamoroso caso di suor Cristina che si è esibita nel talent canoro di Raidue, «The Voice», e ha totalizzato su KZfaq il record di venti milioni di contatti. Un «passaggio» molto ricco dal punto di vista pubblicitario e di cui la Rai ha beneficiato ben poco.
Tutti i 40.000 mila video verranno progressivamente smantellati da KZfaq e trasportati sulla piattaforma Rai.tv. E lo stesso accadrà anche per la grande quantità di materiale collocato su KZfaq da singoli utenti che hanno ripreso, anche artigianalmente, intere trasmissioni o singole parti: video che comunque appartengono alla Rai.
Le tre condizioni, non accettate
Il rapporto con KZfaq si è chiuso, per volontà di entrambe le parti, senza incidenti. Ma da tempo la Rai appariva scontenta, e non solo per una questione meramente economica. La qualità stessa delle inserzioni pubblicitarie «appoggiate» ai video appariva sempre più scadente e lontana dalla media dei clienti pubblicitari Rai. Fatti due calcoli, e immaginando un uso sempre più frequente di questo mezzo da parte degli utenti, i vertici di viale Mazzini hanno in un primo momento tentato di rivedere il contratto. Ponendo tre condizioni a KZfaq. Prima condizione: la decisione sul materiale da caricare verrà presa solo da noi della Rai. Seconda: il logo Rai dovrà essere comunque e sempre ben visibile. Particolare non secondario: da tempo il simbolo della nostra tv pubblica appariva poco visibile o messo agli estremi margini. Terza condizione: decidiamo noi a viale Mazzini quale pubblicità accettare e a quale prezzo.
KZfaq ha declinato le condizioni e così l'accordo (che dal 2007 prevedeva l'immissione annua di una media di 6-7.000 video annui da parte della Rai) si è concluso.
Nasce così su Rai.tv un «nuovo» KZfaq, con tutti i video prodotti dalla Rai. Ma i vertici di viale Mazzini hanno lasciato l'opzione aperta a tutte le altre piattaforme, da Tiscali a Libero, solo per fare due esempi puramente teorici. Il materiale Rai è a disposizione, potrà tranquillamente essere inserito sulla piattaforma. Ma solo se verranno rispettate le tre condizioni poste dalla Rai a KZfaq.
In sostanza l'azienda guidata da Luigi Gubitosi sembra sempre più intenzionata a ritornare in possesso del materiale che le appartiene e riguarda la sua storia. Anche l'addio a KZfaq fa parte di questa strategia.
31 maggio 2014 | 07:26