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suor Isabella LEONARDA (1620 - 1704) O Domine

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San Fedele Musica

San Fedele Musica

8 жыл бұрын

Chiesa di San Fedele Milano Domenica 19 aprile 2015
DONNE & SACRO Musica nei monasteri femminili del ‘600
Musiche di suor Caterina Assandra e suor Isabella Leonarda
PSALLITE ENSEMBLE
Marta Fumagalli, alto - Maria Cecilia Farina, organo
ISABELLA LEONARDA "O Domine" (mottetto per alto e organo)
TESTO e TRADUZIONE
O Domine, ecce peccatrix anima
celesti amore ardens
ardore tui flagrans
ob culpas stillans lacrimas
ad te sanando aspirans,
pro te Jesu suspirans.
Cor meum iam dolet iam pudet errasse
illecebras horret iam dolet peccasse.
De tramite caeco nunc felix reverto,
vestigia caeli iam sequens oblector.
Consolare Jesu quaeso consolare animam.
Sine te nihil sum ego
et sine te infelix morior.
Culpa rubet vultus meus
lacrimanti parce Deus.
Sed quaerā laetitia oblectat spiritum
cordis deliquium congaudet superis
Nunc scio, ah scio, quod vere es Redemptor,
vere consolator, amator gentium.
Care mi Jesu, dulcis mi Christe,
quam bonus, suavis, amabilis es,
salus es vera languenti tu spes.
O faustitas caeli, o clara lux mentis,
tranquillitas cordis es vita cadentis.
In te solum felix vivam et sine te infelix morior.
Siste Jesum mecum siste,
tui semper amore ardebo, errores plangam.
Culpa rubet vultus meus
lacrimanti parce Deus.
TRADUZIONE
O Signore, ecco l’anima peccatrice
che arde di celeste amore,
che si infiamma del tuo ardore,
che piange per le colpe
che anela a te, espiando,
che sospira per te, Gesù.
Il mio cuore già soffre, già si vergogna dei suoi errori, ha orrore delle lusinghe,
già si affligge dei suoi peccati.
Da una strada cieca ora ritorno felice,
mi diletto seguendo i segni del cielo.
Ti prego, o Gesù, consola, consola la mia anima.
Senza di te non sono nulla
e senza di te muoio infelice.
Il mio volto arrossisce per la colpa,
o Dio, perdona chi piange.
Ma, trovata la vera gioia, il deliquio
del cuore diletta lo spirito, gioisce coi cieli.
Ora lo so, ah! so che sei davvero il Redentore, il consolatore, l’amante delle genti.
Caro mio Gesù, dolce mio Cristo,
quanto sei buono, soave, amabile,
vera salute e speranza per chi languisce,
O felicità del cielo, o chiara luce della mente, tu sei serenità del cuore, sei la vita di ogni mortale.
Solo in te vivrò felice e senza di te morrò infelice.
Stammi accanto, Gesù, assistimi,
arderò sempre del tuo amore, piangerò gli errori.
Il mio volto arrossisce per la colpa,
o Dio, perdona chi piange.
NOTA MUSICOLOGICA
Alla fine del Cinquecento, lo storico milanese Paolo Morigia menzionava la straordinaria fioritura di attività musicale nei conventi dell’Italia Settentrionale al suo tempo: “Quasi tutti i monasteri delle monache fanno professione di Musica, così del suono di più sorte d’instromenti musicali, come di cantare. Et in alcuni monasteri ci sono voci tanto rare, che paiono angeliche, e a sembianza di sirene allettano la nobiltà di Milano d’andargli ad udirle”.
La musica liturgica veniva scritta e cantata dalle stesse suore, esperienza unica in cui si giungeva a un’ideale di più forte aderenza tra vita e l’ufficio divino, proprio attraverso il lavoro musicale. La qualità artistica delle opere pervenuteci di C. Assandra e I. Leonarda è elevata. Sono opere completamente integrate nel contesto di allora della seconda pratica, della monodia sobria, pienamente aderente al testo e sostenuta dal basso continuo.
Il genere del mottetto consisteva in un’opera musicale, “con abbondanti figurazioni e arricchita ciò che c’è di più raffinato nell’arte della composizione”. La vena melodica di Isabella Leonarda esprime senza compromessi la gioia dell’anima alla vista dell’eucarestia. Religiosa esemplare, ottima musicista, è nominata madre superiore del convento delle Orsoline di Novara. Molte ore della sua vita religiosa le consacra alla composizione, come scrive nel 1684: mi trovo a sottrarre alcune ore di riposo per dedicarmi alla composizione in modo da rispettare gli obblighi della Regola. Delle 200 sue opere conservate, ben cento sono dedicate alla Vergine Maria.
Caterina Assandra, vissuta all’inizio del Seicento, esplora il nuovo stile concertante del suo tempo, rimanendo però legata all’estetica del passato.
ISABELLA LEONARDA (Novara ca. 1620 - ca. 1700), detta la Musa novarese, fu probabilmente allieva del pavese Gasparo Casati, maestro di cappella nel Duomo di Novara dal 1635. Monaca e poi madre superiora del convento di S.Orsola nella sua città natale, fu autrice di musica vocale (mottetti, salmi, anche con strumenti) e di musica strumentale. Molte sue opere furono pubblicate in vita.

Пікірлер: 2
@didogatto
@didogatto 5 жыл бұрын
bella musica, cantata benissimo! molto bella anche la gestualità, naturale e musicale insieme.
@choralephilomele
@choralephilomele 6 жыл бұрын
Magnifique !
suor Isabella LEONARDA (1620 - 1704) Queste ch’a Voi consagro
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