Sviluppo delle strutture e delle funzioni cerebrali nell’ADHD nell’arco di vita. Ottimizzazione della gestione del trattamento farmacologico e integrato rispetto alle caratteristiche specifiche del paziente con comorbidità. Cenni alle relazioni tra ADHD e sviluppo di dipendenze.
Relatore: Pietro De Rossi, pietro.derossi@opbg.net
Psicologo - Dipartimento di Neuroscienze - Unità di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza - I.R.C.C.S. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma.
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Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo tra i più comunemente diagnosticati in età evolutiva. Nel corso delle ultime due decadi la ricerca neuroscientifica ha prodotto dati significativi a sostegno dell’ipotesi che l’ADHD sia caratterizzato da una particolare traiettoria di sviluppo di aree cerebrali e circuiti tra esse nel sistema corticale, sottocorticale e cerebellare.
Questo processo influenza il decorso temporale delle manifestazioni cliniche del disturbo e a sua volta è influenzato in negativo o in positivo da fattori ambientali e interventi terapeutici. Inoltre, queste dinamiche neuroevolutive spiegano almeno in parte l’associazione dell’ADHD con un decorso spesso caratterizzato dal progressivo sviluppo di varie comorbidità, incluse le dipendenze patologiche.
Nonostante i risultati della ricerca neuroscientifica in termini di neuroimmagini e biomarkers nell’ADHD non risultino ancora applicabili al singolo paziente nella pratica clinica, la loro conoscenza consente in ogni caso di migliorare la comprensione clinica dell’evoluzione dei fenomeni tipici dell’ADHD nell’arco di vita e personalizzare maggiormente la pianificazione dei trattamenti.
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"Quello che non sappiamo ancora sull'ADHD: un focus sul bambino, l’adulto e la donna" - 2° Convegno AIFA APS Regione Liguria.
Sanremo, 24 marzo 2023.