Sono circa 25 chilometri, di cui venti in discesa, gli ultimi in salita.
La transumanza di Modesto Gugole, storico allevatore di Campofontana (Lessinia veronese orientale) è un simbolo della cultura rurale di questa terra, perché incorpora tutti quei valori ereditati da secoli di storia vissuti in alpeggio.
E per lui, le vacche al pascolo estivo sono un dogma, una qualcosa di irrinunciabile, sia per il benessere degli animali, sia per il rispetto della tradizione, che vive come un qualcosa di sacro, inalienabile, profondo.
Nella malga da cui siamo partiti, Folignani di Cima, zona Podestaria (Bosco Chiesanuova), sale da 27 anni con le sue vacche, ma in realtà questo è un lavoro che fa da sempre. E' la sua vita e tutti conoscono Modesto da Campofontana.
Ho voluto viverla anch'io quest'avventura, che in realtà è esattamente ciò che si è sempre fatto e che oggi in solo Modesto e la sua famiglia fanno proprio come un tempo, ovvero a piedi, sobbarcandosi una camminata non indifferente, con una prima parte agevole, e una seconda parte che invece qualche rischio lo presenta. É il tratto del sentiero delle "gosse", una stradina antichissima e molto stretta che si incunea in una valle ripida che dalla Conca dei Parpari arriva fino a Giazza, la culla cimbra della Lessinia Veronese. Sei chilometri, tutti in discesa, ma senza soluzione di continuità, cosicchè non riesci mai a riposare le gambe. E intanto le vacche corrono veloci, e gestirle diventa una questione di esperienza, colpo d'occhio e tantissima attenzione.
Poi l'ultimo tratto, tutto in salita. Molto ripida, ovviamente. Confesso che non ce l'ho fatta, sono arrivato fino a Giazza ma poi fino a Campofontana sono salito in auto... Il ché mi fa ancora di più riflettere sulla fatica che queste persone hanno fatto per secoli e stanno facendo tuttora pur di rispettare i ritmi e le esigenze più in linea con gli insegnamenti ereditati dal passato.
Modesto Gugole e la sua famiglia sono un emblema di quella Lessinia che per lunghi secoli è stata così e che proprio in questi valori ritrova la sua identità. Grazie, Modesto...
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