I primi ad arrivare sono i volontari, insieme ad alcuni agenti della polizia municipale. È tutto pronto per il grande giorno, le transenne sono state posizionate, e sul ponte Vecchio svettano le bandiere gialle. È la prima volta che il tour de France, la gara ciclistica più importante al mondo, parte dall'Italia. E soprattutto da Firenze. Già diverse ore prima i turisti prendono posizione ai lati del percorso, arrivano amatori da tutto il belpaese, appassionati di bicicletta, fan, curiosi. Tutti sanno cosa sta per succedere. Ed è una grande emozione.
22 squadre, 176 atleti, sfilano per il centro della città tra le bellezze, i monumenti, i palazzi storici. Il pubblico ai lati del tracciato è in delirio, partorisce grida, boati, applausi, fischi di incoraggiamento a chiunque percorra quella strada prima dello start, che siano auto, furgoni, motociclette, tutti ovviamente legati al tour. E oggi a Firenze non si parla d'altro, l'aria è intrisa di trepidazione.
Finalmente, a mezzogiorno inoltrato, cominciano ad arrivare i ciclisti. Questa parte della gara non è competitiva, ma è comunque l'inizio e il banco di prova per Firenze, che si è impegnata all'inverosimile, con più di 500 agenti, moltissimi volontari e un'organizzazione da professionisti del settore.
Gli atleti sfrecciano da via Por Santa Maria, in direzione del fiume, accolti dal tifo, e passano il ponte Vecchio, per arrivare in piazza Pitti, e poi porta romana, piazzale Michelangelo, Gavinana, fino a Bagno a Ripoli, dove ha inizio la partenza ufficiale. I ciclisti si sono bagnati del calore di Firenze, del sostegno, dell'incoraggiamento, dell'entusiasmo, e per sempre ricorderanno questo giorno. Tra il pubblico emergono degli atleti preferiti, che secondo loro meriterebbero di vincere.
Finisce così la grande giornata della partenza, con l'entusiasmante attesa per la vittoria del migliore. Ma in fondo, forse, non importa tanto chi arriverà primo in gara. Firenze, con oggi, ha già vinto.
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Laura Bonaiuti